2025-02-11
Il governo teme una trappola dell’Ue. E così pensa a un «piano B» in Albania
La sentenza del 25 febbraio della Corte europea potrebbe sostenere i giudici italiani nella mancata convalida dei trattenimenti. Palazzo Chigi studia altre opzioni: trasformare le strutture in Cpr o farle gestire da Tirana.Preparare un «piano B» nel caso in cui la Corte di giustizia europea dovesse dare ragione ai giudici che non hanno convalidato i trattenimenti dei migranti nei centri costruiti in Albania. È questo l’obiettivo del governo, che sta studiando in maniera approfondita come riconvertire le strutture albanesi di Shengjin e Gjader, vuote dopo che prima le sezioni immigrazione del tribunale e poi la Corte di appello di Roma non hanno convalidato i trattenimenti disposti dal questore, dando luogo al poco edificante spettacolo delle navi militari che prima portano i migranti raccolti in acque internazionali in Albania e poi li riportano in Italia dopo poche ore.A quanto apprende la Verità ieri si è svolta a Palazzo Chigi una riunione tecnica sull’argomento, alla quale hanno partecipato gli esperti degli uffici legislativi dei ministeri interessati. Lo scenario più concreto è quello di trasformare i centri albanesi in Cpr «normali». Attualmente, infatti, i centri di Shengjin e Gjader sono riservati alle cosiddette procedure accelerate di frontiera, che riguardano i migranti provenienti da Paesi considerati sicuri dal governo italiano e prevedono un iter per l’esame delle richieste di asilo e, in caso di diniego, il rimpatrio: il tutto dovrebbe svolgersi in 30 giorni.Un Cpr di questo genere c’è anche in Italia, precisamente a Pozzallo, in Provincia di Ragusa. L’intoppo che ha svuotato i centri di Albania è ben noto: la definizione di Paese sicuro non è netta, poiché la Corte di giustizia europea, lo scorso 4 ottobre, si è pronunciata su un rinvio pregiudiziale effettuato da un giudice del tribunale regionale di Brno, in Repubblica Ceca, e ha affermato che un Paese non può essere definito sicuro, quindi senza rischi di torture, persecuzioni o detenzioni arbitrarie, se non lo è in tutto il suo territorio e per tutte le persone.I giudici italiani che non hanno convalidato i trattenimenti in Albania hanno richiamato questa decisione e chiesto alle toghe Ue di tornare a esprimersi sull’argomento. Il rischio che la Corte confermi il suo orientamento è concreto e, dunque, occorre predisporre una soluzione alternativa all’eventualità di una decisione che dia torto al governo italiano. L’idea, come dicevamo, è quella di trasformare i centri in Albania in un Cpr ordinario.In questi centri vengono trattenuti gli stranieri, giunti in modo irregolare in Italia, che non fanno richiesta di protezione internazionale o non ne hanno i requisiti, in attesa della esecuzione del provvedimento di espulsione da parte delle forze dell’ordine. Un’altra ipotesi, a quanto apprendiamo da fonti autorevoli, è quella di trasformare le strutture albanesi in centri di accoglienza, nei quali i migranti che hanno manifestato la volontà di chiedere asilo in Italia vengano trasferiti e permangano in attesa della definizione della domanda di protezione internazionale. La discussione è aperta, anche dal punto di vista politico. «Vedremo, andremo avanti comunque, non lasceremo il lavoro in Albania», risponde il vicepremier Antonio Tajani ai cronisti che gli chiedono di commentare l’ipotesi di cambiare la natura dei centri in Albania con un decreto legge.C’è anche un altro aspetto da tenere presente: nella maggioranza c’è chi vorrebbe intervenire prima che la Corte di giustizia europea si esprima. È vero che l’udienza è fissata per il 25 febbraio, ma c’è chi fa notare alla Verità che la sentenza potrebbe arrivare anche dopo due mesi . Altri autorevoli esponenti di maggioranza ci spiegano che far passare le strutture di Shengjin e Gjader dalla giurisdizione italiana a quella albanese, altro scenario ipotizzato, non è facile, poiché occorrerebbe modificare il protocollo tra Italia e Albania, che è stato approvato dal Parlamento e, quindi, non può essere cambiato senza investire la Camera e il Senato.A Bruxelles non si sbilanciano: a quanto riporta l’Adnkronos, il portavoce della Commissione Ue per le migrazioni, Markus Lammert, interpellato sul tema dai cronisti risponde che l’esecutivo «non commenta le discussioni in corso a livello nazionale. Siamo in regolare contatto con le autorità italiane», aggiunge il portavoce, «e seguiamo l’attuazione del protocollo». Nel frattempo, la Corte penale internazionale ha aperto un fascicolo sull’Italia per la «mancata osservanza di una richiesta di cooperazione per l’arresto e consegna di Almasri».L’opposizione attacca: «Il solo pensare», sottolinea Alfonso Colucci, capogruppo M5s in commissione Affari costituzionali della Camera, «di trasformare i centri in Albania in Cpr dove mandare alcuni dei migranti irregolari presenti in Italia, oltre che prevedere una nuova spesa inutile per i viaggi delle navi, significa ammettere che i migranti continueranno a sbarcare in Italia, come sempre, e che l’Albania non era la soluzione per alleggerire il carico di sbarchi che grava sul nostro Paese. Abbiamo già visto», aggiunge Colucci, «che agli annunci elettorali sul blocco navale ha fatto seguito il record di oltre 220.000 sbarchi nei primi due anni del governo Meloni. Adesso arriva la formalizzazione del fallimento del protocollo Albania».«Se non fossimo alla tragedia», argomenta il capogruppo del Pd al Senato, Francesco Boccia, «saremmo al ridicolo e alla pazzia. Prima si lancia in pompa magna un progetto costato centinaia di milioni e ora, visto che quel progetto di deportazione è fallito, si cambia la destinazione d’uso dei centri per poterli giustificare. Non più centri per ospitare i migranti recuperati in mare ma centri per i rimpatri, dove ammassare i migranti irregolari già presenti in Italia e che hanno in tasca il decreto di espulsione».
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.