2023-11-22
I piccoli comuni rallentano la tecnologia 5G in Italia
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In Italia ci sono 5.533 comuni sotto i 5.000 abitanti che rappresentano il 70,04% del numero totale. Peccato che siano carenti dal punto di vista delle competenze. Sono state avviate interlocuzioni con Anci, ma si continua a perdere tempo. Il caso di Diamante condannato per la terza volta a costruire le torri, perché «la copertura del territorio nazionale con segnale 5G costituisce un obiettivo interesse pubblico di carattere prioritario per lo Stato».L’Italia è ancora vittima di sacche di resistenza nella realizzazione delle infrastrutture digitali che permetterebbero uno sviluppo della tecnologia 5G. A spiegarlo è Michelangelo Suigo, direttore Relazioni esterne, Comunicazione e Sostenibilità di Inwit, che da tempo porta avanti l’innovazione tecnologica nel nostro paese. «Governo e Parlamento sono ripetutamente intervenuti negli ultimi due anni, introducendo strumenti di semplificazione normativa per agevolare la diffusione delle reti a banda ultra-larga» dice Suigo. «Molto importante è stata l’’inclusione, nel recente Decreto Pnrr, di alcune misure finalizzate a snellire le procedure per la realizzazione delle infrastrutture di telecomunicazione. Altrettanto significativo che il Parlamento, nell’iter di conversione alle Camere, ne abbia ulteriormente migliorato il testo. Per fare un esempio, è molto utile la riduzione da 90 ad un massimo di 60 giorni per la formazione del silenzio assenso relativo alle istanze di autorizzazione per l’installazione delle infrastrutture di telecomunicazione mobile. Ci sono stati quindi importanti passi avanti in questa direzione, tuttavia il processo è ancora lungo, soprattutto per la resistenza di alcuni territori». In Italia, per esempio, ci sono 5.533 comuni sotto i 5.000 abitanti, che rappresentano il 70,04% del numero totale. Peccato che proprio in queste realtà non ci siano le competenze necessarie per affrontare temi come quello delle infrastrutture digitali. Le interlocuzioni con Anci (associazione comuni italiani) e Anci regionali sono molto serrate, proprio per sopperire a questi blocchi dei comuni. Ma si continua a perdere tempo. Talvolta i sindaci non lasciano costruire le torri nei luoghi stabiliti dalla legge. Si scatenano lunghe battaglie legali che vedono sempre perdere gli stessi comuni, con il Tar che non può far altro che sanzionarli. Proprio pochi giorni fa, dal momento che la copertura con segnale 5g del territorio italiano è obiettivo di interesse pubblico, il Tar Calabria ha dato ragione a Inwit e ha autorizzato la realizzazione della nuova torre 5G a Diamante (provincia di Cosenza). Con un’ordinanza ha accolto il ricorso del tower operator e sospeso l’efficacia dell’atto del Comune che metteva lo stop ai lavori dell’infrastruttura, condannandolo anche al pagamento delle spese processuali. Nella motivazione dell’ordinanza, che accoglie il ricorso e che censura il regolamento comunale per la localizzazione degli impianti di telefonia mobile, viene inoltre ricordato che, come riconosciuto dal Consiglio di Stato, «la copertura del territorio nazionale con segnale 5G costituisce un obiettivo interesse pubblico di carattere prioritario per lo Stato». Del resto, secondo un sondaggio dell’Istituto Piepoli, la quasi totalità degli italiani, il 91% è consapevole del ruolo e dell’importanza dello sviluppo delle infrastrutture digitali per l’economia, la società e l’ambiente. Quindi è quasi unanime la risposta alla domanda su quanto sia importante il potenziamento delle infrastrutture digitali per lo sviluppo e la crescita sostenibile in Italia. Anzi l’87% degli intervistati ritiene che il digitale, e il potenziamento delle sue infrastrutture, sia uno strumento fondamentale per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità. Il 57% degli italiani sostiene poi la necessità di adeguare i limiti con i principali paesi europei per permettere la diffusione della connessione veloce 5G. Non solo. L’89% degli intervistati ha un atteggiamento positivo nei confronti della tecnologia 5G. E c’è la consapevolezza che il 5G rappresenta una grande opportunità per l’Italia. Il 51% sa perfettamente che la rete 5G non è pericolosa per la salute. Le infrastrutture digitali sono alla base dell’ecosistema digitale, a supporto degli operatori delle telecomunicazioni per abilitare i loro servizi. Costituiscono l’architrave fondamentale per la costruzione di un nuovo modello di sviluppo, più intelligente, inclusivo e sostenibile. Abilitano il pieno sviluppo delle reti ultraveloci in fibra e 5 G, e garantiscono la connessione a internet con velocità gigabit a bassa latenza degli operatori di telecomunicazioni. Le torri contribuiscono al monitoraggio ambientale e del territorio: installando su di esse sensori IoT, gateway e smart camere si misurano e monitorano la qualità dell’aria, gli incendi boschivi e molto altro. Con Legambiente e con il Wwf è iniziato un monitoraggio che permette di monitorare tutti i parametri dell’inquinamento atmosferico nei Parchi nazionali e nelle aree protette oppure gli incendi boschivi nelle oasi. i L’attività della principale Tower company italiana, Inwit, incide principalmente su aree urbane o industriali (55%), secondariamente su aree agricole (33%) e solo in minima parte su aree naturali (1%) e aree. A Inverno e Monteleone in provincia di Pavia, una coppia di cicogne ha scelto una torre di Inwit, predisposta ad hoc, per costruire il proprio nido. Le infrastrutture digitali sono essenziali per superare il digital divide di comunità remote, riducendone l’isolamento. Infatti garantiscono l’accesso a internet ad alta velocità, ampliano l’accesso alle risorse online, all’istruzione e favoriscono pari opportunità economiche. Gli enti locali non possono introdurre limitazioni alla localizzazione delle torri di telecomunicazione. E devono rispettare il codice delle comunicazioni elettroniche. «Lo scorso anno, come Inwit, abbiamo realizzato 480 nuove torri» spiega Suigo. «Puntiamo a realizzarne altre 1000 il prossimo anno. La più grande difficoltà che abbiamo riscontrato sono state proprio le lungaggini burocratiche. Le stratificazioni normative che incontriamo a livello locale sono ancora troppe».
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.