2022-04-26
«I vaccini potrebbero favorire le epatiti»
Tra le ipotesi sulle cause della malattia acuta che colpisce i bambini ci sono anche gli adenovirus. Maurizio Federico (Iss): «La profilassi anti Covid può aver facilitato la nascita di virus mutanti, che danneggiano gli ospiti privi di immunità naturale, come i piccoli».Si tratta di un’epatite acuta, colpirebbe i bambini sotto i dieci anni «precedentemente sani» e le sue origini sono ancora sconosciute, anche se l’ultimo report dell’Organizzazione mondiale della sanità segnala che «l’adenovirus è un’ipotesi possibile». Infatti, in Gran Bretagna e in Olanda è stato rilevato in 74 casi, mentre in 19 era in associazione con un’infezione da Covid. Stiamo parlando di un virus responsabile di infezioni respiratorie e gastrointestinali, che si trasmette in seguito al contatto con le secrezioni di una persona infetta, con un oggetto contaminato, o portato dall’aria e dall’acqua, ma che raramente provoca epatiti. I piccoli pazienti, invece, in tutta Europa hanno ittero, diarrea, vomito, dolore addominale e nel Regno Unito, su 108 bambini colpiti da epatite non causata da virus patogeno A, B, C, D o E (le cinque forme virali), otto hanno dovuto subire un trapianto di fegato. È questa gravità del decorso a preoccupare anche l’Italia.Non risulta «al momento chiaro perché un adenovirus debba essere responsabile di un quadro così grave», ha dichiarato Giuseppe Indolfi, associato di pediatria all’ospedale Meyer di Firenze, dove un bimbo di tre anni era stato ricoverato prima di venir trasferito al Bambino Gesù di Roma. Il 22 aprile, in Italia erano arrivate da Abruzzo, Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Marche, Sicilia, Toscana e Veneto undici segnalazioni di casi di epatite acuta a eziologia sconosciuta in età pediatrica. Quattro i casi confermati, un trapianto epatico è stato eseguito in un piccolo paziente e una circolare del ministero della Salute, a firma del direttore generale della prevenzione sanitaria, Giovanni Rezza, invita alla massima prudenza. «Gli adenovirus non causano comunemente l’epatite, che è una complicazione rara, nota di solito tra gli individui immunocompromessi», informa la circolare. «Si potrebbe ipotizzare o la comparsa di una nuova variante in circolazione che causi una grave epatite nei bambini», fa sapere il documento, «o che una variante comunemente in circolazione stia colpendo soprattutto bambini più piccoli forse immunologicamente non protetti in relazione alla minore circolazione di adenovirus durante la pandemia Covid-19». L’Oms non è in grado di fornire spiegazioni, assicura che i casi vengono monitorati ma intanto in Italia c’è chi è già al lavoro per creare informazione contraddittoria. Secondo Annamaria Staiano, presidente della Sip, la Società italiana di pediatria, i bambini sono stati infettati «da un adenovirus, simile a quello del raffreddore», e forse quella che sta circolando con tanta rapidità è una nuova forma di epatite. «È una novità», ha detto alla Stampa, ricordando che le altre forme sono rare e meno gravi a parte la B, contro la quale c’è il vaccino obbligatorio. «Una nuova epatite che riproponesse il problema sarebbe temibile», è stato il suo commento. Lorenzo D’Antiga, direttore dell’unità di epatologia, gastroenterologia e trapianti pediatrici del Giovanni XXIII di Bergamo, ritiene invece «poco probabile che il responsabile sia l’adenovirus. E non credo neppure all’ipotesi di una sua variante». Sul Corriere della Sera fa riferimento a «un agente infettivo sconosciuto», come causa di questa epatite, non esclude che ci possano essere molti casi anche in Italia ma prova a tranquillizzare, «è una malattia rara e curabile». A partire dalla circolare ministeriale, la preoccupazione generale è stata quella di scartare «alcun legame con il vaccino anti Covid-19», però Francesca Russo, responsabile della Prevenzione pubblica del Veneto, all’Arena conferma: «In alcuni piccoli si sono trovati gli anticorpi a Sars Cov-2». L’adenovirus sarebbe il sospettato numero uno, altre ipotesi non vengono in realtà scartate. E se Andrea Crisanti, direttore del dipartimento di medicina molecolare dell’università di Padova, scettico su ipotesi di nuova variante o virus, invita a indagare «una possibile ragione immunitaria», nel calo di difese dei bambini», altri scenari vengono prospettati da un biologo e ricercatore dell’Istituto superiore di sanità. «La vaccinazione di massa con vaccini a vettore adenovirale potrebbe aver favorito eventi ricombinativi con gli adenovirus che tutti noi ospitiamo normalmente», ipotizza Maurizio Federico, responsabile del Centro nazionale per la salute globale dell’Iss. «Per mestiere gli adenovirus ricombinano, cioè si scambiano pezzi di genoma. Possono così essere emersi dei virus mutanti, che possono essere facilmente trasmessi per via respiratoria. Questi nuovi virus sarà più facile che facciano danno negli ospiti che ancora non hanno sviluppato immunità naturale, come appunto i bambini». Lo scorso anno, l’esperto aveva affrontato su Science direct le questioni dell’efficacia delle attuali strategie di vaccinazione, dei profili di sicurezza di diversi vaccini e dei «correlati immunologici della protezione contro il virus che rimangono sconosciuti». Nelle conclusioni, affermava che «la prospettiva più allarmante riguarda l’uso di vettori adenovirali non umani. È ampiamente accettato che nuove e aggressive epidemie siano nate dal passaggio e dall’adattamento di virus dagli animali all’uomo». Metteva in guardia: «La selezione positiva anche di una singola nuova specie di adenovirus patogeno avrebbe conseguenze imprevedibili e ingovernabili a livello globale». Se nell’adenovirus che forse provoca questa epatite pediatrica acuta si trovassero anche poche sequenze dei vettori vaccinali, o peggio di Spike, una simile ipotesi troverebbe conferma.