2019-12-29
Il Milleproroghe toglie l’indennizzo ad Autostrade in caso di recesso
L'ultima versione del decreto prevede la possibilità di revocare la convenzione senza pagare i 23 miliardi. Norma a rischio incostituzionalità. Maggioranza divisa.Nell'ultima bozza del decreto Milleproroghe si conferma la norma su Autostrade, con alcune modifiche che sembrano tutte dettate dalla linea di pensiero di Luigi Di Maio. «In caso di revoca, di decadenza o di risoluzione di concessioni di strade o di autostrade, in attesa del nuovo affidamento, può assumerne la gestione l'Anas», si legge nel testo. Se lo stop alla concessione deriva da suo inadempimento, al concessionario spetta solo il «valore delle opere realizzate, al netto degli ammortamenti» e questo anche nel caso in cui vi siano norme precedenti che stabilivano altro, perché sono «da intendersi come nulle». La versione che Palazzo Chigi ha inoltrato al ministero dell'Economia venerdì tiene anche a precisare che «l'efficacia del provvedimento di revoca, decadenza o risoluzione della concessione non è sottoposto alla condizione del pagamento da parte dell'amministrazione concedente delle somme previste dal citato articolo 176». Tradotto niente indennizzo per la rescissione. La holding della famiglia Benetton la pre vigilia di Natale aveva annunciato in una lettera una battaglia legale senza esclusione di colpi per scongiurare una misura che - a detta loro - decreterebbe il fallimento di Aspi. Nella missiva inviata in tarda serata al governo la società ha minacciato di prendere l'iniziativa per sciogliere il contratto dando così l'avvio alla richiesta di un maxi risarcimento da 23 miliardi di euro. La revoca della concessione senza indennizzo renderebbe impossibile «la restituzione delle obbligazioni emesse per quasi 11 miliardi dalla società e metterebbe a rischio 7.000 posti di lavoro», concludeva Autostrade per l'Italia. Nel Milleproroghe così è spuntata la risposta ad Aspi. Nessun indennizzo da 23 miliardi, al massimo una penale da 7 ma di gran lunga trattabile a posteriori. Poi se ciò avverrà veramente al momento non è dato saperlo. Il comma è in questo momento al vaglio del Quirinale per capire se il testo sia o meno costituzionale. Il dato politico resta però invariato. La posizione del Pd a favore dei Benetton è andata via via affievolendosi. Già il 23 scorso il ministro per le Infrastrutture, Paola De Micheli, ha replicato: «Si tratta di una mossa inaccettabile». E ora che si avvicina la data di pubblicazione in Gazzetta ufficiale del testo definitivo non si vedono all'orizzonte sostenitori di Autostrade in grado di spostare i pesi sulla bilancia. Di Maio ancora ieri ha ribadito come «una delle prime cose da inserire nella nuova agenda di governo nel 2020 dovrà essere la revoca delle concessioni ad Autostrade con l'affidamento ad Anas e il conseguente abbassamento dei pedaggi autostradali». Non a caso durante un incontro al ministero dei Trasporti sulle criticità della rete autostradale in particolare per Liguria, Marche e Abruzzo, Autostrade per l'Italia ha fatto sapere di «valutare soluzioni di agevolazione tariffaria all'utenza quale parziale compensazione dei disagi dovuti ai maggiori tempi di percorrenza». L'azienda ha anche comunicato al ministero di prorogare la sospensione «su base volontaria» dell'aumento dei pedaggi già previsto per il 2019.A questo puntano restano sempre più isolati i renziani di Italia viva, che promettono battaglia durante la discussione in Parlamento. «Di fronte all'idea che si fanno regole per poi cambiarle in corso d'opera, diciamo no», ha ribadito il senatore Davide Faraone. Che poi in Aula si battano strenuamente è tutta una partita ancora da vedere: rischiano di restare gli ultimi giapponesi a difendere i Benetton. A margine del discorso «concessioni» restano da segnalare ultime piccole modifiche al testo del Milleproroghe. Slittano l'entrata in vigore della Rc familiare e il pagamento dei canoni per le spiagge. L'entrata in vigore della cosiddetta Rc familiare è posticipata al 16 febbraio. La norma prevede che, al rinnovo delle polizze, l'assicurato possa beneficiare della fascia assicurativa più bassa fra i veicoli di proprietà del suo nucleo familiare. Il Milleproroghe prevede infine che sia «sospeso dal primo gennaio 2020 al 30 giugno 2020 il pagamento dei canoni» per gli stabilimenti balneari e le «strutture dedicate alla nautica da diporto».
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