2020-02-28
Il capo della polizia in un video: «Salvini ha usato lo sfintere altrui»
Franco Gabrielli e Matteo Salvini (Ansa)
Una registrazione rivela l'attacco di Franco Gabrielli al leader leghista durante un seminario sindacale. Polemico sulla chiusura degli uffici («grazie, Graziella, grazie a...») ha poi elogiato il ministro Luciana Lamorgese. «Tu non puoi dire "le squadre nautiche non si toccano" e poi non mi cambi la norma. Perché, in quel momento, tu ti comporti in un certo modo: utilizzando lo sfintere di un altro». Il sinonimo usato dal capo della polizia, Franco Gabrielli, è inusuale. Ma non cambia il senso delle sue parole, riferite a Matteo Salvini, già ministro dell'Interno, e all'ex sottosegretario, Nicola Molteni. Insomma, detto più terra terra, avrebbero giocato con il culo degli altri. Modi e toni sono, a dir poco, inusuali. E seguono parole ancora più scurrili ed esplicite: «In un paese normale ci avrebbero preso a calci nel sedere». Insomma, c'è un uomo delle istituzioni che sembra smettere i panni del servitore di Stato per abbandonarsi a polemiche dal tono scurrile. In un discorso infarcito di diretti riferimenti alla gestione del Viminale nello scorso governo. Il video dell'intervento è stato pubblicato dal sito del Giornale. Risale allo scorso 24 febbraio. Gabrielli è l'ospite d'onore del IV seminario formativo dei dirigenti sindacali organizzato dal Coisp, una delle sigle che rappresenta il corpo. All'hotel Massimo D'Azeglio di Roma si parla di «integrità, impegno, responsabilità e affidabilità». Ma quando il capo della polizia prende la parola, il discorso vira sulla chiusura dei presidi della stradale. Un tema su cui la politica continua a dibattere. Proprio Salvini ha spesso rintuzzato i giallorossi per la soppressione di una ventina di uffici. Come il distaccamento di Casalecchio di Reno: un tema entrato perfino nella recente campagna elettorale in Emilia-Romagna. È da qui che comincia la reprimenda di Gabrielli, convinto di aver visto «cose scandalose». Difende la riorganizzazione del dipartimento. E parla proprio del comune del Bolognese, dove i nove agenti impiegati nell'ultimo anno hanno fatto appena venti multe. Stronca così la linea leghista, che contesta la chiusura dell'avamposto: «In un paese normale ci avrebbero già preso a calci nel sedere». Salvo poi blandire per un attimo gli interessati: «E mi dispiace dirlo perché, ripeto, io con il senatore Salvini e con l'onorevole Molteni ho avuto anche un ottimo rapporto».Ma è solo l'eufemistico preludio a un'altra raffica di rimostranze, ancora venate di ironia e scurrilità: «Quando si dice: “Noi non abbiamo chiuso gli uffici.." Eh grazie, Graziella e...». Un'altra trivialità lasciata in sospeso. «Perché» prosegue il capo della polizia «se tu non chiudi, poi la responsabilità è di chi hai davanti, per danno erariale». Insomma, Salvini e i suoi confonderebbero gli agenti in organico con quelli effettivi. «Allora dici: “Mandaci più personale". Ah sì, tua sorella o tuo cugino...» continua Gabrielli prima di lasciarsi andare, finalmente, a un indiretto complimento. È rivolto al nuovo ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese, che «ci ha dato 1.600 uomini». Ma per Salvini arriva un'altra stoccata, sempre venata di sarcasmo e volgarità. Quella sulle squadre nautiche della polizia. Il leghista non voleva decimarle: proposito attuato «utilizzando lo sfintere di un altro». E invece, motteggia il capo della Polizia, nella vita bisogna essere conseguenti. Come lui, che ha tratto proficui insegnamenti dalle teorie del sociologo tedesco Max Weber. «Se hai hai un tot di uomini, inevitabilmente i comportamenti sono quelli» esemplifica. Per poi riassaltare: «La truffa, perché di questo si tratta, che l'amministrazione ha fatto realizzando uffici nuovi per 11.200 unità e mantenendo gli organici immodificati, non mi appartiene». Per non parlare della questura di Monza e Brianza: «Non si può istituire e dire che Seregno rimane in piedi. Delle due, l'una» affonda riferendosi a un'altra delle battaglie leghiste. La sequela di attacchi al Carroccio viene interrotta solo da una celebrativa nota di autocritica: «A volte, la mattina guardandomi allo specchio mi stupisco di come sia potuto arrivare a fare il capo della polizia avendo la lingua che mi ritrovo». La reazione di Salvini arriva in serata. Ed è, quasi a far da contraltare alle esplicite e colorite esternazioni di Gabrielli, stranamente misurata: «Sono stupito e rammaricato per le parole e i commenti sgradevoli e ben poco istituzionali del capo della polizia» dichiara il capitano leghista. «Abbiamo collaborato intensamente nei 14 mesi di governo» ricorda, prima di chiedere scuse ufficiali. «Se arriveranno, saranno comunque ben accette e chiuderanno questa polemica, in un momento peraltro così grave».Non si può dire però che l'ex ministro sia rimasto sorpreso. Con Gabrielli, ai tempi dei gialloblù, i rapporti sono sempre rimasti sul piano formale. Non c'è mai stata reciproca stima. O fiducia. Nessun aperto diverbio, ma piuttosto piccoli screzi. Rivelatrici mancanze di rispetto. Diventate poi ostilità, quando il leader della Lega è uscito dal Viminale. Così ieri, davanti a quel video, Salvini non si è scomposto più di tanto per l'ennesimo attacco: «Alla fine, è sempre la solita storia».
Jose Mourinho (Getty Images)