2025-10-18
I Tomahawk non bastano: servono gli 007
Legacy codes
Oltreoceano si valuta di potenziare la deterrenza. Per colpire in profondità però occorrono dati d’intelligence.Analista di sicurezzaLontano dal dibattito pubblico, negli ambienti della difesa e dell’intelligence statunitense si sta sviluppando un confronto pragmatico: se l’Occidente vuole davvero porre fine al conflitto in Ucraina, limitarsi a fornire armi è necessario ma non sufficiente. Ciò che conta di più è dare a Kiev la capacità di colpire con precisione il punto in cui il danno nasce: fabbriche di assemblaggio, depositi, centri logistici e linee di rifornimento russe. Ed è qui che entra in gioco il Tomahawk, se abbinato a qualcosa di ancor più decisivo: l’intelligence che rende questo sistema d’arma veramente efficace.La portata, l’affidabilità e la capacità di impatto del sistema missilistico Tomahawk sono note e rispettate, ma ciò che lo rende particolarmente efficiente è la possibilità di integrarlo con sistemi di guida avanzata. Come sottolineano diversi strateghi, se impiegato al massimo delle sue potenzialità, il Tomahawk consente di colpire «l’arciere» e ridurre così la minaccia rappresentata dalle sue frecce. Colpendo le linee di assemblaggio, i depositi e i centri logistici russi, la densità degli attacchi di droni e missili a basso costo contro l’Ucraina comincerebbe a diminuire sensibilmente.Tuttavia, anche il miglior missile resta solo uno strumento senza i dati che lo guidano. Come ha osservato una fonte: «Un missile senza intelligence è poco più di un tubo volante con capacità distruttiva.» Il passo in discussione a Washington non riguarda semplicemente il trasferimento di sistemi missilistici a lunga gittata, ma il loro abbinamento a dati di geolocalizzazione, immagini satellitari, Sigint e targeting in tempo reale. In sostanza, le misure di supporto che trasformano una capacità distruttiva in una capacità distruttiva strategica. Dal punto di vista operativo, colpire le linee di rifornimento e gli asset in profondità all’interno del territorio russo ridurrebbe drasticamente la capacità di Mosca di sostenere il conflitto in corso. Politicamente, aumentando in modo palese la capacità offensiva di Kiev, il messaggio sarebbe inequivocabile.Gli osservatori a Washington sottolineano che questo cambio di passo è stato accelerato da un mutamento di tono ai vertici: l’atteggiamento di Donald Trump verso la Russia si è irrigidito negli ultimi mesi, e la sua impazienza per la resistenza di Vladimir Putin a un accordo di cessate il fuoco sembra aver eroso la cautela iniziale. Parallelamente, alti ufficiali e consiglieri militari hanno chiesto in modo discreto una linea più ferma. Per molti leader in uniforme, solo una capacità visibile - e supportata da intelligence - di colpire in profondità nel territorio russo può modificare il corso del conflitto e, soprattutto, ristabilire la deterrenza.A rendere la decisione ancora più urgente è una preoccupazione molto discussa negli ambienti della sicurezza britannici e americani: il timore che le recenti incursioni russe e l’uso di droni sui territori della Nato non siano test per misurare le reazioni o individuare vulnerabilità, ma segnali espliciti. Questa valutazione è fondamentale, perché la deterrenza si fonda tanto sulla percezione quanto sulla capacità. Anche solo l’idea che Washington sia pronta a combinare i Tomahawk con un’intelligence operativa modifica quella percezione. Il messaggio sarebbe chiaro: il «santuario» in profondità non esiste più, e quindi la protezione della macchina bellica russa è cambiata e deve essere ricalcolata. I rischi sono evidenti - escalation, dispute legali, conseguenze diplomatiche - ma la convinzione prevalente negli ambienti della difesa e della sicurezza è netta: il pericolo maggiore è la continua esitazione. Un’azione calcolata, basata su un’intelligence solida, volta a degradare o distruggere gran parte delle basi produttive e delle catene di approvvigionamento russe, comporta rischi, che vanno pesati rispetto alla costante erosione della credibilità occidentale. L’atmosfera tra consiglieri e decisori appare pragmatica e impaziente, e l’era del «vincere lentamente» sta perdendo sostenitori.Se i Tomahawk verranno affiancati dai dati di puntamento e dall’intelligence in tempo reale necessari per impiegarli in modo efficace, l’impatto modificherà non solo lo scenario del campo di battaglia, ma rappresenterà anche una decisione politica che segnala una nuova volontà di essere presi sul serio. Per Washington, sarebbe il messaggio più significativo finora: la determinazione, non la prudenza, detterà ormai il ritmo.
L'ex procuratore di Pavia Mario Venditti (Ansa)
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