2019-02-02
Il Papa manipolato sull’educazione sessuale
Bergoglio ha invocato un approccio oggettivo nelle scuole, senza colonizzazioni ideologiche. Il suo discorso è stato invece tradotto come un monito ai parlamentari a legiferare sul tema. Un tentativo di forzatura verso uno sdoganamento del gender.Come era facile prevedere, la macchina della manipolazione delle parole del Santo padre sul tema della educazione sessuale è partita mentre l'aereo papale era ancora in volo. «Il Papa apre all'educazione sessuale nella scuola», anzi, incoraggia ed esorta a non perdere tempo, perché si tratta di «cosa buona e giusta». Ovviamente, tutto il contesto del discorso del Papa, nel quale viene affrontato il delicatissimo tema, viene strumentalmente silenziato, affidandolo a qualche riga virgolettata (che nessuno o quasi legge!), tanto per non venire meno al dovere di cronaca e, soprattutto, per ripulirsi la coscienza. L'onore della ridondanza mediatica e dei titoloni di prima pagina spetta solo a battute ben epurate, del tipo: «Bisogna offrire un'educazione sessuale oggettiva… il problema è nei responsabili dell'educazione» Quasi un monito ai parlamentari perché legiferino sul tema ed al ministro Marco Bussetti perché si dia da fare! Ma le cose non stanno per nulla così. Basta leggere integralmente la risposta del Papa, per capire che non dice affatto ciò che il pensiero unico gli vuole far dire. Qualche spunto merita particolare attenzione. «Bisogna offrire un'educazione sessuale oggettiva, senza colonizzazioni ideologiche. Perché se nella scuola si dà un'educazione sessuale imbevuta di colonizzazioni ideologiche, distruggi la persona».Come ormai ci ha abituato da tempo, papa Francesco non usa mezze misure e il linguaggio ipocrita del politicamente corretto non gli si addice. Ha ed esprime idee molto chiare e nette: le colonizzazioni ideologiche «distruggono» le persone. Figuriamoci, deboli e innocenti bimbi della scuola d'infanzia o primaria, manipolati - nella mente e nella coscienza - senza avere gli strumenti per poter esercitare qualche opposizione! Certo nel corso della storia, anche recente, non mancano, ahi noi, tragici esempi di colonizzazioni ideologiche che hanno distrutto intere generazioni, ma oggi il paradigma (come è di moda dire) sta pericolosamente cambiando, secondo il cartesiano motto larvatus prodeo, avanzo mascherato. Camuffato di umanità e tolleranza, si educano bambini e adolescenti al più ideologico dei principi: non esistono sessuazione e personalità maschile-femminile, bensì un menù di «generi» liberamente scelti su cui orientare e costruire la propria identità e orientamento sessuale. La natura cancellata dalla cultura in chiave egemone, la dittatura ideologica, indimostrata perché indimostrabile (sono ridicoli i tentativi cosiddetti scientifici di spiegare la presenza di 56 generi diversi!), e la «frittata» è fatta e servita. Servita, sì, in salsa «percorsi educativi al contrasto delle discriminazioni e del bullismo».Sono anni che documentiamo e denunciamo decine e decine di eventi accaduti nelle nostre scuole, di veri abusi educativi all'indifferentismo sessuale, spesso all'oscuro completo dei genitori. Ecco le «colonizzazioni ideologiche» condannate dal Santo padre, che distruggono le persone: che ne sarà di un bimbo-bimba che viene educata a ignorare perfino la sua identità più profonda, strutturale (vuol dire biologica e psichica!) prima che culturale, educata alla scuola di Vladimiro Guadagno su Rai 3? La strategia malvagia è sempre la stessa: prendere qualche isolato caso - la disforia di genere (di cui tanto si parla a sproposito e resto in attesa che la Rai ripari al torto fatto al metodo democratico, che impone di far sentire anche un'altra campana: quando una puntata di Alla lavagna, con Massimo Gandolfini, o Silvana De Mari, o Claudio Risè come insegnante?) è un disturbo mentale che, ringraziando il cielo, riguarda un numero limitatissimo di persone e che va affrontato con enorme delicatezza - e manipolarlo per far passare messaggi dannosi come quelli che ho appena esposto. Pensate se per educare al sacrosanto rispetto dei bambini obesi (e, purtroppo, sono davvero tanti nelle nostre scuole!) dovessimo educare alla «obesità come libera scelta»! Dunque, educazione sessuale, sì o no? Per quanto mi riguarda, sì, ma con due paletti inamovibili: il primo, il coinvolgimento diretto e imprescindibile dei genitori, cui spetta primariamente la responsabilità educativa, soprattutto su tematiche così «sensibili»; il secondo, il contesto valoriale citato dal Papa, «Il sesso come dono di Dio», segno e strumento di amore unitivo e procreativo. Tutte le statistiche serie, non manipolate dalla lobby ideologica, ci stanno a dimostrare che laddove (Regno Unito, Paesi scandinavi e del Nord Europa) l'educazione sessuale è stata portata nelle scuole con il solo scopo di evitare le malattie sessualmente trasmesse (Mst) e le gravidanze indesiderate, il risultato è stato esattamente opposto. A parte la considerazione che mettere sullo stesso piano Mst ed una gravidanza (cioè, gravidanza uguale gonorrea, sifilide, Aids) è un abominio antropologico e culturale, il risultato è stato un aumento degli aborti nelle giovanissime, e un aumento delle malattie a contagio sessuale negli-nelle adolescenti. Se l'educazione sessuale si riduce a manuale d'uso dei genitali e la relazione di rispetto e dignità del corpo dell'altro-a, con la ricchezza dell'amore donato e condiviso, magari dentro un grande progetto di unicità e fedeltà che non conosce limiti di tempo viene ignorato, si provoca solo il trionfo dell'egoismo, indotto dalla curiosità morbosa, alla ricerca dell'orgasmo e nulla più.Sono certo che papa Francesco ci vuole educare al tipo di sessualità, che con lucida efficacia e chiarezza inconfondibile il suo predecessore San Giovanni Paolo II ha esposto in cinque anni di magistero (1979-1985) nella cosiddetta Teologia del corpo. Una chiosa finale mi pare doverosa. I media hanno sussultato - magari con l'accompagnamento di qualche risolino ironico - emozionati dall'aver scoperto che «il sesso è dono di Dio». Dunque, il sesso è cosa buona anche per il Papa? Questa sì che è una rivoluzione, che finalmente bacchetta la chiesa cattolica, oscurantista, medioevale e sessuofoba! L'ignoranza eretta a sistema culturale, con un bel po' di ideologia, non si è neppure resa conto che papa Francesco non fa che ricordarci nientemeno che le parole stesse di Dio creatore: «A sua immagine li creò, maschio e femmina li creò e diede loro questo comando «Andate e moltiplicatevi». Il primo, fondamentale, comando divino è che uomo e donna si uniscano nell'amore che ha il potere di generare una vita nuova. Tutto il resto è ideologia.
La nave Mediterranea nel porto di Trapani (Ansa)