2019-04-07
Il ministro fa un blitz alla Sace. Megacontratto alla faccia di Cdp
Rinnovata l'assicurazione per la società che assiste l'export italiano: l'accordo vincola i prossimi due cda. L'ente è guidato da Beniamino Quintieri, compagno d'università di Giovanni Tria, che lo difende dagli assalti M5s. Fra i talenti del figliastro anche quello di locandiere nel «feudo» di Roccasecca. Niccolò Ciapetti gestisce con la madre una residenza offerta ai turisti. Nel paesino del basso Lazio il patrigno è una autorità assoluta. Lo speciale contiene due articoli. Uno e Tria. Il ministro dell'Economia oltre che custode geloso del potere di via XX Settembre e scacchista illusionista nella grande partita delle nomine nelle holding di Stato, sarebbe anche protagonista di una inedita - e ingombrante - invasione di campo in casa Sace, la società della Cassa depositi e prestiti «specializzata nel credito, nella protezione degli investimenti e nelle garanzie finanziarie» legati all'export industriale italiano. Di cui è presidente il professor Beniamino Quintieri, collega di cattedra del ministro all'Università Tor Vergata. Giovanni Tria e Quintieri, infatti, avrebbero rinegoziato un mega contratto quinquennale con la compagnia di riassicurazione (reinsurance) tedesca Hannover Re per un valore di 200 milioni di premi. Di fatto estromettendo non solo gli organi operativi di Sace (come l'amministratore delegato, Alessandro Decio, e il consiglio di amministrazione) ma la stessa Cdp. Come confermato alla Verità da diverse e convergenti fonti, l'accordo tra i due colossi assicurativi si sarebbe chiuso negli ultimissimi giorni, a dispetto del clamore suscitato dagli intrecci legati all'assunzione del figliastro del ministro, Niccolò Ciapetti, nella Tinexta di Pier Andrea Chevallard, compagno di Claudia Bugno. Quest'ultima ascoltata e potente super consulente dello stesso Tria. «Una operazione poco ortodossa nei modi», spiega un addetto ai lavori al nostro giornale, «non solo perché il consiglio d'amministrazione di Sace è in scadenza, ma soprattutto perché, trattandosi di un accordo di cinque anni, impegnerà i prossimi due cda che hanno, invece, durata triennale». «È stata una scelta che mette la governance societaria di fronte al fatto compiuto». L'attivismo debordante di Tria non sarebbe casuale, in questo caso. Sulla società finanziaria di Stato, infatti, si stanno misurando i rapporti di forza tra via XX Settembre e la maggioranza di governo, soprattutto nella sua componente pentastellata. Tria vorrebbe mantenere alla guida di Sace l'amministratore delegato Decio ma in particolare il presidente Quintieri, cui è legato, come detto, da rapporti di amicizia personale e accademica. Il M5s spinge, invece, per un rinnovo totale delle cariche, e in questo senso avrebbe dato mandato all'ad di Cassa depositi e prestiti, Fabrizio Palermo, di fare il possibile per liberare le due poltrone. Il prossimo 16 aprile è prevista l'assemblea degli azionisti di Cdp con il dossier Sace in cima all'ordine del giorno, ma il ministro - che di Cdp è azionista di larghissima maggioranza - difficilmente si dimostrerà arrendevole. Di sicuro non cederà su Quintieri mentre qualche spiraglio potrebbe alla fine - ma molto alla fine - concederlo per il posto di amministratore delegato. Spiraglio sempre relativo, considerato che Tria potrebbe pensare a una sostituzione di Decio con Antonino Turicchi, attuale responsabile per le Partecipazioni del Mef (quindi continuando a mantenere sempre una diretta influenza sulla società) e non certo con Andrea Pellegrini, sponsorizzato al contrario da Palermo e dalla catena di comando grillina. Perché Decio sarebbe a rischio? Sostanzialmente per i risultati non particolarmente brillanti di Sace, che ha comunque chiuso il bilancio 2018 con un utile di 186 milioni. È l'indirizzo strategico societario però a preoccupare la maggioranza di governo. Ci sono dubbi sulla dinamica dei volumi dell'export credit che non sarebbe collegata a un autentico supporto alle piccole e medie imprese, che vogliono espandersi all'estero, ma solo a operazioni statali col Qatar e alla crescita, in termini di operatività, dei grandi colossi come Fincantieri, Maire Tecnimont, Eni e Leonardo. Di fatto, così come opera, la Sace è poco utile agli imprenditori italiani e supporta solo le grandi commesse mondiali. Agli occhi dell'esecutivo, l'attuale amministratore delegato pagherebbe anche il tentativo di «golpe», di cui tanto si è discusso nei palazzi del potere economico finanziario romano, risalente a qualche tempo fa, con cui avrebbe manifestato l'intenzione di riportare la Sace sotto il controllo del ministero dell'Economia, sottraendola al perimetro della Cassa depositi e prestiti, che la acquistò ai tempi di Mario Monti premier per 6 miliardi di euro. Se il ricambio dei vertici fallisse, potrebbe però riprendere quota quel vecchio progetto, che tanti direttori generali di via XX Settembre conoscono bene, di trasformare Invitalia, l'agenzia del Mef che gestisce gli incentivi nazionali per la nascita di nuove imprese e per la fase di start up, in una Sace in sedicesimi. Una versione ridotta, e più snella. Se n'era già parlato tra la fine del 2017 e il 2018, ma le elezioni politiche avevano mutato gli equilibri. Che oggi, però, sono cambiati ancora, soprattutto in via XX Settembre. <div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/il-ministro-fa-un-blitz-alla-sace-megacontratto-alla-faccia-di-cdp-2633895798.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="fra-i-talenti-del-figliastro-anche-quello-di-locandiere-nel-feudo-di-roccasecca" data-post-id="2633895798" data-published-at="1656168587" data-use-pagination="False"> Fra i talenti del figliastro anche quello di locandiere nel «feudo» di Roccasecca Per chi volesse provare l'emozione di vivere l'atmosfera di casa Tria in questo momento di fibrillazione politica, magari per le vacanze pasquali, c'è un modo. Prenotare nel bed and breakfast della famiglia della moglie Maristella Vicini a Roccasecca, in provincia di Frosinone, il paese che ha dato i natali a San Tommaso. Per avere il privilegio di dimorare nella residenza che per più di un week end ha ospitato il ministro dell'Economia e delle finanze (e dove è considerato un'autorità) basta digitare «Palazzo in piazza» e la località e si trova l'annuncio su diversi siti di settore, da Airbnb a Tripadvisor. Scoprirete che soggiornare in questo B&B, inaugurato nel 2017, per un minimo di sei giorni, costa 417 euro che si sia da soli oppure in sei: 55 euro a notte, più 30 euro di pulizie e 57 di servizi. La struttura è ospitata nella storica dimora della Vicini, 24,5 vani su due piani. La presentazione è allettante, da leggere tutta d'un fiato: «Soggiorna in un antico palazzo signorile al centro del paese! Potrai approfittare di un appartamento ampio e comodo, appena restaurato e dotato di tutti i comfort; di una magnifica grande terrazza panoramica attrezzata; della vita del paese, vivace soprattutto nella bella stagione, che si svolge proprio sotto casa; e della tranquillità della zona letto. Ideale per vacanze relax tra buona cucina, buon vino e bei paesaggi, ma anche punto di partenza ideale per escursioni». La locandiera mette a disposizione tre camere da letto, i sei letti e un bagno per un massimo di sei ospiti. Le foto mostrano un arredamento moderno, ma dai colori caldi, impreziosito da qualche mobile antico. Il bagno è stato appena rinnovato. All'interno non sono ammessi animali e fumatori, anche se, segnala Airbnb, l'ospite non ha segnalato di aver installato il rilevatore di fumo e di monossido di carbonio. Ad aprile è possibile prenotare dal 13 al 18 del mese. Il telefonino da contattare per farlo è quello di Niccolò Ciapetti (è indicato, per esempio su Facebook), il figliastro assunto dal marito della consigliera di Tria, Claudia Bugno. In questi giorni, per ovvi motivi squilla a vuoto. L'accoglienza è affidata personalmente alla signora Vicini, che si può contattare via mail. Sul sito si leggono recensioni (l'ultima è dell'agosto 2018) come questa: «Un alloggio al top! Molto ben attrezzato con servizi di alta qualità. Tutto è stato perfetto grazie». O questa: «Donna eccezionale (la Vicini, ndr), ospitalità straordinaria ed onestà esemplare». Tra le recensioni di Facebook ce n'è anche una inviata, curiosamente, dall'account della proprietaria Maristella, ma è firmato da tal Maria Chiara, la quale non trattiene l'entusiasmo: «Ho già voglia di tornarci!!!».
Jose Mourinho (Getty Images)