2021-04-12
Il campionato c’è ma non si vede. Dazn getta nel panico i tifosi di calcio
Passo falso clamoroso per la piattaforma streaming che ha l’esclusiva sulla A per i prossimi tre anni: saltano le dirette di Inter e Lazio. L’azienda promette indennizzi e incolpa una società del gruppo a cui fa capo SkyA buttarla sul ridere, un parallelismo è bell’e che servito: l'orda servile di dipendenti della Megaditta, Fantozzi e Filini su tutti, disperati mentre provano con ogni mezzo a captare notizie sulla partita Italia-Argentina durante la proiezione della micidiale Corazzata Potëmkin, vessati dall’apparato di controllo del professor Guidobaldo Maria Riccardelli, cinefilo fanatico e arcinemico del calcio. «Scusi, chi ha fatto palo?», si domandava Fantozzi. Con la differenza che in questo caso, il ruolo del «mostruoso» professore è stato interpretato da Dazn, e in teoria Dazn il gioco del pallone dovrebbe mandarlo in onda. Invece ieri, durante la trentesima giornata di Serie A, è andato in scena lo psicodramma. Buco nazionale sul match Inter-Cagliari, schermo oscurato per l’intera durata della sfida (conclusasi 1-0 per i nerazzurri, che grazie alla rete di Matteo Darmian restano a +11 sul Milan e si avvicinano allo scudetto), copione ripetuto durante Verona-Lazio, tornata visibile solo nelle battute finali (quando al 92° Sergej Milinkovic-Savic ha trovato il gol vittoria per i biancocelesti). Guardare le partite utilizzando il wi-fi domestico non era possibile, l’unico rimedio sarebbe stato appoggiarsi al traffico in 4g dei telefonini. Magra consolazione, non l’ha fatto quasi nessuno. Dai vertici della tv in streaming sono arrivate le scuse e le precisazioni di rito: «Dazn si scusa per i problemi della sua app che hanno provocato il blackout di Inter-Cagliari e di Verona-Lazio, offriremo opportuni indennizzi ai clienti», spiegano i vertici in un comunicato all’Ansa. E ancora: «Il problema è legato al fallimento del servizio di autenticazione fornito da un nostro partner esterno che non è stato in grado di risolvere velocemente applicando le previste procedure di backup, pur avendo ricevuto da parte di Dazn informazioni tempestive e collaborazione immediata. Stiamo investigando ulteriormente sulla natura del danno». Nel frattempo sui social fioccavano i commenti piccati. Diletta Leotta è stata trasformata dagli utenti in «Disdetta Leotta», i tifosi vip dell’Inter hanno usato la mano pesante: «Inter-Cagliari non si vede, non potete mandare un signore che attacchi un cavo e metta in chiaro a tutti gli abbonati Sky il canale 209?», scriveva su Twitter il conduttore Nicola Savino. Gli ha fatto eco Enrico Mentana: «Un danno enorme alla loro reputazione». Ironia della sorte, l’unico modo per godersi le gesta di Lukaku e soci era accedere a Dazn1, il canale 209 del telecomando Sky, grazie alla copertura satellitare dell’editore di Rogoredo. A Sky si saranno sfregati le mani, imitati dai direttori delle tv private regionali che raccontano la cronaca dei match con opinionisti in studio: nelle regioni del Nord, la parte del leone l'ha svolta il Gruppo Mediapason diretto da Fabio Ravezzani, col suo Qui studio a voi stadio pare abbia registrato un picco di telespettatori. Poi, in serata, è arrivato il colpo di scena. Il «partner esterno», causa del disservizio sullo streaming, sarebbe (secondo l’ennesima nota diramata da Dazn) «Comcast Technology Solutions», una società del Gruppo Comcast. E a chi fa capo il controllo di Sky? Proprio a Comcast. Insomma, Dazn accusa tra le righe i rivali di aver messo loro i bastoni tra le ruote. È una lotta senza quartiere. Per chi non lo ricordasse, sul triennio 2021-2024, Dazn si è aggiudicata i diritti di trasmissione del massimo campionato nazionale di calcio alla cifra di 840 milioni di euro a stagione, dando scacco matto agli avversari. L’accordo prevede che Dazn possa trasmettere sette partite su dieci di camponato per ogni turno in esclusiva. Ancora da definire l’operatore che condividerà le restanti tre gare per ogni giornata, mentre Sky per ora si tiene stretti i diritti sulle competizioni europee. Le criticità destinate a emergere sono di duplice natura. Da un lato, l’ancora non efficiente copertura di banda larga sul territorio italiano fino al 2026 e l’eventuale ripetersi di incidenti come quello avvenuto ieri. Dall’altro, la mancanza di una «rete di sicurezza»: con l’allargamento delle esclusive Dazn, le alternative ove rifugiarsi in caso di problemi tecnici potrebbero non esistere. La composizione del mosaico si sta però definendo giorno dopo giorno. In virtù di un accordo di 3 milioni di euro all’anno con Cairo Communication, l’editore online porterebbe i suoi canali anche sul digitale terrestre, sfruttandone le potenzialità in alternativa alla piattaforma streaming. E l’appetito vien mangiando. Restano in via di definizione i diritti delle partite di Serie B per il prossimo triennio e sul campo di battaglia saranno ancora le armate di Dazn e di Sky a sfidarsi per accaparrarseli.