2019-01-09
Il finanziere renziano li insulta ogni giorno. Ma di nascosto bussa alla porta gialloblù
Per Davide Serra è un governo di «somari», pericolosi per il «futuro dei bambini». Ma da mesi li cerca: «Lo faccio per i miei investitori»Sulla sua pagina Twitter l'esperto di finanza e numero uno del fondo Algebris Davide Serra vede il governo gialloblù come qualcosa di immondo, capace persino di togliere «il futuro ai bambini», «un esecutivo di somari», «con Giggino contaballe» e insulti di ogni tipo verso tutto e tutti. Eppure, dietro le quinte, questo navigato uomo della finanza è molto più dialogante con Lega e 5 stelle di quanto si pensi, tanto da aver preso contatti proprio con quel mondo di «brutti, sporchi e cattivi», parafrasando il celebre film di Ettore Scola. L'ex manager londinese, da poco tornato in Italia per godere della flat tax per i super ricchi introdotta dal governo Pd con la legge di Bilancio 2017, è ancora uno dei punti di riferimento dell'ex premier Matteo Renzi, che ama presentarlo come quello che «con la finanza ha fatto i soldi». Lui e lex sindaco stanno lavorando assieme a nuova unità di Algebris, una sorta di think tank, dove Renzi è uno degli adviser. Che Serra cerchi un dialogo con l'esecutivo va anche capito. Terminato un 2018 che doveva portarci al collasso e alla povertà, arrivati ormai alle battute finali sulla manovra economica, con uno spread stabilizzato, nei giorni in cui il corrispondente del Corsera da Bruxelles accusa il proprio giornale di aver mentito sulla trattativa con l'Unione europea favorendo gli speculatori, sono tornati a muoversi i fondi di investimento che scommettono sulla stabilità politica del nostro Paese. Del resto, con la Francia di Emmanuel Macron sotto la morsa dei gilet gialli, pure dalle parti del Quirinale vogliono evitare scossoni politici. Ma i fondi speculativi, si sa, sono sempre in agguato sul nostro debito pubblico. Se ne parla spesso nei conciliaboli della politica romana e milanese. Esperti di finanza estera o italiana chiedono informazioni sulla stabilità dell'esecutivo, persino sulle strategie del leader di Forza Italia Silvio Berlusconi o sulle correnti interne a Lega e 5 stelle. Secondo Dagospia avrebbero persino ricominciato a sondare il Partito democratico ormai prossimo al congresso, perché ormai stanchi dell'attuale governo. Puntare sul crollo dei gialloblu e su Nicola Zingaretti per il futuro? «Non mi pare proprio», spiega una fonte di governo alla Verità, che aggiunge come invece sia stato proprio il finanziere vicino al Pd, Serra appunto, ad aver cercato spesso in questi mesi contatti e incontri sia con i leghisti sia con i grillini, in particolare i responsabili economici dei due partiti di governo. Contattato sulla questione Serra non smentisce l'indiscrezione. Scrive via sms, «Ho inviato una lettera con impatto spread su 1) costo per conti pubblici 2) costo per sistema bancario e rischio rifinanziamento (come per Carige). Mandata lettera e non cercato nessun incontro. Perché i numeri parlano da soli!». Poi aggiunge: «Lo faccio in tutti i Paesi in cui investiamo. Circa 40 Paesi al mondo. Quindi si rassicuri è dovere istituzionale essendo noi grandi investitori in Italia con circa 3 miliardi di euro investiti». Insomma i contatti ci sono stati. «In Uk e Francia e Germania, Usa noi “parliamo" con tutte le forze. È nostro dovere. Parlare non vuol dire approvare né supportare. Vuol dire analizzare numeri e cercare di far capire Policy/Reactions realtà perché spesso chi governa ha poca esperienza della realtà». Solo contatti epistolari? In realtà a Serra è capitato anche di dialogare su Twitter con il presidente leghista della commissione Bilancio Claudio Borghi , che proprio a ottobre domandava al finanziere se a twittare fosse proprio lui o qualcun altro. «Guarda Davide, non pensavo ci fosse bisogno ma, dato che mi sei simpatico, ti dimostro la sciocchezza che hai detto», scriveva l'esponente leghista cercando di farlo ragionare dopo l'ennesima bordata sul governo che sarebbe stato lì lì per prendere la deriva della Grecia. In ogni caso Serra tiene a precisare con La Verità di aver anche rifiutato inviti di grandi banche di investimento che organizzano eventi con esponenti di governo. A domanda sul fatto che sarebbe anche normale che un fondo come Algebris cerchi interlocutori, Serra risponde: «Sarebbe non professionale un comportamento opposto. Perché un conto è ciò che penso e voto io da individuo, un conto è mio ruolo legale di rappresentante di 11 miliardi di euro di risparmi dai più importanti gruppi assicurativi / fondi pensione / Wealth Fund al mondo. In Uk sono al 100% remained e contro Brexit, ma non per questo non do mio contributo a Uk. Poi ogni governo decide ciò che fare. Mio piccolo contributo lo mando sempre su carta. Scritta e firmata!».
Jose Mourinho (Getty Images)