2021-07-21
Archiviati i baby calciatori dalla Nigeria. Ma per la Fifa è immigrazione clandestina
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A sinistra David Okereke (Ansa)
L'inchiesta sui giocatori minorenni nigeriani arrivati allo Spezia Calcio di Gabriele Volpi, tra il 2013 al 2018, ha portato a 19 richieste di archiviazione. La Federazione internazionale calcistica ha comunque inflitto 2 anni di stop al calciomercato della squadra ligure. Un giocatore ora gioca in Champions League con il Bruges.In Belgio c'è un calciatore nigeriano che da un paio d'anni sta facendo impazzire la tifoseria del Bruges. Si chiama David Okereke, è un attaccante nato a Lagos nel 1997. Il club lo ha pagato 8 milioni di euro nel 2019, una cifra molto alta per il campionato belga. Lo ha acquistato dallo Spezia calcio. Con tutta probabilità, però, i tifosi della squadra delle cittadina nelle Fiandre non sanno nemmeno che Okereke è uno dei calciatori che hanno portato la Fifa a infliggere alla squadra ligure 2 anni di stop al mercato e una maxi multa per infrazioni sul trasferimento internazionale e trasferimento di minori. Proprio così. Okereke, infatti, è uno dei 13 calciatori minorenni arrivati da Lagos allo Spezia calcio nel 2014, finiti in un'inchiesta coordinata dal procuratore spezzino Antonio Patrono. Secondo la tesi dell'accusa alcuni dirigenti del club, tra il 2014 e 2018, avrebbero favorito l'immigrazione clandestina di calciatori minorenni selezionati nella scuola calcio di Abuja. Venivano fatti arrivare in Italia in occasione di eventi sportivi. Quindi venivano tesserati in squadre dilettantistiche liguri in attesa del compimento della maggiore età e infine tesserati nello Spezia. Tutto ruota intorno alla figura di Gabriele Volpi, ex presidente della società calcistica e imprenditore italiano molto noto in Nigeria. Volpi è anche proprietario della Stichting Social Sport, con cui dal 2008 lavora in ambito sportivo, in particolare nelle società calcistiche minori europee. E' stato capace negli anni di superare indenne ogni cambio di governo nigeriano (non è da tutti) e mantenere la sua società Intels ancora oggi come principale per i servizi legati al petrolio. Dall'inchiesta sul favoreggiamento dell'immigrazione clandestina della procura è uscito indenne, con un'archiviazione. L'inchiesta è all'udienza preliminare, ma già con quattro richieste di rinvio a giudizio e 19 archiviazioni, tra cui appunto quelle di Volpi, dell'ex banchiere Gianpiero Fiorani e dell'ex presidente Stefano Chisoli. Non a caso proprio l'imprenditore che viaggia tra Abuja e Roma ha diramato un comunicato dopo la sanzione della Fifa alla sua ex squadra. Nella nota si manifesta stupore per la decisione della federazione calcistica internazionale e si ricorda appunto che «la vicenda si è conclusa in sede di giustizia ordinaria con l'archiviazione di tutte le posizioni degli allora dirigenti e responsabili dello Spezia Calcio riconducibili a Stichting Social Sport. In sede di giustizia sportiva italiana, lo Spezia Calcio ha vinto contro tutti i ricorsi promossi dalle altre squadre (in relazione alla stessa vicenda), il presidente Stefano Chisoli era stato prosciolto e la società Spezia Calcio ha patteggiato (al solo fine di chiudere il contenzioso) per l'importo di euro 60 mila senza ammissione di responsabilità. Archiviazione e proscioglimenti testimoniano l'assoluta correttezza delle pratiche seguite dalla precedente proprietà dello Spezia Calcio, in questa vicenda».Eppure la storia, secondo la Fifa, è abbastanza lineare. Okereke (altri giocatori sono come Umar Sadiq e Abdullahi Nura), infatti, inizierà a giocare nella Lavagnanese per poi accasarsi tra i bianconeri e quindi spiccare il salto in Belgio. Secondo Patrono i dirigenti della squadra ligure avrebbero prodotto «al consolato italiano in Nigeria una documentazione apparentemente finalizzata ai rilascio di un visto d'ingresso per motivi di turismo, ma in realtà strumentale e preordinata a consentire in tal modo l'ingresso nel territorio delio Stato dei minorenni stranieri destinati a rimanere in Italia, dove infatti si trattenevano anche dopo la scadenza del visto per motivi di turismo e venivano perciò dati in affidamento […]». Il tutto nasce dal divieto, previsto dall 'art 19 del regolamento Fifa e comunque dalle norme vigenti all'interno dell'organizzazione calcìstica internazionale, di tesserare giocatori minorenni provenienti da Paesi esteri. Tale divieto è assoluto per le società professionistiche come lo Spezia calcio, mentre ammette alcune eccezioni per le società dilettantistiche. Ma, si legge nell'ordinanza di chiusura delle indagini, «a condizione che soddisfino determinate condizioni quali, ad esempio, fornire ai giovani con un'adeguata istruzione sia scolastica che professionale. Serve adottare le misure necessarie per fare in modo che il giovane sia seguito nel miglior modo possibile attraverso ottime condizioni di vita presso una famiglia ospitante o una struttura della società. Ma secondo i pm spezzini, il movente del reato «dì favoreggiamento dell'immigrazione clandestina nasce proprio dalla volontà emersa da parte della dirigenza dello Spezia calcio di aggirare tali norme e di assicurarsi la possibilità non di tesserare subito ufficialmente calciatori stranieri minorenni, essendo ciò vietato dal regolamento, ma tesserarli ufficialmente appena al compimento del diciottesimo anno dì età a costo zero, evitando ogni rischio di concorrenza e di mercato, avendoli fatti entrare illegalmente». In questo modo lo Spezia calcio-si è trovato ad avere la proprietà «di calciatori di valore molto giovani, appena maggiorenni, senza averli pagali nulla ad eccezione delle spese ' sostenute per realizzare la loro immigrazione fraudolenta da minorenni e il successivo mantenimento in Italia fino alla maggiore età, potendo così cederli ad altre società ricavandone un considerevole plusvalore, che con riguardo alla vicenda oggetto del procedimento è stato accertato dalla polizia giudiziaria di un Importo complessivo di euro 5.950.000».Secondo gli investigator il cosiddetto "sistema Spezia" ha previsto «come passaggio necessario la realizzazione degli estremi del reato contestato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina».