2024-11-10
Il dono di Xi: un pezzo di suolo lunare. Asse (con frecciata?) per lo Spazio
Sergio Mattarella e Xi Jinping (Ansa)
Accordi del 2017 disattesi, la Cina si arrabbiò: la pietra può segnare una ripartenza.Il viaggio del presidente Sergio Mattarella in Cina è simbolo di apertura tra i due Paesi. L’evento, però, è stato anche l’occasione per il presidente cinese XI Jinping di mandare qualche frecciatina verso il nostro Paese. Andiamo con ordine.«Nel mondo sono in corso profondi e rapidi cambiamenti che richiedono, per essere affrontati al meglio, un clima di concordia per un esame comune», ha dichiarato Mattarella, evidenziando un forte allineamento di visione tra i due Stati. Si percepisce, insomma, la possibilità che Italia e Cina possano ora collaborare a un ritmo nuovo, come dimostrano i 10 accordi e memorandum firmati, che spaziano dalla cooperazione cinematografica alla concorrenza. Sul fronte culturale, un settore su cui l’Italia punta con forza, Roma e Pechino si riconoscono come due civiltà millenarie. A Roma, nel complesso scultoreo del China Millennium monument, si trova, infatti, un grande bassorilievo dedicato ai 100 personaggi che hanno segnato la storia della Cina e tra questi solo due occidentali, entrambi italiani: Marco Polo e Matteo Ricci. Una storia antica, fatta di «curiosità e stima reciproca, di desiderio di apprendere l’uno dall’altro per crescere insieme nel comune interesse», ha concluso Mattarella.In dettaglio, il presidente Mattarella si riferisce agli accordi che ieri Italia e Cina hanno firmato alla presenza dei rispettivi Capi di Stato, nell’ambito della loro partecipazione al Forum culturale Italia-Cina. A firmare gli accordi con Mattarella c’era anche il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, Antonio Tajani.In particolare, il ministro ha firmato il protocollo d’intesa tra il ministero dell’Università e della ricerca italiano e il ministero dell’Istruzione cinese per l’istituzione di un meccanismo di consultazione periodica, il programma esecutivo di collaborazione culturale tra la Repubblica italiana e la Repubblica popolare cinese e il memorandum d’Intesa tra il ministero degli Esteri e la National administration of press and publication cinese per la traduzione di opere classiche italiane e cinesi. «Dagli scambi accademici e linguistici fino alla sempre più intensa collaborazione tra le istituzioni museali, teatrali e musicali dei due Paesi, i significativi risultati del dialogo culturale italo-cinese sono resi possibili grazie all’impegno quotidiano di tutti gli operatori della cultura, pubblici e privati, che oggi sono qui a Pechino e a cui via il mio sentito ringraziamento», ha evidenziato Tajani.Ieri i due presidenti hanno anche parlato di Spazio. «Lo Spazio continua a essere un ambito di collaborazione tra le nazioni, non di conflitto», ha ricordato Sergio Mattarella durante il suo incontro con l’omologo Xi Jinping a Pechino. Come riportato dal network statale Cctv, Xi ha donato a Mattarella un campione di suolo lunare raccolto dalla sonda cinese Chang’e 5, simbolo della cooperazione aerospaziale tra i due Paesi.In merito a questo episodio, però, si potrebbe scorgere un messaggio dalla doppia lettura. Se, infatti, è vero che il presente offerto da Xi potrebbe voler sottolineare la collaborazione tra i due Paesi, è anche vero che potrebbe rappresentare una sorta di schiaffo diplomatico. Il motivo? Nel febbraio 2017, l’ultima volta che Mattarella andò a Pechino, si portò dietro il presidente dell’Agenzia spaziale italiana, Roberto Battiston, per siglare accordi di collaborazione spaziale che diversi anni dopo (Battiston uscì nel 2019) il governo italiano stracciò facendo arrabbiare Pechino. Va, poi, aggiunto che il campione di suolo lunare potrebbe anche essere una sorta di «ramoscello di ulivo» per riannodare la collaborazione tra Italia e Cina in fatto di Spazio.
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