I viaggi senza ritorno nei Paesi pericolosi

I viaggi senza ritorno nei Paesi pericolosi
I quotidiani hanno tinto di commovente romanticismo la storia di Jay Austin e Lauren Geogheagan, i due ciclisti ammazzati dall'Isis in Tagikistan. Ma esaltare chi compie folli avventure è un messaggio sbagliato. Bisogna invece ricordare che con le mete a rischio non si scherza.
  • L’Italia può cambiare rotta sulla gestione dei flussi riformando il sistema della cooperazione. Basta invertire le percentuali di spesa tra progetti multilaterali e bilaterali. Così da destinare i soldi ai Paesi di partenza.
  • Il leader M5s sfila sull’isola e punge la sinistra: «È per l’accoglienza indiscriminata» La replica: «Sembra Giorgia Meloni». Matteo Piantedosi: «Le persone pericolose vanno negli hub».

Lo speciale contiene due articoli

Accolgono tutti, però non nelle loro regioni rosse
Stefano Bonaccini (Ansa)

Sono lontani i tempi in cui Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia-Romagna, si faceva fotografare con i profughi afghani appena arrivati da Kabul e, dal suo profilo Facebook, assicurava che l’accoglienza della Regione da lui guidata non si sarebbe fermata. All’epoca, si rallegrava perché l’indomani sarebbero giunte altre famiglie in fuga dalla guerra.

Mediobanca, il duello arriva fino in Bce. E l’esecutivo si sfila
Alberto Nagel (Imagoeconomica)
Presentata la lista del cda di Piazzetta Cuccia. Si delinea la sfida con Delfin in assemblea. La maggioranza frena sul ddl Capitali.
I rischi del nuovo patto di sicurezza nel Sahel
Ansa

Continuano a cambiare gli equilibri politico-militari nel Sahel. Mali, Burkina Faso e Niger hanno siglato un patto di sicurezza, nel cui ambito i tre Paesi prevedono un’assistenza militare reciproca. Non si tratta di una buona notizia per l’Occidente, che deve fare estrema attenzione a quanto sta accedendo nella regione.

Le Firme

Scopri La Verità

Registrati per leggere gratuitamente per 30 minuti i nostri contenuti.
Leggi gratis per 30 minuti
Nuove storie
Change privacy settings