2024-05-10
Il pm avvisa Emiliano: pronte altre indagini
Il governatore dem (travolto dalle inchieste sulla Regione Puglia) oggi comparirà davanti alla commissione Antimafia. Dovrà chiarire la soffiata a Alfonsino Pisicchio prima dell’arresto e la visita alla sorella del boss Capriati col sindaco di Bari, Antonio Decaro.A quanto pare, la vicenda sul malaffare in Puglia e in particolare sulle infiltrazioni della criminalità organizzata nelle municipalizzate nonché sul voto di scambio, è tutt’altro che circoscritta. È stato il procuratore della Repubblica di Bari, Roberto Rosso, a dichiararlo nel corso della sua audizione di mercoledì in commissione Antimafia, proprio per giustificare la richiesta di secretare la seduta. In genere, per consentire ai cronisti presenti di avere delle informazioni, la maggior parte delle audizioni si svolgono in forma mista e il sistema a circuito chiuso di Palazzo San Macuto interrompe la trasmissione quando la persona ascoltata avverte che sta iniziando una parte secretata. Ciò significa, verosimilmente, che i filoni pugliesi delle inchieste in corso sono ricchi da far prevalere le parti da tenere riservate su quelle già note. Che la fuga di notizie sia un rischio forte è stato già ampiamente sperimentato a Bari, visto l’ormai famoso episodio che ha coinvolto il governatore Michele Emiliano, quando quest’ultimo ha intimato al commissario Arti Alfonsino Pisicchio di dimettersi, avvertendolo del fatto (teoricamente riservatissimo) che ci fosse un’inchiesta a suo carico. Pisicchio, qualche ora dopo i messaggi Whatsapp di Emiliano, è stato tratto in arresto, per poi fare presente ai magistrati l’accaduto, con tanto di screenshot delle chat col governatore.E chissà se anche il presidente pugliese invocherà la segretezza nel corso della sua attesa audizione in Antimafia, prevista per oggi, dopo un rinvio che aveva sollevato polemiche politiche e uno scontro con la presidente della commissione Chiara Colosimo. Tra gli elementi di cui i parlamentari chiederanno conto a Emiliano, oltre naturalmente alla questione di come facesse a sapere in anticipo dell’arresto di Pisicchio, ci sarà molto probabilmente anche la storia della visita, in tandem con l’attuale sindaco Antonio Decaro, a casa della sorella del boss di Bari vecchia Antonio Capriati, per «affidarle» Decaro e tutelarlo dalle minacce. Una circostanza raccontata, paradossalmente, nel corso di una manifestazione di solidarietà per il sindaco, che invece ha gettato una luce oscura su entrambi e costretto Decaro alla smentita. Le inchieste degli ultimi mesi hanno portato al paradosso anche il M5s, che sull’onda dell’indignazione generale ha prima annullato le primarie di coalizione assieme al Pd per il candidato sindaco di Bari del «campo largo» e ha fatto uscire i suoi rappresentanti dalla giunta regionale invocando l’adozione di stringenti protocolli di legalità, per poi votare contro la mozione di sfiducia che il centrodestra aveva presentato contro Emiliano e che è stata votata martedì scorso. La reazione del governatore alla richiesta di audizione in Antimafia è stata accolta inizialmente con ostilità dal diretto interessato, che aveva opposto un diniego alla prima ipotesi di data, fissata per il giovedì 2 maggio, dicendosi «indisponibile» poiché impegnato lo stesso giorno in Conferenza delle Regioni e in Conferenza Unificata. Emiliano aveva poi aggiunto che non sarebbe potuto scendere nella Capitale prima del voto della mozione che lo riguardava. Dopo ulteriori interlocuzioni, si è giunti infine alla data di oggi. Tornando alle inchieste, Rosso, all’inizio della sua audizione aveva premesso che «ci sono parti delle indagini che sono pubbliche inevitabilmente perché contenute nell’ordinanza di custodia cautelare e parti invece che fanno riferimento ad indagini in corso». In seguito alla parte finora nota delle indagini, lo scorso febbraio nel capoluogo pugliese sono state arrestate 130 persone ritenute responsabili di diversi reati, tra cui associazione mafiosa, estorsione e voto di scambio. Tra gli arrestati, figurano l’ex consigliere regionale Giacomo Olivieri e sua moglie Maria Carmen Lorusso, consigliera comunale eletta con la lista «Di Rella sindaco», poi passata in maggioranza. In particolare, secondo la tesi degli inquirenti, la municipalizzata Amtab del tpl (ora commissariata) rappresentava il fulcro dell’infiltrazione della criminalità nell’amministrazione cittadina. Di fronte a queste risultanze, il Viminale ha deciso di avviare l’iter di verifica, attraverso una commissione, della possibilità di sciogliere il Comune, suscitando una levata di scudi del Pd a livello nazionale e una manifestazione di solidarietà al sindaco Decaro, in cui Emiliano ha poi raccontato il citato aneddoto-boomerang. A inizio aprile, in Regione, mentre si consumava lo pseudo Aventino dei grillini, dopo Pisicchio era costretta a dimettersi l’assessore dem ai trasporti Anita Maurodinoia. In seguito ad un’inchiesta per presunta corruzione elettorale che ha portato a dieci arresti, tra cui quello di Alessandro Cataldo, responsabile del movimento Sud al Centro. Quest’ultimo, secondo i magistrati, avrebbe acquisito illecitamente voti a favore del sindaco di Triggiano Antonio Donatelli per le elezioni comunali del 2021. Anche Donatelli è stato posto agli arresti domiciliari.
Giancarlo Giorgetti (imagoeconomica)