2019-05-03
Il conte ossessionato dalla morte lasciò un ospedale gioiello in Boemia
È uno dei complessi barocchi più belli della Repubblica Ceca. Opera di Franz Anton von Sporck, in lite perenne con i gesuiti. I militari potevano godere di cure gratis in cambio di tre preghiere quotidiane per lui.Provate a immaginare un ospedale moderno e funzionale in stile barocco, con un corridoio che affaccia su un lussureggiante giardino all'italiana, ma sulle cui pareti fanno bella mostra 52 affreschi sul tema della morte: la morte che non risparmia neppure re e regine, che arriva immancabile quando meno te l'aspetti e, pertanto, chiede di farsi trovare pronti. Un ospedale che scaramanticamente non avrebbe molti motivi d'attrazione, nonostante l'alta qualità e l'assiduità delle cure prestate, del tutto gratuite: bastavano, in contropartita, tre preghiere giornaliere per il benefattore che l'aveva creato. Il conte Franz Anton von Sporck (o, secondo la grafia ceca, František Antonín Špork, 1662-1738) è uno di quei personaggi che, se la storia non ce li avesse regalati, andrebbero creati attraverso la letteratura. Intellettuale, poliglotta, mecenate, appassionato di arte e di musica (si devono a lui gli inviti ad Antonio Vivaldi e le cinque prime a Praga nel primo teatro d'opera permanente in Boemia, nonché la diffusione delle partiture di Johann Sebastian Bach), niente nella sua vita è normale. Eccentrico, colto, spregiudicatamente illuminato e tollerante, possiede doti che nel XVIII secolo non erano certamente pane quotidiano. Sporck è considerato però con sufficienza e malcelata supponenza dalla nobiltà asburgica. Il padre Johann era un contadino analfabeta della Westfalia, figlio di contadini, che si era arruolato nell'esercito imperiale per sbarcare il lunario, rivelando durante la Guerra dei trent'anni inaspettate doti di comando che ben presto l'avevano fatto ascendere al rango di generale. L'imperatore aveva voluto ricompensarlo prima col titolo baronale poi con quello comitale (e con le proprietà confiscate ai nobili boemi protestanti che non avevano voluto riconvertirsi). Al figlio non aveva voluto far mancare ciò che a lui era giocoforza mancato, ovvero un'istruzione di alto livello, basata su filosofia e diritto. Già a sedici anni, laureato, Franz Anton aveva dato riprova di un carattere determinato e fuori le righe. Orfano della madre Maria Eleonora di Fineke, morta in Olanda, aveva richiesto di avere le spoglie custodite in una chiesa, ma gli era stato negato. Durante il tour in Europa era andato allora in Olanda, aveva trafugato il teschio e se l'era portato in Boemia. Anzi, se lo portava sempre dietro e spesso col cranio materno ci parlava. L'idea della morte era già per lui un'ossessione e il Memento mori diventa una sorta di motto araldico.Anche i processi sono per lui un'ossessione: ha la causa facile e invece di arroccarsi nei privilegi dell'aristocrazia, non ci pensa mai due volte ad adire il giudice per veder riconosciute le sue ragioni; quando ritiene di aver subito un'ingiustizia anche in tribunale, a volte si rifiuta di pagare le spese (tanto che una volta finisce persino in prigione al castello di Praga, dove per una settimana fa bisbocce in cella). Farà causa anche a un suo avvocato che, secondo lui, non l'aveva difeso al meglio.Il conte Sporck risiede solitamente nella proprietà di Lysa, nei dintorni di Praga, dove è nato (e dove morirà), finché decide di creare dal nulla un centro termale a Kuks, lungo il corso del fiume Elba. Un capolavoro di bellezza barocca, per il quale ha chiamato l'architetto Giovanni Battista Alliprandi, col fine di attirare l'aristocrazia a «passare le acque», le cui virtù curative sono magnificate. In realtà quelle acque sono banalmente potabili, ma Sporck ha pensato bene di corrompere chi deve attestarne le qualità, e così ben presto Kuks surclassa di molto persino Karlsbad. I nobili arrivano a frotte. Spork si è fatto costruire la residenza vicino alle terme, e sull'altra sponda dell'Elba ha fatto costruire oltre a una chiesa l'Hospital Kuks, destinato ad accogliere e assistere cento veterani dell'esercito che possono godere di cure gratis in cambio di tre preghiere quotidiane per lui e la sua famiglia. La finestra della camera da letto del conte, su sua precisa, guarda esattamente in direzione della cripta che ha fatto realizzare per la dinastia, dove deve ardere la lux aeterna che lui può così sorvegliare. Il Memento mori è una costante nei fregi e nelle allegorie dell'ospedale, dove è stata realizzata anche una straordinaria farmacia.Cattolico ma non bigotto, Sporck ha continui contrasti con i gesuiti (nelle cui scuole ha studiato), e quando non li ha li provoca lui stesso. Edita libri contro di loro (e rimedia la confisca della biblioteca e l'accusa di eresia), li contrasta per la proprietà di un bosco, li costringe a chiamare i soldati per poter entrare a Kuks, poi riesce a mettere le mani sul pezzo di foresta contesa (dove gli eremiti erano stipendiati affinché assicurassero posti di ristoro con cibo e acqua per visitatori e cacciatori) e lo riempie di pietre miliari con la sigla N.S., Nova Silva, tanto per sottolineare il cambio di regime. Solo verso la fine della vita sigla una sorta di armistizio con i gesuiti, che hanno tentato di farlo condannare per eresia e lo accusano di scriversi il catechismo personalizzato e di interpretare la Bibbia a suo uso e consumo.Sposato con l'amata Franziska Apollonia, ha perso il suo unico figlio maschio Johann Franz Anton Joseph Adam in tenerissima età; una figlia, Maria Eleonora Francisca Cajetana, si è fatta badessa e anche l'altra, Anna Katharina, intende entrare in convento, ma il conte non può permetterlo, perché c'è una dinastia da mandare avanti. Sceglie per lei come marito un lontano parente, ma di fronte al suo rifiuto per piegarla ai suoi voleri la fa rinchiudere in camera da letto con poco cibo, poca acqua e poco riscaldamento. Dopo due settimane la sventurata capitola. Sporck adotta il genero Franz Karl Rudolph von Swéerts zu Reist che farà il suo dovere assicurandogli una discendenza di undici nipoti. Il gioiello termale di Kuks verrà spazzato via da un'alluvione nel 1740 e la figlia, tra la ricostruzione e il rafforzamento dell'esistente, anche in ossequio alla sua vocazione, sceglierà di dare rinnovato impulso all'ospedale di carità, che funzionerà fino al XX secolo, quando la dinastia Swéerts-Sporck si estingue nel 1945 e di cui restano le venti bare nella cripta. Le immagini della morte lungo il corridoio erano state da tempo coperte con sette strati di calce, ufficialmente per motivi igienici. Si possono nuovamente vedere solo dal 2004.