2021-04-27
Il coprifuoco arriva in Parlamento: rischia d’incenerire il centrodestra
Giorgia Meloni e Matteo Salvini (Ansa)
Mozione di Giorgia Meloni mette in difficoltà Matteo Salvini: voterà contro il governo di cui fa parte? Intanto continuano le proteste di ristoratori e operatori turistici per il provvedimento. Da mezzogiorno di fuoco a pomeriggio di coprifuoco è un attimo: la battaglia sull'orario di rientro a casa degli italiani è una sfida tra Matteo Salvini e Giorgia Meloni, con Enrico Letta che tenta di mettere in imbarazzo il leader della Lega sfruttando le mosse, in chiave anti Carroccio, della presidente di Fratelli d'Italia. La battaglia per l'abolizione del cosiddetto coprifuoco alle 22 vede compatti i gestori di ristoranti e locali pubblici, per i quali questo limite orario rappresenta un ulteriore ostacolo a una ripresa delle attività. Lega e Fratelli d'Italia sembrano due barche a vela impegnate in una regata: Salvini lancia una raccolta di firme per l'abolizione di questo limite orario, la Meloni lo sorpassa a destra presentando un ordine del giorno in Parlamento. Letta, da parte sua, mette il dito tra moglie e marito (in termini politici) e il cortocircuito è servito in tavola, naturalmente all'aperto: è inevitabile che stando al governo la Lega sia nella posizione più scomoda di questo triangolo politico, che vede Letta e la Meloni molto più a loro agio, con il primo che difende ogni scelta dell'esecutivo e la seconda che, dall'opposizione, è libera di combattere quelle più impopolari, erodendo consensi a Salvini. Oggi pomeriggio, a Montecitorio, andrà in scena il round decisivo: verrà infatti messo in votazione l'ordine del giorno a firma di Francesco Lollobrigida, capogruppo alla Camera di Fratelli d'Italia, che «impegna il governo», recita il testo, «a disporre, nei provvedimenti di prossima emanazione, l'abolizione del coprifuoco». La Meloni ci mette il carico: «Fratelli d'Italia», scrive la leader di Fdi su Facebook, «porterà in Aula domani (oggi, ndr) un odg per abolire il coprifuoco. Vediamo chi lo sosterrà e chi invece si schiererà ancora una volta in favore di una misura inutile e liberticida». Salvini, interpellato sull'argomento, glissa e torna a parlare della sua petizione online: «Le mozioni», dice il leader della Lega, «prima le leggo, poi le commento, lasciano il tempo che trovano. Se si apre o se si chiude lo decide il governo, non gli ordini del giorno. Che decine di migliaia di persone in 24 ore hanno messo nome, cognome, indirizzo fisico e mail, dicendo restituiteci il lavoro e la libertà di uscire di giorno e di notte, penso sia significativo. Credo possa servire a tutti i membri del governo per capire che gli italiani hanno voglia di tornare al lavoro e alla libertà», aggiunge Salvini, «e quindi penso che possa essere uno stimolo positivo». Lollobrigida però stuzzica di nuovo il Carroccio: «Ho sottoscritto», dice il capogruppo di Fdi a Montecitorio, «la petizione popolare degli amici della Lega per abolire il coprifuoco, perché la proposta del partito di Salvini chiede la stessa cosa che Fratelli d'Italia ripete da tempo: va eliminata una misura inutile, che non limita i contagi, ma solo la libertà d'impresa e dei cittadini. Per questo invitiamo tutti i deputati a votare il nostro ordine del giorno per cancellare questo provvedimento illogico. Fu proprio grazie a un odg», ricorda Lollobrigida, «che riuscimmo a bloccare il Global compact. Domani (oggi, ndr) può essere una storica occasione per difendere il diritto alla libertà degli italiani». Il segretario del Pd, Enrico Letta, ne approfitta: «Ho visto che Salvini», provoca Letta a Radio Immagina, «sta su questi temi con una campagna che va oltre la legittima e normale discussione politica in cui ognuno abbia verso gli alleati un atteggiamento di comprensione. Ma quando firma una petizione, poi la Meloni lo prende sul serio e presenta un ordine del giorno in Parlamento per abolire il coprifuoco. Vedremo», aggiunge Letta, «cosa voterà Salvini». «È evidente», spiega alla Verità un big di Fratelli d'Italia, «che il nostro ordine del giorno è anche un modo per stanare Salvini, che sta al governo, sottoscrive le decisioni di Draghi e poi le contesta un minuto dopo. Se la Lega voterà contro l'abolizione del coprifuoco andrà in grande difficoltà con gli elettori, se voterà a favore si schiererà contro il governo. Scommetto che alla fine si asterranno». Intanto, la prima giornata di riapertura dei bar e dei ristoranti all'aperto anche a cena nelle Regioni gialle è filata liscia: tavolini pieni, gestori dei locali felici di poter finalmente tornare a lavorare. Uno studio della Coldiretti sottolinea che ieri sono tornate a lavorare quasi 140.000 attività, tra bar, ristoranti, pizzerie e agriturismi: «Le maggiori difficoltà», evidenzia Coldiretti, «si registrano nei centri urbani stretti tra traffico e asfalto mentre nelle campagne ci si sta organizzando per offrire agli ospiti degli agriturismi la possibilità di cenare sotto gli uliveti o in mezzo alle vigne. A preoccupare tutti è il limite fissato per il coprifuoco alle 22. Nel 2020 si è registrato un crollo del fatturato della ristorazione del 42%». Nelle grandi città, già nella mattinata di ieri, i ristoranti avevano praticamente esaurito i posti a disposizione con le prenotazioni dei clienti per la sera. I gestori dei locali al chiuso, invece, hanno protestato praticamente in tutta Italia: inevitabile lo scoramento, l'amarezza, la frustrazione per essere costretti a restare chiusi mentre i colleghi che dispongono di tavolini all'aperto riprendono a lavorare. Impennata ovunque per le richieste di occupazione di suolo pubblico per poter disporre i tavoli. A Napoli, imponente corteo di Casapound per chiedere l'abolizione del coprifuoco.
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