2023-06-21
Il figlio mette nei guai la toga del Qatargate
Il giudice istruttore lascia l’indagine per un sospetto conflitto d’interessi. Andrea Cozzolino in stato di fermo in Belgio.Colpo di scena nell’inchiesta della Procura di Bruxelles sul cosiddetto Qatargate. Nel tardo pomeriggio di lunedì il giudice istruttore Michel Claise, al termine dell’interrogatorio dell’eurodeputato del Pd Andrea Cozzolino, ha gettato la toga, rinunciando a seguire l’inchiesta. Un gesto che riporta alla memoria quello compiuto nel 1994 da Antonio Di Pietro, a cui Claise in Italia è stato spesso associato, quando dopo la requisitoria del processo Enimont lasciò la magistratura. Una scelta che in seguito alcune ricostruzioni collegarono ai presunti favori che l’ex pm aveva ottenuto da persone coinvolte nelle inchieste della Procura di Milano. Secondo i legali di Cozzolino (che si è presentato spontaneamente a Bruxelles dopo che gli inquirenti belgi avevano ritirato il mandato di cattura europeo emesso a suo carico), Dezio Ferraro e Federico Conte la decisione di Claise, «giunge dopo l’interrogatorio del nostro assistito […] e a seguito delle osservazioni sollevate nel corso dell’escussione». Prima di lasciare il caso Claise ha comunque disposto il fermo di Cozzolino, che è stato trattenuto all’interno del Palazzo di giustizia, in attesa di un ulteriore interrogatorio, portato avanti ieri pomeriggio dai poliziotti belgi. Stamattina l’eurodeputato campano, che non è ancora stato rilasciato, incontrerà il successore di Claise. In realtà, secondo il quotidiano belga Le soir, a far maturare la drastica decisione del magistrato sarebbero state le informazioni raccolte da Maxim Toeller, legale di un altro indagato, l’eurodeputato belga Marc Tarabella, molto vicino alla collega di schieramento Maria Arena. Il figlio maggiore del magistrato, Nicolas, risulterebbe, infatti, in affari dal 2018 con il figlio della Arena, mai indagata, ma citata più volte negli atti dell’inchiesta, dove si arrivava a parlare di «collaborazione consapevole». Il fatto che la donna sia l’unica tra gli eurodeputati (o ex, come nel caso di Pier Antonio Panzeri) coinvolti a vario titolo nell’inchiesta a non essere stata oggetto di provvedimenti di cautelari rende facile comprendere le contestazioni di conflitto di interesse sollevate dal legale di Tarabella. Tanto che la Procura di Bruxelles ha ammesso che nel dossier «di recente sono comparsi alcuni elementi» che «potrebbero sollevare domande sul funzionamento oggettivo dell’indagine». Il figlio di Claise, si legge su Le soir, ha co-fondato «in quote paritetiche con altri cinque azionisti», tra i quali Ugo Lemaire, figlio dell’Arena, «la società Brc&co, specializzata nella vendita di cbd, la cannabis venduta legalmente». Una società della quale i due sono ancora oggi co-azionisti. Alle 16:04 di lunedì, appena un’ora dopo che Cozzolino era arrivato a Bruxelles, Toeller ha inviato una lettera direttamente al giudice, informandolo della scoperta e chiedendogli di dimettersi. In caso contrario, spiega il quotidiano, il legale avrebbe presentato un secondo ricorso, dopo la richiesta di ricusazione presentata a febbraio, ma poi respinta dalla giustizia belga. Il potenziale conflitto di interessi di Claise ha scatenato anche i difensori di un altro degli indagati, l’ex vicepresidente del Parlamento europeo Eva Kaili. Gli avvocati Michalis Dimitrakopoulos e Sven Mary hanno dichiarato a proposito della notizia su Claise jr: «Solleva enormi ed evidenti interrogativi circa l’imparzialità di tutte le azioni investigative che sono state svolte fino ad oggi e che hanno portato alla custodia cautelare di Eva Kaili, mentre per Maria Arena non sono state avviate le procedure di indagine in tempo utile, nonostante l’inchiesta la collegasse a Panzeri» e, anzi, «fosse al centro delle indagini», mentre, per stessa ammissione delle autorità competenti, «non vi era alcuna indicazione di coinvolgimento nell’organizzazione» per la Kaili. I due legali hanno anche evidenziato che la Arena non è «mai stata interrogata dal giudice istruttore».
Foto @Elena Oricelli
Dal 6 dicembre il viaggio della Fiamma Olimpica di Milano Cortina 2026 toccherà 60 città italiane tra concerti, sportivi e iniziative sociali, coinvolgendo le comunità in vista dei Giochi.
Coca-Cola, partner del viaggio della Fiamma Olimpica di Milano Cortina 2026, ha presentato le iniziative che accompagneranno il percorso della torcia attraverso l’Italia, un itinerario di 63 giorni che partirà il 6 dicembre e toccherà 60 città. L’obiettivo dichiarato è trasformare l’attesa dei Giochi in un momento di partecipazione diffusa, con eventi e attività pensati per coinvolgere le comunità locali.
Le celebrazioni si apriranno il 5 dicembre a Roma, allo Stadio dei Marmi, con un concerto gratuito intitolato The Coca-Cola Music Fest – Il viaggio della Fiamma Olimpica. Sul palco si alterneranno Mahmood, Noemi, The Kolors, Tananai e Carl Brave. L’evento, secondo l’azienda, vuole rappresentare un omaggio collettivo all’avvio del percorso che porterà la Fiamma Olimpica in tutta Italia. «Il viaggio della Fiamma unisce storie, territori e persone, trasformando l’attesa dei Giochi in un’esperienza che appartiene a tutti», ha dichiarato Luca Santandrea, general manager olympic and paralympic Winter Games Milano Cortina 2026 di Coca-Cola.
Come in altre edizioni, Coca-Cola affiancherà il percorso selezionando alcuni tedofori. Tra i nomi annunciati compaiono artisti come Noemi, Mahmood e Stash dei The Kolors, volti dell’intrattenimento come Benedetta Parodi e The Jackal, e diversi atleti: Simone Barlaam, Myriam Sylla, Deborah Compagnoni, Ivan Zaytsev, Mara Navarria e Ciro Ferrara. La lista include anche associazioni attive nel sociale – dalla Croce Rossa al Banco Alimentare, passando per l’Unione italiana dei ciechi e ipovedenti – a cui viene attribuito il compito di rappresentare l’impegno civile legato allo spirito olimpico.
Elemento ricorrente di ogni tappa sarà il truck Coca-Cola, un mezzo ispirato alle auto italiane vintage e dotato di schermi led e installazioni luminose. Il convoglio, accompagnato da dj e animatori, aprirà l’arrivo della torcia nelle varie città. Accanto al truck verrà allestito il Coca-Cola Village, spazio dedicato a musica, cibo e attività sportive, compresi percorsi interattivi realizzati sotto il marchio Powerade. L’azienda sottolinea anche l’attenzione alla sostenibilità: durante il tour saranno distribuite mini-lattine in alluminio e, grazie alla collaborazione con CiAl, sarà organizzata la raccolta dei contenitori nelle aree di festa. Nelle City Celebration sarà inoltre possibile sostenere il Banco Alimentare attraverso donazioni.
Secondo un sondaggio SWG citato dall’azienda, due italiani su tre percepiscono il Viaggio della Fiamma Olimpica come un’occasione per rafforzare i legami tra le comunità locali. Coca-Cola richiama inoltre la propria lunga presenza nel Paese, risalente al 1927, quando la prima bottiglia fu imbottigliata a Roma. «Sarà un viaggio che attraverserà territori e tradizioni, un ponte tra sport e comunità», ha affermato Maria Laura Iascone, Ceremonies Director di Milano Cortina 2026.
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Nicola Fratoianni, Elly Schlein e Angelo Bonelli (Ansa)