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La guerra dei 12 giorni alza il velo sulla debolezza strategica della Cina
Xi Jinping e Ali Khamenei (Ansa)
  • L’Iran è una pedina importante per i rifornimenti energetici di Pechino e per la sua proiezione nel mondo. Eppure il Dragone non si è mosso in difesa di Teheran: non ha voluto sfidare gli Usa e scontentare la Ue.
  • L’analista Michael Lai, ricercatore senior del Middle East Media Research Institute (Memri): «Il leader cinese ha imparato a camuffare la sua influenza. Pure se non sempre rispetta le promesse sugli investimenti».
  • Quelle armi provenienti dall’Impero di Mezzo finite a Hamas e Huthi.

Lo speciale contiene tre articoli.

Il Paese degli ayatollah è rimasto isolato. Pechino resta alla finestra
Xi Jinping (Getty Images)
Il Pakistan si schiera esplicitamente con l’Iran, mentre la Cina si defila e punta a un appoggio solo a parole: pesa l’interesse a rafforzare i rapporti con i sauditi.
L’attacco a Israele nasce a Oriente. Dietro l’Iran spunta la mano cinese
Xi Jinping e Ebrahim Raisi (Ansa)
Il ruolo di Teheran nella strage del 7 ottobre può esser connesso a richieste di Pechino: sabotando il dialogo Tel Aviv-Riyad, il gigante asiatico vuole impedire l’accordo tra Occidente e Delhi, che lo isolerebbe in Africa.
Le Firme

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