2025-02-01
Ultima possibilità per non regalare il nostro idroelettrico agli stranieri
Emendamenti di Fi, Pd e Iv per bloccare la riforma Draghi, caso unico in Europa.Si ripresenta l'occasione per bloccare le gare europee sulle concessioni idroelettriche imposte all'Italia dal governo di Mario Draghi. Una scelta pericolosissima collegata alla messa a terra del Pnrr ha di fatto previsto un iter di gara unico in tutta Europa. Gli altri Paesi si sono ben guardati dal lasciare in balia di gruppi esteri un bene prezioso come le rinnovabili elettriche. I Paesi finiti sotto procedura dall’Ue per non aver indetto gare, ben prima della mossa di Draghi , hanno tutti vinto i ricorsi. A ribadire che la scelta italiana di pseudo concorrenza non aveva alcun appiglio nemmeno nel 2023. Eppure lo scorso anno quando in Aula si è avviata la prima battaglia per garantire alle Regioni la possibilità di prolungare le concessioni a partner italiani in cambio di ingenti investimenti, il governo e nello specifico Raffaele Fitto si sono girati dall’altra parte. Alcune modifiche ma nulla che potesse irritare la Commissione, né Ursula von der Leyen. Eppure, l’appello per evitare che una risorsa strategica come l’idroelettrico venisse affidata attraverso gare, aperte peraltro in maniera unilaterale a operatori stranieri, è arrivata da più fronti e in maniera trasversale. Già alla fine del 2023 i presidenti delle Regioni Lombardia, Piemonte, Umbria, Valle d’Aosta, Veneto e Friuli Venezia Giulia e delle Province di Bolzano e Trento avevano inviato una pesante lettera al governo. Chiedendo la marcia indietro. Tre mesi fa diversi soggetti associativi rappresentanti di consumatori, aziende del settore, ambientalisti e sindacati hanno sottoscritto un Manifesto per «prevedere meccanismi di assegnazione delle concessioni che non consentano la partecipazione degli operatori di Paesi che non presentano reali condizioni di apertura e di accesso al mercato paragonabili a quelle italiane». In poche parole, reciprocità. Adesso si presenta una nuova occasione: gli emendamenti al Milleproroghe. Ben tre e tutti che vanno nella direzione di fermare le gare e rivedere il processo di assegnazione delle concessioni in base a criteri di parità di trattamento a livello europeo. A firmare Forza Italia, il Pd e Italia viva. Ci permettiamo di consigliare anche a Fratelli d’Italia e Lega attenta lettura degli emendamenti. Varrebbe la pena di appoggiarli all’unisono. In sintesi, l’ideale sarebbe quello di avviare uno stop delle gare in corso e nel frattempo mettere in campo una nuova interlocuzione con Bruxelles per tutelare la nostra sovranità, rimodulare le concessioni in essere a fronte di investimenti e chiedere all’Ue una norma che superi le asimmetrie di gestione degli asset tra i vari Paesi europei. Spiace invece leggere articoli come quello pubblicato ieri sul Foglio scritti quasi per confondere le acque. «Perché fa bene mettere a gara le concessioni», il titolo. Una affermazione più che una domanda. Il liberismo spinto è bello a livello teorico, peccato che nella storia italiana abbia sempre nascosto altri interessi. In questo caso però prima di fare un tale ragionamento bisognerebbe ammettere che la situazione italiana non ha reciprocità, come spiegato sopra. Che le gare in atto, ad esempio in Piemonte e in Abruzzo, sono un coacervo di ricorsi che complicano invece che semplificare. Smontando la teoria che il modello della concorrenza a firma Draghi ha invece pubblicizzato. Tant’è che gli esempi a sostegno della teoria liberista citati nell’articolo sono un po’ instabili. Bolzano è talmente favorevole alle gare da aver sottoscritto la lettera del 2023. E la Lombardia ha sì calciato la palla di un bando di gara ma nel frattempo sta lavorando a una quarta via tecnica. Infine, la decisione di correlare la riforma dell’idroelettrico alla terza rata del Pnrr è un dettaglio da smontare. Non fu una richiesta di Bruxelles ma una scelta di Draghi o meglio del suo consigliere Giavazzi. Ripartiamo da qui per fare gli interessi del Paese e percorriamo il percorso inverso. L’idroelettrico è la più importante delle fonti rinnovabili. Necessita di ragionamenti a lungo termine e impone un controllo strategico che può essere in capo solo ai governi. Il resto sono belle chiacchiere che si scontreranno con le necessità della sicurezza nazionale. Attendiamo il cammino degli emendamenti.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.