2022-06-21
Il bagno di realtà della Lagarde: «La guerra è un danno per l’Europa»
La presidente Bce parla di rischi per l’economia. Confermato il doppio aumento dei tassi.Nessuno lo avrebbe immaginato, ma la guerra in Ucraina potrebbe indebolire l’economia del Vecchio Continente. Ad averlo detto ieri è la presidente della Bce, Christine Lagarde, nel corso una lunga audizione presso la Commissione problemi economici e monetari dell’Europarlamento.La numero uno dell’istituto di Francoforte ieri ha infatti sottolineato che potrebbero esserci rischi che porterebbero al peggioramento della crescita, financo di recessione, in conseguenza di sviluppi negativi della guerra in Ucraina, delle difficoltà di accesso al petrolio e al gas, di «boicottaggio» da parte della Russia. «Non prevediamo una recessione nell’area euro però seguiamo con molta attenzione quanto accade nell’economia», un’altra frase che nessuno si aspetterebbe dal presidente della Banca centrale europea.Ieri Lagarde ha ribadito che intende alzare i tassi di interesse sia a luglio che a settembre e, molto probabilmente anche successivamente. «Sono decisioni coerenti con gli impegni che ci siamo assunti: aggiusteremo tutti gli strumenti a nostra disposizione, all’interno del nostro mandato, garantendo la flessibilità che sarà necessaria per far sì che l’inflazione si stabilizzi nel medio termine intorno all’obiettivo di 2%», ha detto Lagarde.Come già annunciato in precedenza il primo rialzo sarà dello 0,25%, mentre per il secondo «dipenderà dalle prospettive aggiornate dell’inflazione a medio termine. Se le prospettive inflazionistiche persisteranno o si deterioreranno, un incremento più ampio in occasione del nostro incontro di settembre sarà appropriato», ha sottolineato la numero uno della Bce.Lagarde ha ribadito che l’istituto centrale di Francoforte deve garantire una «flessibilità» per «garantire una corretta trasmissione della politica monetaria» tra i Paesi dell’eurozona ed «evitare un rischio di frammentazione», ha detto rispondendo alle domande degli eurodeputati.Il riferimento è tutto allo scudo anti spread che la Bce vuole mettere in atto a breve. L’utilizzo di sistemi «anti frammentazione», ha detto ieri la numero uno di Francoforte, è «una condizione preliminare per la corretta trasmissione della politica monetaria e, a coloro che sono preoccupati che ciò possa essere al di fuori del mandato, dico che è proprio al centro del mandato».D’altronde, «la pandemia ha lasciato vulnerabilità durature nell’economia dell’area dell’euro che stanno effettivamente contribuendo alla trasmissione non uniforme della normalizzazione della nostra politica monetaria tra le giurisdizioni».In pratica, ieri la Bce ha solo ribadito quanto già annunciato: per combattere l’inflazione addio a politiche accomodanti e via a rialzi a raffica. Naturalmente, tutto condito con la fine del programma di riacquisto titoli voluto da Mario Draghi ormai undici anni fa. A differenza della prima volta, ieri le Borse europee non si sono scomposte. Piazza Affari, ad esempio, ieri ha chiuso in rialzo dello 0,99% tornando a toccare i 22.000 punti base. Lo stesso è avvenuto nel resto del Vecchio Continente. Parigi ha concluso la giornata in timida crescita dello 0,64%. Un po’ meglio Madrid (+1,72%), Francoforte (+1,06%) e Amsterdam (+0,89%). Fuori dalla zona euro fa bene anche Londra, +1,5%.Anche lo spread non si è fatto impensierire dalle parole della presidente della Bce. Il differenziale tra il titolo italiano e quello tedesco ha chiuso la sua corsa a 192,4%, senza particolari scossoni, segno anche questo che non c’era troppo aria di novità nelle parole di Christine Lagarde.
Papa Leone XIV (Getty Images)
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