2021-10-08
Il M5s sta con la Lega. Battaglia in Aula contro la stangata
I due partiti al lavoro sugli emendamenti. Fi resta a guardare. I dem continuano a difendere la riforma: è una opportunità.Andrea Polo (Facile.it): «Cresceranno le imposte di registro sulle seconde abitazioni. Le modifiche all'Isee delle famiglie potrebbero far perdere alcune agevolazioni».Lo speciale contiene due articoli.Si allarga il fronte della protesta contro la possibilità di aumentare le tasse sulla casa inserita nella delega fiscale, attraverso la riforma del catasto. Quella che sembrava, all'interno della maggioranza, una battaglia condotta solo da Matteo Salvini, etichettata frettolosamente e strumentalmente come propaganda, arma di distrazione, diversivo, vede ora anche altri partiti ammettere che la stangata è effettivamente dietro l'angolo. Non è un caso che anche il M5s esca allo scoperto criticando aspramente la delega, anche se i ministri pentastellati, a differenza di quelli della Lega, l'hanno approvata in Consiglio dei ministri senza battere ciglio: «Vorremmo ricordare al ministro dell'Economia, Daniele Franco», attacca Emiliano Fenu, capogruppo del M5s nella commissione Finanze del Senato, «che all'interno della Nadef lui stesso ha scritto testualmente che “le costruzioni si mantengono su un sentiero di crescita robusto: il livello dell'attività resta ampiamente al di sopra dei livelli pre-crisi, +6,1% rispetto a febbraio 2020, e gli indicatori congiunturali tracciano segnali positivi per i prossimi mesi". In più», ricorda Fenu, «ha scritto che “gli incrementi del Pil che stiamo registrando riflettono già alcuni incentivi all'innovazione e all'efficientamento energetico finanziati dal Pnrr, ma non ne incorporano ancora il forte impulso agli investimenti pubblici, peraltro già in notevole crescita". Se ne deduce che il ministro Franco dovrebbe essere perfettamente consapevole della necessità non solo di prorogare il superbonus 110% al 2023, ma anche di tenere sempre aperta in futuro una finestra per sfruttare l'agevolazione, visti gli incredibili risultati che permetteranno alla stessa misura di ripagarsi. Dopo tutto quello che abbiamo fatto per il settore immobiliare, non possiamo permetterci di lanciare segnali equivoci, come si rischia anche di fare con il riferimento al catasto nella delega fiscale. Inutile nasconderci», sottolinea Fenu, «che le raccomandazioni Ue, da anni, chiedono all'Italia di abbassare le tasse sul lavoro compensando il minor gettito con la revisione delle rendite catastali, cioè con un aumento delle tasse sulla casa. Ma l'Ue, a maggior ragione in questa fase, sbaglia di grosso l'obiettivo. Peraltro in Italia la casa, anche la seconda casa, è il frutto dei risparmi proprio da lavoro», conclude Fenu, «è spesso il bene rifugio di pensionati che tutto sono fuorché detentori di fortune patrimoniali».Sembra di leggere le parole di Salvini: la presa di posizione del M5s potrebbe tradursi, a quanto risulta alla Verità, in una azione parlamentare volta a cancellare dal testo della legge delega il riferimento al catasto. In questa direzione, sarebbero costanti i contatti tra leghisti e pentastellati, alla ricerca di un modo per raggiungere questo obiettivo. Dal punto di vista politico, intanto, le parole di Fenu finiscono per ampliare a dismisura il fronte parlamentare contrario ad approvare la delega fiscale così come partorita dal Consiglio dei ministri, e per spingere nell'angolo Pd e Forza Italia, che ora corrono il serio rischio di apparire come i paladini dell'aumento delle tasse sulla casa.Ecco perché, nel giro di 24 ore, i toni di Forza Italia cambiano completamente, passando dal «questa riforma non potrà mai portare a un aumento delle tasse» a parole molto diverse: «Se si alzano le tasse», dice a La7 il sottosegretario alla Difesa e deputato di Forza Italia, Giorgio Mulè, «si alza Forza Italia dal governo. La nostra linea è chiara: non esiste un'ipotesi di aumento della pressione fiscale. Lo ribadisco, siamo l'antifurto fiscale della casa degli italiani». Da «le tasse non aumentano» a «se le tasse aumentano usciamo dal governo» c'è tutta la differenza del mondo. Dunque, piano piano, uno dopo l'altro, i partiti di maggioranza si accodano a Salvini, dimenticando tutte le accuse che erano state rivolte al leader del Carroccio in seguito alla decisione di non far presentare i ministri leghisti in Cdm al momento dell'approvazione della delega sul fisco. A difendere la possibilità di aumentare le tasse sulla casa resta quindi, manco a dirlo, solo il Pd: «Le destre», sottolinea il capogruppo dem in commissione Finanze alla Camera, Gian Mario Fragomeli, «devono scegliere: vogliono stare con la parte d'Italia che è ferma o quella che investe per la crescita del Paese? Da questo punto di vista, la riforma del catasto è un'opportunità. Oggi, infatti, solo le imprese che mettono in atto un investimento produttivo, come ad esempio la realizzazione o la ristrutturazione di un capannone, sono obbligate agli aggiornamenti catastali. Chi invece non si muove oppure chi resta nell'abusivismo», aggiunge Fragomeli, «non ha alcun interesse a una fotografia dell'esistente immobiliare. L'aggiornamento del catasto, dunque, ribadiamo a parità di gettito, è un'opportunità per chi investe, per chi fa impresa e, allo stesso tempo, pagando tutti permetterebbe per tutti prelievi fiscali minori».<div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/il-m5s-sta-con-la-lega-battaglia-in-aula-contro-la-stangata-2655249510.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="un-effetto-valanga-sul-mercato" data-post-id="2655249510" data-published-at="1633632678" data-use-pagination="False"> «Un effetto valanga sul mercato» Sulla riforma del catasto la Lega tiene il punto, chiedendo lo stralcio dalla delega della parte relativa alla revisione degli estimi catastali. Ma cosa cambierebbe in concreto per i proprietari di casa e per il mercato degli immobili residenziali se questa revisione andasse a regime come previsto? Su questo tema diversi osservatori del settore, da Scenari immobiliari a Gabetti Patrigest, fino a Rina Prime, hanno preferito al momento non commentare. «Di sicuro ci sarà una conoscenza maggiore dell'effettiva presenza di immobili non noti al catasto, i cosiddetti “immobili fantasma", che si stima siano più di un milione in Italia», spiega alla Verità Andrea Polo, direttore comunicazione di Facile.it. «Ciò premesso, l'eventuale aumento delle rendite catastali avrebbe un effetto a catena su diverse tasse legate alle compravendite immobiliari. Come ad esempio l'imposta di registro, che è proporzionale al valore catastale: è pari al 2% per le prime case quando si acquista da un privato o da un'azienda che vende in regime di esenzione Iva. L'eventuale aumento della rendita – e quindi del valore catastale – potrebbe significare quindi un aumento dell'imposta di registro, e di conseguenza un allungamento dei tempi della compravendita: l'acquirente, trovandosi di fronte a una spesa maggiore del previsto, potrebbe aver bisogno di più tempo per perfezionare l'acquisto». Le cose si complicherebbero per le seconde case. «Sempre nel caso di acquisti da privati o da aziende in regime di esenzione Iva, per le seconde case l'imposta di registro è pari al 9% del valore catastale: il rischio stangata è dietro l'angolo», osserva Polo. «In una delle nostre simulazioni abbiamo preso a esempio la compravendita di una seconda casa per un prezzo di 150.000 euro e una rendita catastale di 660 euro: attualmente l'imposta di registro è di circa 7500 euro, ma se aumentasse la rendita l'acquirente si potrebbe trovare a pagare più di 10.000 euro solo di imposta di registro. Questo potrebbe essere un forte deterrente», ragiona Polo. Il mercato delle abitazioni diverse dalla principale sta conoscendo una buona ripresa: «Da una nostra simulazione, nel primo trimestre del 2021 il peso delle richieste di mutuo per le seconde case è aumentato del 6% rispetto al primo trimestre 2020: queste domande sono ora il 7,5% del totale. Un andamento dovuto in parte all'effetto smartworking, ma anche al rientro in presenza degli studenti universitari, che ha spinto la domanda di abitazioni da acquistare per metterle a reddito, specie nelle grandi città». Il mercato, secondo Polo, «potrebbe essere impattato in maniera importante, anche perché sulle seconde case c'è da pagare l'Imu, che viene anch'essa calcolata in base alla rendita catastale». Non solo: «La rendita catastale influisce anche sul calcolo dell'Isee. Un aumento della rendita significherebbe un incremento dell'Isee anche per i proprietari di prima casa, con una serie di conseguenze: all'Isee sono infatti legati provvedimenti come il bonus sociale energia per lo sconto in bolletta per le famiglie bisognose, oltre al calcolo del costo di servizi come le rette per gli asili, le mense scolastiche, le Rsa per gli anziani. E anche l'accesso al fondo di garanzia per i mutui prima casa si può richiedere solo se l'aspirante mutuatario ha un Isee che non supera i 40.000 euro». Senza dimenticare le imposte sulla successione, che «al momento sono appunto calcolate sulla base della rendita catastale dell'immobile che si sta ereditando», aggiunge Polo. Allo stato attuale dei fatti e senza aggiustamenti ulteriori, un intervento sulle rendite catastali avrebbe quindi una serie di conseguenze a catena, che potrebbero influenzare pesantemente la storica propensione degli italiani agli investimenti immobiliari.