2022-07-29
Il dna conferma: il corpo è di Bochicchio. Avanza l'ipotesi del suicidio
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Dopo quasi un mese e mezzo la procura di Roma ha accertato che i resti carbonizzati trovati in via Salaria il 19 giugno corrispondono al trader di Capua. Il processo per riciclaggio e uso abusivo della professione finanziaria decade. Ma i truffati non demordono: pronte nuove azioni legali per cercare il tesoro da 100 milioni di euro scomparso all'estero.A distanza di 40 giorni dal ritrovamento del corpo carbonizzato sulla via Salaria di Roma, era il 19 giugno, il test del Dna ha confermato che quello ritrovato è il corpo di Massimo Bochicchio, l’ex broker accusato di aver truffato vip e calciatori per centinaia di milioni di euro. Dopo la notizia, data dalla Verità nelle scorse settimane, che non era stato ancora possibile effettuare il riconoscimento, c’è stata una accelerazione da parte dei periti incaricati dalla procura di Roma che ha aperto un'indagine per istigazione al suicidio. Il dna non era stato acquisito al momento dell'arresto avvenuto l'8 luglio del 2021 a Giacarta, quindi è stato necessario chiedere un test al fratello della vittima. Gli indizi portavano a lui. La moto era la sua, indossava un braccialetto elettronico e la famiglia aveva spiegato che il trader, ai domiciliari ma comunque con un permesso per motivi di salute, non era ritornato a casa. Eppure negli ultimi tempi si erano diffuse le ipotesi più clamorose, persino che fosse vivo in Messico, una delle ultime mete che aveva frequentato prima dell’arresto. Così nelle ultime due settimane la squadra coordinata dalla dottoressa Paola Grammatico della Sapienza ha potuto così confrontare il Dna del fratello di Bochicchio con i resti ritrovati sulla Salaria. Ora la famiglia potrà finalmente celebrare il funerale, ma soprattutto i processi pendenti dove il broker di Capua era accusato di riciclaggio si estingueranno. La prossima udienza è prevista per il 15 settembre, quando il giudice dovrà di fatto far cadere il processo per la morte dell’imputato. Nonostante il test del Dna abbia confermato la morte del broker accusato di aver truffato tra gli altri l’ex allenatore dell’Inter Antonio Conte o l’ambasciatore italiano a Londra Raffaele Trombetta, i misteri sulla sua improvvisa scomparsa continuano. A quanto risulta alla Verità in procura va rafforzandosi l’ipotesi del suicidio, anche se tra i clienti di Bochicchio in pochi credono all’ipotesi che la moto possa essere esplosa in quel modo, per di più carbonizzando il corpo dell’uomo quasi da renderlo irriconoscibile. Di più si saprà a settembre, quando saranno finiti gli altri rilievi. Allo stesso tempo, se il processo per riciclaggio e uso abusivo della professione finanziaria va quindi a finire, continuano ancora le indagini per scoprire se Bochicchio abbia nascosto un tesoro all’estero (di almeno 100 milioni di euro), magari in Asia o negli Stati Uniti. Il broker ha sempre smentito di avere tesori nascosti o conti in paradisi fiscali. Lo ha anche detto ai magistrati che lo hanno interrogato per ben 2 volte lo scorso anno, subito dopo l’arresto a luglio e poi a novembre. Non solo. Si prova anche la pista delle banche che in questi anni hanno affiancato Bochicchio, ovvero Hsbc e Credit Suisse. Si starebbe muovendo qualcosa a Londra per chiedere anche agli istituti di credito parte dei soldi scomparsi, anche se il broker aveva spesso mentito con i suoi clienti sostenendo che le società erano controllate anche da Hsbc, un’ipotesi che la banca d’affari statunitense ha sempre smentito.
Roberto Cingolani, ad di Leonardo (Getty Images)
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Ursula von der Leyen e il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa (Ansa)