2020-11-11
«Il Mef non svela al Copasir perché ha preferito i francesi per la Borsa»
Roberto Gualtieri (A.Masiello/Getty Images)
Nel report del comitato sulla sicurezza si scopre che l'offerta tedesca era più alta, ma Roberto Gualtieri in audizione non ha spiegato le ragioni della scelta. Crepe nella maggioranza: documento firmato dal Pd e dai 5 stelle.Un mese fa il London stock exchange ha accettato l'offerta della cordata francoitaliana formata da Euronext e Cassa depositi e prestiti per la cessione di Piazza Affari. Sul piatto 4,3 miliardi più un extra in base alla possibilità di generazione di cassa. L'11 settembre il cda di Cdp deliberava l'offerta congiunta con gli operatori di Euronext. Dall'altra parte c'era Six, la società svizzera che gestisce la Borsa di Zurigo e che ha recentemente acquistato quella di Madrid. Dagli svizzeri, negli incontri istituzionali che hanno avuto in Italia, sono state offerte ampie rassicurazioni sul livello di autonomia e sugli investimenti che avrebbero fatto sulla società di gestione del listino milanese e su Mts. Deutsche Boerse, il terzo offerente, sempre a settembre confermava il proprio interesse: «Quale player globale, il gruppo Deutsche Boerse può offrire un elevato contributo per la crescita futura e lo sviluppo di una Borsa italiana autonoma, che potrà così rafforzare il suo ruolo cruciale a sostegno del sistema economico italiano e per i mercati dei capitali europei». L'asta alla fine si è svolta in due momenti: la cordata francoitaliana scelta dal nostro governo come partner ha alzato il prezzo in corsa per arrivare allineata alla data dell'8 ottobre. Il giorno in cui è stata ufficialmente scelta anche dalla proprietà londinese. Nelle quattro settimane precedenti alla decisione finale si sono susseguiti molti rumor su una possibile scelta aprioristica da parte del ministero guidato da Roberto Gualtieri. Adesso c'è un elemento in più che solleva nuove domande e che al tempo stesso non fornisce risposte lasciando sul terreno l'interrogativo più pesante di tutti. Il governo è stato trasparente oppure no?Ad alzare la palla stavolta è il Copasir, il comitato parlamentare sulla sicurezza, il quale lo scorso 5 novembre ha consegnato all'Aula un lungo report sulla situazione bancaria italiana, compresa quella delle istituzioni finanziarie. A pagina 17 la relazione spiega che il destino di Borsa italiana è stato e continua a essere una partita di assoluto interesse per il nostro Paese: «Un mercato definisce il listino e i meccanismi di quotazione, fissa le regole, le tariffe e stabilisce le procedure di accesso a forme di finanziamento alternative al canale bancario», si legge nel documento pubblico. Che nelle righe precedenti ricostruisce gli step del passaggio di mano di Piazza Affari e svela due elementi di estremo interesse. «Sono state pertanto accantonate le offerte di Deutsche Boerse (che a quanto risulta era la più economicamente vantaggiosa) e di Six. Quest'ultima, secondo quanto riferito dal ministro dell'Economia e delle finanze, in quanto non è sembrato opportuno affidare il mercato azionario italiano a un soggetto esterno all'Ue». Il Copasir ha audito Gualtieri a fine settembre. Una settimana prima della cessione e due settimane dopo l'arrivo delle offerte di tedeschi e svizzeri. Praticamente in contemporanea con la notizia del rialzo della posta da parte di Euronext. Perché la relazione del Copasir scrive che l'offerta tedesca era più alta? Significa che anche la seconda offerta non ha surclassata quella proveniente dalla Germania? L'ha riferito il ministro, verrebbe da dire, visto che si tratta di un documento di sintesi delle varie audizioni. Tanto più che se si scorre oltre la relazione i membri del Copasir tengono a specificare che «circa l'offerta di Deutsche Boerse, non sono state chiarite le motivazioni che hanno determinato la scelta verso l'altra soluzione». Il silenzio, stando a quanto apprende la Verità, anche in questo caso sarebbe da attribuire al ministro che se così fosse avrebbe deciso di non rendere conto al Parlamento delle motivazioni di base che hanno portato Roma a escludere i tedeschi a favore dei francesi. E se non si è trattato di argomenti meramente economici vuole dire che si tratta di scelte politiche. Tanto più che lascia stupita pure la motivazione usata per giustificare il «no» a Six. Gualtieri - si legge sempre nel report - avrebbe dichiarato ai rappresentanti del Parlamento che gli svizzeri sarebbero stati scartati perché extracomunitari. Una motivazione non certo condivisa da Bruxelles, visto che su Madrid nessuno ha avuto di che ridire. Ora la partita è chiusa, ma non si può non sottolineare il siluro partito verso Gualtieri. Siluro per giunta bipartisan. La relazione è infatti firmata da due membri del Copasir. Il primo è Enrico Borghi del Pd e il secondo è il senatore Francesco Castiello proveniente dalle file del M5s. Fino a oggi il fronte governativo su questo tema si è sempre dimostrato coperto e allineato. Basti pensare che il Colle non ha mai nascosto la propria moral suasion. È successo nel luglio del 2019, quando Sergio Mattarella durante una visita privata, incontrò l'amministratore delegato di Borsa italiana Raffaele Jerusalmi. Quest'anno il Colle si è di nuovo fatto sentire quando a luglio, inviando un messaggio al presidente della Consob, Paolo Savona, ha ricordato «come Borsa di Milano può svolgere un ruolo significativo nella ripartenza del Paese, nel quadro europeo di completamento del mercato dei capitali». La chiave del messaggio di Mattarella era proprio il richiamo all'Europa. Viene da chiedersi se nella componente francese o anche tedesca. Ora a bocce ferme la domanda finale ha più appigli: Deutsche Boerse quanto ha offerto? E Six sarebbe potuta arrivare a 5 miliardi? Perché scartarla?
Pier Luigi Lopalco (Imagoeconomica)
Nel riquadro la prima pagina della bozza notarile, datata 14 novembre 2000, dell’atto con cui Gianni Agnelli (nella foto insieme al figlio Edoardo in una foto d'archivio Ansa) cedeva in nuda proprietà il 25% della cassaforte del gruppo