2022-12-28
Il plurisospeso dal Pd gestirà il Pnrr di Napoli
Andrea Cozzolino dovrà stare lontano dalle sezioni del partito. Ma intanto riceve incarichi istituzionali dal Comune.Il pluri autosospeso eurodeputato Andrea Cozzolino, che nel suo staff aveva ereditato, dal collega Antonio Panzeri, Francesco Giorgi, compagno dell’ex vicepresidente del Parlamento europeo Eva Kaili e perno attorno al quale ruota l’inchiesta sui fondi sporchi di Qatar e Marocco nel giro dei parlamentari socialdemocratici, è stato scelto dal vicesindaco della Città metropolitana di Napoli Giuseppe Cirillo (braccio destro di Gaetano Manfredi), ingegnere e colonnello locale del consigliere regionale Mario Casillo, considerato mister preferenza in Campania, per guidare la Cabina di regia sull’attuazione del Pnrr: 351 milioni di euro per i Piani urbani integrati, 387 milioni per la transizione ecologica, 178 milioni per le scuole, 60 per istruzione e ricerca. E chi più ne ha più ne metta. La nomina, fanno trapelare fonti del Pd napoletano, sarebbe nata in ambienti dem partenopei e ufficializzata lo scorso novembre, prima che scoppiasse lo scandalo Qatargate. Cozzolino, bassoliniano di ferro proveniente dal Partito comunista italiano, risulta sospeso con un provvedimento durissimo dai probiviri dem. La Commissione si era riunita su richiesta del segretario Enrico Letta. E ha deciso la sospensione dall’albo degli iscritti e degli elettori del Pd, nonché da tutti gli organismi del partito di cui dovesse eventualmente fare parte. Una specie di Daspo democrat. Che ha previsto pure la durata: fino alla chiusura delle indagini in corso. Cozzolino, insomma, dovrà stare lontano perfino dalle sezioni del suo partito ma questo, ovviamente, non gli impedisce di portare avanti incarichi istituzionali, per quanto nati negli ambienti di partito. «Perché proprio lui, già travolto dallo scandalo politico delle primarie a Napoli nel 2011?», si chiede ora l’ex primo cittadino Luigi De Magistris. Che se l’è presa con Manfredi, lamentando che finché è stato lui sindaco i rubinetti del governo erano rimasti chiusi: «I napoletani debbono sapere perché si è cercato di colpire un’amministrazione fuori dal sistema (la sua, ndr) per poi far giungere fiumi di soldi ad un’amministrazione figlia del sistema. La verità è che il sistema vuole mettere, come sempre, le mani sul denaro pubblico». Ma quella potenza di fuoco economica l’aveva annunciata proprio Cozzolino già nell’ottobre 2021: «Nei prossimi anni avremo un flusso di risorse pubbliche verso l’Italia e verso il Sud come mai accaduto nella storia recente del Paese, in un arco di tempo che coprirà quasi un decennio. C’è il Pnrr, ci sono i fondi strutturali e poi il bilancio comunitario. Inoltre c’è la vecchia programmazione da completare, per cui ci sono anche parecchi miliardi da investire». E aveva aggiunto: «In Europa c’è preoccupazione sulla capacità di spendere in maniera adeguata queste risorse, quindi l’Ue sarà molto esigente sui piani operativi, sulla governance, sulla concretezza degli indirizzi». Che ora, almeno per la Città metropolitana di Napoli, vede proprio lui tra i protagonisti.
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