2025-01-25
Il governo infila il terzo polo bancario nella battaglia tra Milano e Roma
Giancarlo Giorgetti (Ansa)
Giancarlo Giorgetti informato nel 2022: segno della volontà di creare un istituto che punta a Nord. Da capire la posizione di Mediolanum.La notizia di Mps che muove su Mediobanca arriva sui terminali delle agenzie finanziarie quando è ancora buio. Tanto da consentire all’amministratore della banca senese, Luigi Lovaglio, di farsi interrogare dagli analisti già alle 8 di ieri mattina. Tra i tanti tecnicismi e le analisi su sinergie, ritorni sul capitale e ottimizzazioni fiscali, l’ad afferma per ben due volte che l’operazione su Piazzetta Cuccia era stata illustrata (assieme ad altre opzioni) al ministro competente e azionista di Mps, Giancarlo Giorgetti, già a novembre del 2022. Un dettaglio non da poco che rivela il ruolo strategico del governo nella partita bancaria. Una conferma, se ancora servisse, della volontà di costruire un terzo polo bancario. D’altronde Giorgetti, solitamente pacatissmo nei toni, si era scaldato contro Unicredit rea, a suo dire, di essersi mossa su Banco Bpm spezzando il progetto di consolidamento bancario. Minaccia di golden power e altre dichiarazioni a seguire. Da lì una serie di colpi di scena finanziari che hanno cambiato l’assetto di Mps con l’ingresso del gruppo Caltagirone e di Delfin della famiglia Del Vecchio. Fino alla bomba sganciata ieri mattina. È chiaro che l’operazione non è semplice. L’offerta di pubblico scambio probabilmente non vedrà aderire i grandi fondi (la forchetta di prezzo non è così allettante) ma consentirà alla compagine Caltagirone-Del Vecchio di portare a casa un concambio e trascinare Mps nella lista dei soci Mediobanca. L’Ops lanciata ieri non ha soglie minime e non necessariamente deve realizzarsi nella sua totalità. A quel punto (in vista delle assemblee del 2026) a presentare una lista forte sarà un ente bancario con tutti i crismi graditi alla Bce. Tolti gli aspetti industriali, gli incroci societari con Anima e Generali e gli interessi dell’ingegnere romano, resta la mossa di consolidamento sul mercato tramite Mps. Esattamente ciò che il governo ha in mente. E per certi versi quello che le autorità europee raccomandano da tempo. Vedremo se avverrà con Banco Bpm e Mps o con Mps e Mediobanca o con Mps e un controllo più stretto su Mediobanca e Generali. La partita però non è semplice e punta a disegnare un mondo della finanza diverso da quello che abbiamo conosciuto negli ultimi 40 anni. Da mesi il conflitto tra il mondo milanese e quello romano era sottotraccia. Ora lo scontro è uscito allo scoperto. Ed è emerso con un’operazione di mercato. Un tipo di operazioni che solitamente non piacciono alla preda. In molti si chiedono infatti che cosa voglia e possa fare il manager di Mediobanca, Alberto Nagel, accusato più volte da quella parte di suoi azionisti di non ottimizzare il lavoro e di accettare posizioni di rendita (grazie alle quote in Generali). La risposta non è certo semplice. Innanzitutto, Piazzetta Cuccia essendo sotto scalata è costretta a stare ferma per via della cosiddetta «passivity rule» (la regola che vieta ai manager mosse interne per fermare le offerte lanciate sul mercato). Un secondo aspetto concerne la domanda: chi altro può interessarsi a Mediobanca? Certo, Intesa Sanpaolo avrebbe le forze per lanciare un’Opa e prendersi lo storico salotto milanese. Ma perché dovrebbe farlo? Porterebbe benefici agli azionisti? Che Andrea Orcel si metta a fare una terza scalata con Unicredit pare inverosimile. Carlo Cimbri di Unipol-Bper difficile dia una mano. Dotati di stazza per interessarsi a Piazzetta Cuccia restano, infine, le Poste (perché dovrebbe farlo?) e Generali che a sua volta sarebbe teoricamente in grado di lanciare un’Opa ma dovrebbe lottare nuovamente contro gli azionisti Caltagirone-Delfin e l’azionariato internazionale. Come la prenderebbero i fondi, quindi, è l’ulteriore incognita. Restano però i pattisti di Mediobanca. Una quota minoritaria che vede nel perimetro Mediolanum a sua volta partecipata dalla Fininvest della famiglia Berlusconi. I due eredi, Massimo Doris e Marina Berlusconi, staranno forse in questo momento decidendo che fare? Non sappiamo se abbiano una chat e se in questa chat ci sia anche Giorgetti, azionista della banca predatrice. Ci è stato più volte fatto notare che chi come noi è cresciuto in Lombardia e vicino a questa cultura milanese dovrebbe prendere in considerazione che il mondo è cambiato. Nessuno può più pensare di vivere di rendita alimentando salotti autoreferenziali. Senza mettersi in gioco con partite grosse di consolidamento. E certo Natixis non è il caso in questione. In effetti, al di là di come vada a finire, la mossa di Mps ne è una testimonianza. I soldi e il mercato comandano, tanto quanto la strategia e i progetti di lungo termine.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.