2022-02-08
Il Canada vieta di dare da mangiare ai camionisti che stanno protestando
Bloccata una raccolta fondi di sostegno da 10 milioni di dollari: «Sono dei violenti».Non si ferma la protesta contro le restrizioni pandemiche a Ottawa. Sono infatti ormai quasi due settimane che le manifestazioni attraversano la capitale canadese. In questo contesto, il sindaco della città, Jim Watson, ha dichiarato domenica scorsa lo stato d’emergenza. Lo stesso Watson ha comunque chiesto ieri al premier canadese, Justin Trudeau, di nominare un «mediatore» che possa contribuire a porre fine alle manifestazioni. «Questa è un’opzione che penso che il governo federale dovrebbe perseguire, perché in questo momento siamo in una situazione di stallo completa», ha detto il primo cittadino. La polizia ha frattanto reso noto di aver comminato oltre 450 multe e ha annunciato che incorrerà nell’arresto chi dovesse fornire carburante o altro «sostegno materiale» ai dimostranti: almeno sette persone sarebbero già finite in stato di fermo per questa ragione. I manifestanti hanno ciononostante ribadito ieri di non avere intenzione di andarsene, finché le loro richieste non saranno state accolte. Secondo il sito Axios, sabato scorso nella capitale canadese erano presenti 1.000 veicoli, 5.000 manifestanti e 300 contromanifestanti. In tutto questo, Fox News ha riportato che, venerdì sera, un quarantaduenne canadese alla guida di un suv ha ferito quattro dimostranti: l’uomo è stato arrestato dopo una «breve colluttazione», per essere poi incriminato. Dei quattro, tre sono stati feriti lievemente, mentre uno è stato portato in ospedale e successivamente dimesso. Nel frattempo, la Canadian Broadcasting Corporation ha riferito che, domenica notte, decine di poliziotti «pesantemente armati» hanno fatto irruzione nel parcheggio di Coventry Road (che fungeva da area di sosta per i manifestanti), rimuovendo sia i veicoli presenti sia una cisterna di carburante. Ricordiamo che in origine la mobilitazione era partita contro l’obbligo vaccinale recentemente imposto agli autotrasportatori che entrano in Canada dagli Stati Uniti: autotrasportatori che - se sprovvisti di inoculazione - sono pertanto costretti alla quarantena. In tal senso, un convoglio di camion era partito da Vancouver per raggiungere Ottawa lo scorso 28 gennaio. Col passare del tempo, la manifestazione ha esteso i suoi obiettivi, mettendo nel mirino le varie restrizioni pandemiche, introdotte dal governo canadese. Governo che, almeno finora, si è mostrato seccamente contrario ad ogni sorta di mediazione. Nel frattempo, sono scoppiate polemiche dopo la decisione della piattaforma americana di crowdfunding GoFundMe di bloccare le donazioni ai manifestanti di Ottawa (donazioni che erano arrivate a sfiorare i 10 milioni di dollari). La motivazione data è che si sarebbero verificate delle violenze durante la protesta. Eppure questa piattaforma, nell’estate 2020, non esitò a sostenere un agricoltore che aveva partecipato all’occupazione del centro cittadino di Seattle, attuata da attivisti di estrema sinistra: per intere settimane fu impedito alla polizia di entrare in quell’area e si verificarono sparatorie con relative vittime. Importanti esponenti del Partito repubblicano americano sono quindi intervenuti sulla questione: il senatore del Texas, Ted Cruz, ha chiesto alla Federal trade commission di aprire un’inchiesta sulla piattaforma, mentre il governatore della Florida, Ron DeSantis, si è detto pronto ad avviare un’indagine. Nonostante una copertura mediatica che - al di là delle testate locali - risulta abbastanza ridotta (fatte ovviamente le dovute eccezioni, come Fox News), l’eco della protesta dei camionisti ad Ottawa si sta allargando. Non solo si sono verificate manifestazioni in altre città canadesi (come Québec e Toronto), ma si sono registrati anche risvolti internazionali. Proteste similari hanno infatti avuto luogo in Australia, Nuova Zelanda e Paesi Bassi. Mobilitazioni sarebbero inoltre in fase di avvio in città come Vienna, Edimburgo, Londra e Dublino.
Dario Franceschini (Imagoeconomica)
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