
Bagarre Lega-grillini. Centrosinistra espulso dall'aula per aver contestato il M5s esponendo cartelli di protesta contro il blocco della Tav. Associazioni di imprenditori e i sindacati in piazza, forze dell'ordine schierate.Pomeriggio di ordinaria bagarre politica a Torino: ieri il consiglio comunale, come previsto, ha approvato grazie ai voti della maggioranza targata M5s l'ordine del giorno anti Tav, che chiede al governo di rinunciare alla Torino-Lione e di destinare al miglioramento della viabilità cittadina i fondi destinati alla linea ad alta velocità. In aula non c'era il sindaco, Chiara Appendino, impegnata in una missione a Dubai. I voti favorevoli sono stati 23, i contrari 2: il leghista Fabrizio Ricca e Roberto Rosso. L'ordine del giorno in sé non rappresenta un atto vincolante per il governo nazionale, ma la sua approvazione ha assunto un' importante valenza dal punto di vista politico. La Lega, infatti, si è opposta: «Questo atto», ha dichiarato il capogruppo del Carroccio in consiglio comunale, Fabrizio Ricca, «è una fuga in avanti del M5s che non ci saremmo aspettati a fronte del contratto di Governo. La Lega è sempre stata e continua ad essere a favore dell'opera, perché il Piemonte non può permettersi di restare isolato commercialmente. Questo ordine del giorno», ha aggiunto Ricca, «è un atto inutile ed esclusivamente ideologico. Non credo che il governo nazionale abbia tempo per queste sceneggiate ma debba andare avanti per cambiare il Paese. Lasciamo lavorare il governo e non immischiamoci in cose che non ci competono. Vi chiedo», ha concluso Ricca, rivolgendosi ai consiglieri del M5s, «di pensare ad amministrare la città».Non è stata una giornata facile, per il M5s torinese: all'esterno del Municipio si sono fronteggiati gruppi di favorevoli e contrari alla Tav. Il fronte a favore dell'opera vede insieme forze politiche (Pd, Forza Italia, Fdi), Confindustria, Api, Unione Industriali, Amma, Ascom, Confartigianato, Cna, Confesercenti, Collegio Costruttori, Confapi , Cisl, Fim. Tensione alle stelle, forze dell'ordine schierate, mentre nell'aula consiliare l'opposizione ha contestato il M5s esponendo cartelli di protesta contro il blocco della Tav. Risultato: i consiglieri comunali del centrosinistra, a partire da Piero Fassino, sono stati espulsi dal presidente del consiglio comunale Fabio Versaci, che ha sospeso per qualche minuto la seduta: «Mi dispiace», ha detto Versaci, «per quello che è accaduto, ma ci sono delle regole da rispettare. Mi assumo le mie responsabilità».«La rinegoziazione del progetto Tav», aveva detto in mattinata il capo politico del M5s, Luigi Di Maio, «è dentro al contratto di governo, lo abbiamo firmato e lo abbiamo fatto votare ai nostri iscritti». «Oggi a Torino, come in Italia», ha dichiarato la capogruppo del M5s in consiglio comunale, Valentina Sganga, «il no alla Tav ha piena legittimazione. Ho ascoltato appelli da parte del mondo industriale, sindacale e cooperativo a difesa dell'opera ma in quegli appelli ho visto poco coraggio e una certa rassegnazione culturale. Questo Paese, questa regione e questa città hanno bisogno di investimenti pubblici con effetti moltiplicatori maggiori come il rafforzamento del trasporto locale sostenibile, la seconda linea metropolitana. Spendiamo i soldi per qualcosa che sarà al passo con l'economia che ci attende. Il no alla Tav», ha concluso la Sganga, «significa un sì a dare la priorità a reali esigenze». Le associazioni di imprenditori e i sindacati favorevoli alla Tav avevano chiesto invano, durante un incontro con i consiglieri comunali del M5s, di sospendere la votazione dell'ordine del giorno. Subito dopo l'approvazione dell'ordine del giorno anti Tav, il ministero delle Infrastrutture ha diffuso una nota: «I piemontesi», recita il comunicato, «sappiano che la valorizzazione infrastrutturale della Regione è al centro del mandato del ministro Toninelli, e che l'obiettivo del rilancio prescinde da quelli che saranno gli esiti dell'analisi costi-benefici e dalla decisione sul Tav Torino-Lione, decisione che comunque non tarderà ad arrivare. L'opera si basa su stime di traffico che appaiono da tempo irrealistiche». «Bene», ha commentato Luigi Di Maio, «la votazione del consiglio comunale di Torino sulla Tav. Presto io e Danilo Toninelli incontreremo Chiara Appendino per continuare a dare attuazione al contratto di Governo».
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