2023-10-18
Il boia di Bruxelles è arrivato a Lampedusa con un barcone
Abdesslem Laswad (Getty images)
Libero grazie alle primavere arabe, il galeotto tunisino non viene espulso per l’intervento di un giudice e vaga per l’Italia e l’Europa malgrado sia segnalato come «radicalizzato». Fino all’ennesimo fallimento della sicurezza belga e alla strage fatta in nome di Allah.La storia di Abdesslem Laswad, il terrorista tunisino che a Bruxelles ha ucciso due persone ferendone una terza, è un concentrato di errori e di illusioni in cui, purtroppo, anche l’Italia ha fatto la sua parte. Nel 2011 questo ex galeotto, uscito di prigione grazie al vento delle primavere arabe, è salito su un barcone e si è diretto verso le nostre coste. Comincia qui, con l’idea che cacciando Zine El Abidine Ben Ali e rimettendo in circolo i detenuti, la Tunisia sarebbe diventata un Paese democratico e libero, il primo colossale abbaglio. I delinquenti e gli estremisti restano tali anche se al governo non c’è più un dittatore e si indicono le elezioni. Anzi, a volte è anche peggio, perché i militari golpisti usano il pugno di ferro per tenere a bada criminali e fondamentalisti, mentre chi ha bisogno di legittimazione popolare, cioè di essere votato, indossa i guanti di velluto. Dunque, grazie alla primavera araba tanto applaudita dai progressisti di mezzo mondo, anche un avanzo di galera come il killer di Bruxelles è tornato libero. Appena arrivato a Lampedusa, visto il curriculum, è stato messo in un Cpr a Caltanissetta, ma a quanto pare un giudice, avendo ricevuto un’istanza che si opponeva al trattenimento, con un’ordinanza ha concesso la sospensiva. In altre parole, lo hanno fatto uscire, lasciandolo libero di combinare quel che ha fatto. Da noi a dire il vero ci è rimasto poco, giusto il tempo di lasciar traccia a Torino, dove presenta richiesta d’asilo. Dopo quella, per un bel po’ fa perdere le proprie tracce, girovagando probabilmente per mezza Europa. Il suo fantasma riemerge però nel 2014, quando dalla Svezia viene rispedito nel capoluogo piemontese, dove cioè ha chiesto lo status di profugo. In pratica, Stoccolma gli ha negato il visto, rimandandolo a casa, cioè in Italia. Qui si sposta prima a Bologna e poi a Genova, e nonostante sia segnalato come radicalizzato, nessuno si preoccupa di metterlo sul primo volo e rimandarlo in Tunisia. E questo è il secondo errore che ci riguarda, perché se un ex galeotto, già legato al fondamentalismo islamico, può circolare nel nostro Paese senza che nessuno se ne accorga e senza che non ci sia autorità che si preoccupi di espellerlo, vuol dire non soltanto che siamo messi male, ma anche che siamo esposti a qualsiasi rischio, compreso quello di venir presi a colpi di kalashnikov mentre si è in attesa della partita. Se quindi in Italia qualche motivo per preoccuparci lo abbiamo, altrettanto dovrebbero fare i belgi, che in questo caso si sono dimostrati più impreparati e incapaci di noi. Non che avessimo dubbi sulla qualità dei servizi segreti di Bruxelles e sull’efficienza della polizia belga, visto quel che era già accaduto in passato (la cellula di terroristi che fece strage dentro il Bataclan partì da Molenbeeck e gli attentatori dell’aeroporto e della metropolitana da Schaerbeek, entrambi sobborghi della capitale), ma in questo caso le forze dell’ordine del Paese che ospita l’Unione si sono superate. Non soltanto Abdesslem era già stato segnalato come estremista da tenere d’occhio, ma ieri ha potuto agire indisturbato. Arrivando nella zona dell’attentato con un kalashnikov, uccidendo due persone e ferendone una terza per poi salire senza problemi su uno scooter e dileguarsi. Nonostante lo stato d’allerta di questi giorni, dovuto a quel che è accaduto in Israele, nonostante avesse un giubbotto arancione catarifrangente, nonostante le telecamere nella zona, il terrorista è sparito e sebbene fosse tornato a casa propria, se non fosse stata una telefonata ad avvisare la polizia forse le pattuglie belghe starebbero ancora cercandolo.Rileggendo la sua storia, perciò, possiamo mettere dei punti fissi. Sui barconi, come abbiamo sempre detto, non arrivano solo persone in cerca di un futuro migliore, ma qualcuno che vuole rendere peggiore il nostro e già in passato, con l’attentatore di Berlino, ne abbiamo avuto prova. Infatti, ai tempi della strage dei mercatini di Natale, si era capito che l’Italia era considerata terra di passaggio e base di appoggio. Dunque, le ordinanze buoniste con cui giudici come Iolanda Apostolico annullano i trattenimenti nei centri di chi non ha diritto di restare nel nostro Paese rischiano di rimettere in libertà anche pericolosi terroristi ed estremisti. E sentita l’aria che tira non è proprio il caso. Come si è visto, basta poco per fare una strage. Ci vuole invece molto più coraggio per non sentire la responsabilità di evitarla.
Leonardo Apache La Russa (Ansa)
Nessuna violenza sessuale, ma un rapporto consenziente». È stata archiviata l’indagine a carico di Leonardo Apache La Russa e l’amico Tommaso Gilardoni, entrambi 24enni, accusati di violenza sessuale da una di ventiduenne (ex compagna di scuola di La Russa jr e che si era risvegliata a casa sua).
Nel riquadro, Howard Thomas Brady (IStock)