2021-12-12
«I piumini Oof wear vanno alla conquista anche degli uomini»
Il creatore del marchio Alessandro Biasotto, parte del gruppo Nyky con Momonì e Attic and Bar: «Diventeremo sempre più internazionali».«Michela è il mio specchio, siamo molto complementari e abbiamo le idee molto chiare». Alessandro Biasotto e Michela Klinz. Marito e moglie, uniti nella vita e nel lavoro. Insieme hanno creato Nyky, azienda nata a Treviso nel 2008 grazie alla loro passione e all’esperienza maturata nel campo della moda. «La nostra scuola è stata la Benetton». E dopo aver sviluppato diversi brand italiani nel mercato francese riuscendo a fare del retail il loro punto di forza, ora aprono negozi monomarca in posizioni esclusive come gli Champs Élysées e rue Saint Honoré.Quando avete deciso di tornare in Italia?«Nel 2002, con l’obiettivo di sviluppare e distribuire fashion brand di ricerca in tutto il mondo. Nel 2008, dopo un viaggio in America, nasce il marchio di proprietà Momonì. All’inizio un brand esclusivamente di lingerie diventato una collezione completa».La storia non finisce lì. «Abbiamo poi dato vita ai nostri marchi raggruppati sotto il cappello di Nyky, ovvero Attic and Barn e Oof wear. Sede a Treviso dove si raggruppano il centro direzionale, la sede legale, la logistica, i laboratori di ricerca e lo showroom». Come è nato Oof wear? «Tutto è partito da un giubbotto reversibile multicolor, e da lì, un po’ alla volta, si è sviluppata una collezione. Lo studiavo di domenica, con un grafico delle Marche». A cosa si è ispirato il logo?«A un dipinto di Edward Ruscha esposto al Moma di New York. Proprio come l’artista, il brand attraverso forme e colori reinterpreta i classici giocando con materiali in antitesi per creare uno stile unico, moderno, divertente e raffinato».Il rispetto per l’ambiente è un tema fondamentale.«Tutti i prodotti sono realizzati in materiali ecosostenibili, le pellicce e le pelli utilizzate per alcuni capi spalla sono assolutamente animal friendly. Per l’interno usiamo padding e ovatta riciclati. Il cliente di Oof wear è giovane e molto attento a questo, stiamo cercando di controllare tutta la filiera ma possiamo dire che già l’80% della collezione è ecostenibile».Dove avviene la produzione?«Per l’80% in Cina e per il resto in Europa. Avevamo provato a produrre in Romania ma non ce l’abbiamo fatta. In Cina si possono fare articoli molto belli, noi scegliamo tutto, tessuto, bottoni, i capi si presentano come made in Italy in quanto la costruzione è studiata completamente in Italia, ma la produzione è estera». E la distribuzione?«Oof wear è distribuito in Europa, America, Giappone e Corea. Siamo soddisfatti degli Usa dove siamo presenti in diverse catene. La tipologia di clientela parte dal ventenne ma copre una fascia d’età ben ampia. L’immagine che proponiamo è molto internazionale. Non è il classico piumino dato che cerchiamo di dare un carattere fashion pur essendo un brand giovane». Avete risentito molto della pandemia?«Essendo un marchio in crescita sì, perché la pandemia ha bloccato soprattutto il mondo dell’estero. Ci siamo adattati con showroom virtuali ma una parte dei clienti ha mollato. Però ci siamo messi subito in discussione e il Covid, se da un punto di vista finanziario è stato un tracollo, da quello strategico ci ha permesso di rivedere i nostri progetti futuri. Tanto che oggi siamo ripartiti e la prima campagna vendita della spring/summer 2022 è andata molto bene, con un +50%. Ora guardiamo alla prossima stagione dove rilanceremo anche la linea maschile che avevamo bloccato prima della pandemia. Ci interessa molto perché, a differenza della donna, l’uomo è più fedele, si appassiona al marchio ed è continuativo nelle sue scelte. In più la collezione è in linea con quella femminile». Progetti futuri di Nyky? «Tre direttrici geografiche di sviluppo caratterizzeranno la strategia del gruppo con i marchi Momonì, Oof wear e Attic and Barn: espansione negli Stati Uniti a seguito del debutto della prima filiale americana; sviluppo in Asia (Cina e Giappone); consolidamento del mercato europeo. Una scommessa importante che accompagna la strategia di Nyky volta a espandersi in maniera capillare da un lato e a rafforzare la presenza e l’awareness dei suoi brand dall’altro. L’internazionalizzazione rappresenta il focus strategico attuale del gruppo: la pandemia non ha fermato il percorso di investimento in negozi fisici in tutto il mondo con l’obiettivo di portare la quota di fatturato estero dall’attuale 48% al 65% entro la fine del 2024. Per il brand Oof wear, sempre attento all’etica sostenibile ed ecologica, si è concretizzata la collaborazione con lo store Green pea di Torino e il relativo portale di shopping online: il primo green retail park al mondo dedicato al tema del rispetto dell’ambiente, 15.000 metri quadrati su cinque piani dove prodotti, accessori e capi di abbigliamento convivono in armonia con la Terra, l’aria, l’acqua e le persone».
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)