2019-05-29
Il cardinale Müller: «Non si può decidere chi è cattolico in base al partito»
Il monsignore: «Bassetti e Spadaro sbagliano a dire che Salvini non è cristiano per le sue idee sui migranti. Il Papa lo riceva».«Un'autorità ecclesiastica non può parlare in modo dilettantesco di questioni teologiche. E soprattutto non deve immischiarsi nella politica, quando ci sono un Parlamento e un governo legittimati democraticamente, come in Italia. Meglio parlare con Salvini, discutere, o correggerlo quando è necessario». È il cardinale Gerhard Müller, già prefetto dell'ex Sant'Ufficio, a parlare in modo schietto dalle colonne del Corriere della Sera, sebbene relegato nel taglio basso di pagina 12. Le autorità ecclesiali hanno fatto campagna elettorale in alcuni casi sfiorando l'acquartieramento nel campo del Pd. L'unica cosa necessaria è sembrata essere l'abbattimento di Salvini, il satanasso (come lo dipinse una nota copertina di Famiglia Cristiana).Per tacere del gesto del rosario di Salvini, di cui si può discutere, ma che sembra diventata un'ossessione. È pagano, è blasfemo, è scaramantico, è il male. «Non mi ha fatto piacere, si dovrebbe evitare», ha dichiarato Müller, «ma credo sia peggio se i vescovi confondono le questioni di fede con quelle politiche».«Dire, come hanno fatto il direttore de La Civiltà Cattolica, padre Antonio Spadaro, e il presidente della Cei, Gualtiero Bassetti, che Salvini non è cristiano perché è contro l'immigrazione, è stato un errore», ha aggiunto. Il cardinale tedesco, già prefetto della Congregazione per la Dottrina della fede, non usa mezzi termini. «L'immigrazione è un tema politico con motivazioni etiche profonde. Si può dire che un politico lo affronta da buon cattolico o da cattolico meno buono. Possiamo ammonire, ma non ostracizzare». Anche perché, ha ricordato, «ci sono Paesi che vogliono scristianizzare l'Italia e l'Europa, mentre Salvini si è rifatto ai patroni dell'Unione europea, alle sue radici cristiane. Preferisco chi parla di tradizione cristiana a quanti la rimuovono. È assurdo che collaboratori del Papa come Spadaro si ergano a giudici politici. Chi lo autorizza?». Il punto è tutto qui, perché il governo del fenomeno migratorio, fatto salvo ovviamente il principio di assistenza umanitaria, non è un principio dogmatico, ma appunto lasciato a chi deve governare.«Chiaramente dobbiamo accogliere gli immigrati, ma non identificarci con una sola politica», dice Müller. Padre Spadaro ha risposto a Müller (che lo ha incalzato dicendo: «Si pone come portavoce del Santo Padre, quindi... Ma teologicamente è una bestialità dire che una persona non è cristiana, se è stata battezzata e cresimata. È un giudizio politico»), scrivendo su Twitter: «Non ho mai detto di una persona specifica che non è cristiana». Poi ha ribadito: «La torsione clericale del metodo populista approfitta del fatto che le persone si sentono oggi sfrattate dal loro immaginario religioso, che vedono difeso meglio dalla narrativa della “religiosità civile" ben compresa nel tempo da Salvini, Berlusconi...». Un argomentare non proprio scorrevole, ma sembra di capire che ce l'abbia con tutto ciò che si muove al di là del Pd.«Non difendo Salvini, ma il suo essere e definirsi cattolico. Cattolici ci sono anche nel M5s, in ogni partito. Difendo la loro fede, non la loro politica. Non si può negare la fede religiosa a chi milita in un partito e non in un altro», ha detto Müller. In effetti, va a finire che nelle buone intenzioni dei paladini della purificazione della religiosità altrui si nasconda, per eterogenesi dei fini, una visione politica del messaggio religioso. Müller ha anche aggiunto: «È singolare che il Papa riceva le persone più laiciste, e non Salvini. Dialoga col regime del Venezuela, o con la Cina che mette milioni di cristiani nei campi di rieducazione, distrugge le chiese, perseguita i cristiani. Ma qui in Italia non siamo in Cina. Devi parlare con tutti in uno spirito di fratellanza».La malattia della Chiesa, come ha detto Benedetto XVI, è proprio quella di leggersi solo con gli occhiali della politica. «Lei è ritenuto il capo dei conservatori in Vaticano», ha domandato Massimo Franco al cardinale tedesco. «Il concetto di conservatore è politico, e per me da teologo è un'offesa. Semmai la divisione è tra ortodossia e eresia», è stata la risposta.L'intervista contiene anche un'altra dura critica a Bergoglio. Alla domanda. «Anni fa il Papa disse sul futuro presidente Usa, Donald Trump, che non era da cristiani costruire muri per respingere gli immigrati…», Müller replica: «Credo sia stato un errore. Come quello di alcuni vescovi tedeschi, che si occupano più di politica che di fede».