2019-07-04
I mercati tornano a puntare sull’oro. Pesa l’odore del taglio ai tassi Usa
Il bene rifugio per eccellenza a fine giugno ha toccato i massimi da sei anni, raggiungendo 1.430 dollari l'oncia Se il dollaro si deprezzerà, le vendite cresceranno ancora. I rendimenti di Etf e azioni arrivano a due cifre.Il rapporto tra euro e dollaro sta facendo salire l'oro a livelli mai visti negli ultimi anni. «Facciamo un ragionamento su come un taglio dei tassi possa influenzare direttamente il prezzo dell'oro», spiega Stefano Gianti, formatore finanziario di Swissquote alla Verità, «un taglio dei tassi rende meno conveniente detenere investimenti in quella determinata valuta, pertanto è lecito aspettarsi un deprezzamento del dollaro. D'altra parte, un deprezzamento del dollaro porta a una maggiore convenienza ad accumulare oro (che viene venduto in dollari), ed ecco spiegato uno dei fattori chiave del nuovo record a sei anni fatto segnare il 25 giugno a 1.439 dollari l'oncia», spiega. «Non a caso, lo stesso giorno è stato segnato un minimo relativo del Dollar index (indice che riassume l'andamento del biglietto verde contro sei principali valute, ndr). Fattore altrettanto importante è il forte calo dei rendimenti negli Stati Uniti: in tre mesi il rendimento del decennale è sceso dal 2,7% all'attuale 2%; quasi come se il mercato scontasse un taglio del tasso di riferimento di 75 punti base (magari già entro fine anno, ma quasi sicuramente entro marzo 2020). In più, nonostante una recente fase di mercato rialzista con lo S&P500 che ha appena disegnato un nuovo massimo storico, tutti i classici beni rifugio sono stati ben comprati e l'oro non è stato da meno».Insomma, questo è il momento giusto per tornare a investire. «La fede cieca del mercato azionario statunitense e nelle politiche della Fed sta riportando il mercato ai massimi», spiega Joe Foster, gestore di Vaneck. «Questo però rende il mercato vulnerabile alle deboli notizie economiche o a qualsiasi segnale da cui emerga che la Fed non è in grado di contenere una recessione. Riteniamo che qualsiasi vendita sul mercato azionario dovrebbe spingere ulteriormente l'oro man mano che gli investitori si allontanano dal rischio».Dove investire dunque? Per chi non vuole rischiare direttamente sull'oro fisico, molto soggetto alla volatilità determinata spesso dalle scelte delle Banche centrali, il mercato offre molte alternative, soprattutto tra gli Etf. C'è ad esempio lo Spdr gold trust che da gennaio ha reso l'8,6% e in un anno il 10%. Ha fatto bene anche il Physical swiss gold di Etf securities che da inizio anno ha reso il 9,2% e il 12,7% in 12 mesi. Valori simili anche per l'iShares gold trust. Chi vuole avventurarsi nel mondo azionario per ottenere rendimenti più alti può sempre scegliere di investire direttamente nelle società che operano nel settore aurifero che sono quotate in Borsa. Il titolo quotato a New York di Newmont mining in un anno ha reso quasi il 38% e da inizio anno quasi il 12%. Le azioni della Barrick gold corporation, gruppo quotato in Canada, da gennaio sono salite del 17% e in 12 mesi di quasi il 16%.Molti esperti e analisti sono quindi pronti a scommettere che il metallo giallo salirà ancora. Attenzione alla volatilità, però. Fare riferimento a un consulente finanziario può rivelarsi sempre una scelta azzeccata per dormire sonni tranquilli.
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