
Puntate alle imprese più ardue, anche se sembrano impossibili: è solo con questo coraggio e quest'ambizione che gli ussari alati di Polonia respinsero l'assedio degli ottomani. E non lasciatevi mai sedurre dalle lusinghe del marketing della tristezza.IcaroLa storia è nota. Insieme al padre Dedalo, Icaro scappa dal labirinto dove è rinchiuso verso la libertà grazie a un'invenzione paterna: due ali fatte con piume e tenute insieme da cera. Bisogna volare basso, raccomanda il padre, ma Icaro si entusiasma. Ormai non è solo la necessità di scappare, c'è la felicità del volo, il sentire il vento nei capelli, vedere sotto di sé il mare con i gabbiani, forse i delfini, piccole isole ricoperte di ginestre e capperi in fiore. Icaro sale sempre di più, si avvicina tropo al sole, i raggi sciolgono la cera che tiene insieme le piume delle sue ali e lui cade, sotto gli occhi disperati del padre. Morale: non volare troppo alto. In realtà c'è un errore termico. I raggi del sole scaldano molto a 10 metri, perché urtano contro la superficie della terra, mentre a 500 metri fa più fresco e a 2.000 fa decisamente freddo, quindi la cera regge di più. Quello che dovrebbe cadere, con la cera sciolta dal caldo, è il padre che vola poco sopra il suolo, il figlio che vola alto invece dovrebbe continuare a volare con la cera indurita dalla temperatura bassa. Quindi: vola alto, vola sempre alto, vola più alto che puoi. Quello di Icaro è un mito. Quella degli ussari alati invece è storia. Gli ussari alati erano una straordinaria armata polacca, la più bella cavalleria di tutti i tempi e avevano sulla parte posteriore dell'armatura due grandi ali di piume bianche. L'11 settembre 1683 gli usari alati con una carica incredibile spezzarono l'assedio ottomano a Vienna, salvando l'Austria e l'Europa. Dalle mura di Vienna, che già stavano crollando, minate dalle esplosioni di polvere da sparo, la carica degli ussari alati dette l'impressione di una schiera di angeli che venivano in soccorso con le ali bianche e gli stendardi porpora e cremisi.IdentitàL'identità è la parte fondamentale della nostra personalità. Senza identità siamo bambolotti nel vento, isolati, fragili, manipolabili. L'aggressione del postmoderno è all'identità. Quando una persona ha 40 anni, si è costruita un'identità propria basata su quanto ha costruito: matrimonio, figli, lavoro, e sta molto meglio. Questo è il motivo per cui si dice che la vita comincia a 40 anni: prima è rodaggio e soprattutto faticosa costruzione dell'identità. Nella giovinezza e soprattutto nell'adolescenza, non possiamo ancora avere questa identità nostra. In quel periodo dobbiamo avere un'identità verticale, che arriva dall'alto, e che si può riassumere in tre parole attualmente considerate parolacce, che sono Dio, patria e famiglia. La triade Dio, patria e famiglia è come il colesterolo: l'eccesso danneggia, ma la mancanza non è compatibile con la sopravvivenza, l'eccesso mi blocca a essere identica ai miei antenati, la mancanza mi rende un cespuglio sradicato in balia del primo vento che mi fa rotolare. Senza il culto condiviso la società non sopravvive e l'individuo resta un ammasso di atomi senza scopo sotto un cielo ostile. Senza la famiglia crolla la possibilità di fede in noi stessi, fede che nasce dal quantitativo di affetto e attenzioni che i nostri genitori ci hanno dato ed è a questo quantitativo proporzionale. La patria ci è necessaria perché nel nostro cervello c'è il sistema motivazionale dell'affiliazione al gruppo, presente anche in tutti i mammiferi che vivono in branco, e se il gruppo non c'è il sistema gira a vuoto, e cerca gruppi ausiliari, fan di squadre calcistiche, sfessati ipertatuati che cantano porcate, partiti politici, gruppuscoli più o meno insurrezionali, possessori di borse di Prada, possessori di borse falso Prada, fan di serie televisive, altro. Tanto più debole è l'attaccamento alla nazione, tanto più forte è la necessità di gruppo alternativo. Chi non ama la patria cerca di non dare il suo sangue per lei: il sangue è il sangue versato sui campi di battaglia, ma anche il denaro delle tasse. Dove il patriottismo è basso l'evasione fiscale è alta. L'identità familiare viene massacrata quando un bambino è tolto alla sua famiglia, per esempio perché i genitori sono nemici del popolo e sono finiti in Siberia ai tempi di Iosif Stalin, perché sono oppositori politici dei colonnelli al tempo della dittatura in Argentina, o perché la famiglia ha attirato su di sé l'attenzione dei servizi sociali per qualche motivo. Se questo motivo è atroce, allora l'intervento è giustificato. Se non lo è, l'intervento è un danno di una gravità totale. InfeliciL'infelicità ha un grandissimo marketing, le modelle hanno sempre un'aria ingrugnita che non è solo giustificata dal maledetto male ai piedi da tacco 12, è proprio studiata e voluta. L'infelicità ha un grandissimo marketing, ripeto. Basta prendere in mano un giornale femminile di alto standing: il 95% delle modelle ha una faccia imbronciata o arrabbiata o spaventata, ed è fotografata sullo sfondo di luoghi cupi o squallidi. Moltissime persone imparano ad avere un'aria annoiata e schifata nella convinzione, ovunque incoraggiata, di sembrare più intelligenti, almeno più interessanti. Se guardo il mondo con aria di noia e disgusto, forse darò l'impressione di quello che al mondo è superiore. È una strategia disastrosa. Fingersi di malumore determina un umore disastroso: la correlazione tra espressione del viso ed emozione funziona nei due sensi. Questo concetto è dimostrato in maniera certa dalle neuroscienze. Inoltre più cerco motivi per essere astioso e scontento, più ne trovo. «A chi ha sarà dato e sarà nell'abbondanza, e a chi non ha sarà tolto anche quello che ha» (Matteo, 13:12). La frase si riferiva alla fede, ma in realtà funziona per qualsiasi cosa. La nostra mentalità sindacale sussulta a queste parole: e la ridistribuzione dei redditi? Il senso invece è di una potenza assoluta, pari solo alla verità. A chi ha (motivi di scontento) sarà dato (altro scontento); colui che non ha, perché tiene sempre l'attenzione concentrata su quello che manca, perderà tutto. A chi ha motivo di gioia, perché la trova dappertutto, anche in un soffio di brezza o in un frammento di cielo azzurro, e ne è grato, sarà data altra gioia, altre cose di cui essere grati.
(Totaleu)
Lo ha detto il Presidente di Unipol Carlo Cimbri in occasione del convegno «Il contributo delle assicurazioni alla competitività europea», che si è svolto al Parlamento Ue.
Immigrati (Ansa). Nel riquadro, la copertina del libro di Fausto Biloslavo
I confini aperti non hanno a che fare solo con gli sbarchi di irregolari nel nostro Paese e con le prediche buoniste della Cei. Dietro a essa si nasconde un sistema in cui tanti si arricchiscono: perfino gli Stati.
Ci hanno sempre fatto osservare il fenomeno con gli occhiali sbagliati. Ci hanno raccontato per anni e anni che l’accoglienza è soltanto una questione umanitaria, una faccenda che riguarda il buon cuore degli italiani e non altro. Ci hanno detto che aprire le frontiere e fare entrare i migranti, non prima di averli recuperati nelle acque del Mediterraneo, è un gesto di solidarietà, di carità cristiana.
(Arma dei Carabinieri)
Le immagini di un sistema avanzato di videosorveglianza hanno mostrato ai militari del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale, Agroalimentare e Forestale e della stazione di Caivano un uomo incendiare 25 sacchi di scarti tessili. Quintali di rifiuti, la cui combustione ha alimentato una nube di fumo che ha avvolto anche alcune abitazioni vicine.
L’arresto in flagranza differita di un 57enne di Acerra eseguito a Caivano è frutto del lavoro coordinato dei Carabinieri della Regione Forestale Campania e del Comando Provinciale partenopeo. Un’attività che muove i suoi passi dal decreto recentemente entrato in vigore in materia di illeciti ambientali e dagli schermi collegati ad una moderna «control room», una struttura che accentra segnalazioni, flussi informativi e richieste di intervento nelle province napoletana e casertana con un comune denominatore: la lotta all’inquinamento.
L’integrazione della nuova normativa a questo sistema di coordinamento consente di individuare e monitorare situazioni a rischio, consentendo una mobilitazione immediata delle pattuglie sul territorio.
Le immagini di un sistema di videosorveglianza dedicato hanno mostrato ai militari del NIPAAF (Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale, Agroalimentare e Forestale) e della stazione di Caivano un soggetto intento ad incendiare 25 sacchi di scarti tessili. Quintali di rifiuti, la cui combustione ha generato una nube di fumo che ha avvolto anche alcune abitazioni vicine.
Secondo quanto documentato in poche ore, il 57enne avrebbe alimentato le fiamme e poi si sarebbe allontanato a bordo del suo suv. Le pattuglie intervenute, collegate con la «control room», hanno ricostruito il tragitto del veicolo e ne hanno identificato il proprietario. L’uomo è stato rintracciato qualche ora dopo la registrazione delle immagini e arrestato in flagranza differita nella sua abitazione. E’ ora ai domiciliari, in attesa di giudizio.
L’intera operazione costituisce un esempio concreto dell’efficacia della nuova normativa - che supera i limiti della tradizionale flagranza - e del lavoro sinergico e strutturato dell’Arma dei Carabinieri.
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Hotel Convitto della Calza
A Firenze un imprenditore, sponsor del sindaco, ha trasformato un antico immobile della Diocesi in hotel, benché la destinazione d’uso lo vietasse. Il Comune, che non ha vigilato per mesi, ora dice: «Verificheremo».
Può un’attività abusiva nascere impunemente sotto gli occhi di chi dovrebbe controllare che le norme pubbliche siano rispettate? A Firenze si può. Questo e altro. Tutti fanno quello che vogliono nonostante i divieti, costruiscono dove gli pare e come gli pare, salvo che il Comune si svegli quando tutto è già successo, solo perché sollecitato dall’opinione pubblica, e risponda candidamente «verificheremo… puniremo chi non è in regola». O, come è accaduto in qualche caso, «non sapevo». Oppure, addirittura : «L’ho visto passando…».






