2021-07-11
I libici ora puntano sulla Calabria. Ocean Viking, approdano 16 positivi
Continua l'arrembaggio alle coste di Lampedusa dei barchini di clandestini: l'hotspot è già al collasso L'accordo Lamorgese-Di Maio con la Tunisia è un flop. Il Coisp: pochi poliziotti per controllare tutto.La rotta libica ora ha una biforcazione: oltre a Lampedusa, dove ieri altri due sbarchi con 58 tunisini hanno fatto superare quota 650 nell'hotspot tarato per non più di 250 ospiti, i barconi partiti dalla Libia stanno arrivando anche in Calabria, che di solito era meta degli scafisti partiti dalla Turchia. Entrambi gli sbarchi sono avvenuti nella notte. A Lampedusa il primo barchino è stato soccorso dalle motovedette della guardia costiera e della guardia di finanza a circa otto miglia a sud ovest dell'isola. I passeggeri sono stati trasbordati e l'imbarcazione è stata lasciata alla deriva. Dopo un primo triage sanitario al molo Favaloro, gli sbarcati sono stati stipati nell'hotspot di contrada Imbriacola, insieme ai 26 approdati nel pomeriggio dopo essere stati intercettati su una barca di sette metri a largo di Lampedusa e ai 103 arrivati venerdì con 16 sbarchi sulla più grande delle isole delle Pelagie.Da giorni si susseguono piccoli approdi soprattutto di tunisini, che rendono sempre più difficoltoso l'alleggerimento dell'hotspot. Segno che gli accordi in Tunisia tanto propagandati dal ministro dell'Interno Luciana Lamorgese e da quello degli Esteri Luigi Di Maio non stanno funzionando.Ma in Sicilia è caldo anche un altro fronte, quello siracusano: ieri sono continuate le operazioni di sbarco dalla Ocean Viking di Sos Mediterranée, che era approdata con 572 passeggeri tirati a bordo in diverse operazioni nel Mediterraneo centrale. Nella mattinata, al porto commerciale di Augusta, ne sono sbarcati 118, tra i quali 103 minori non accompagnati. La Prefettura ha disposto il loro ricollocamento in un alcune strutture tra Brindisi e Roma. Ma la preoccupazione è salita quando tra i tamponi effettuati ne sono risultati positivi ben 16 (alcuni dei quali con molta probabilità verranno sequenziati dagli istituti di ricerca specializzati per verificare la presenza o meno della variante Delta). E non è ancora presente la nave quarantena. Il Covid continua a colpire tra i migranti a Trieste, dove i centri d'accoglienza sono ormai dei focolai: ieri altri quattro positivi.«Dopo il Covid l'Italia ha bisogno di turisti che vengano e che paghino, non di gente che sbarca e che porta solo problemi e confusione», ha dichiarato ieri il leader della Lega Matteo Salvini mentre era a Marina di Carrara (Massa Carrara). E ha ricordato: «Il 15 settembre tornerò in Tribunale a Palermo accusato di sequestro di persona aggravata e continuativa, perché ho difeso il mio Paese e lo rifarei». Ma i porti italiani ormai sono un colabrodo. E anche in Calabria la situazione non è stata delle più semplici da fronteggiare: la guardia di finanza ha intercettato un peschereccio carico di libici ed egiziani al largo di Melito Porto Salvo, in provincia di Reggio Calabria. A bordo c'erano 78 persone. L'operazione è scattata alle 22.30 di venerdì, a tre miglia e mezzo dalla costa. Il natante è stato intercettato e fermato da una vedetta della sezione operativa navale di Reggio Calabria e da un battello operativo messo in mare da un pattugliatore d'altura del gruppo aeronavale della guardia di finanza di Messina. Il peschereccio era stato segnalato già nella serata di giovedì da unità militari straniere in navigazione in acque internazionali e tenuto sotto controllo discreto da un aereo Atr 42 del gruppo di esplorazione aeromarittima in perlustrazione avanzata sullo Jonio. Alle 21 il peschereccio è entrato nelle acque territoriali italiane con l'intenzione di trovare un punto di sbarco. Una volta saliti a bordo, i militari hanno preso il controllo dell'imbarcazione e l'hanno condotta verso il porto di Reggio Calabria. Le attività sono durate per tutta la notte. Sono in corso indagini per individuare gli scafisti trafficanti di esseri umani. Dopo i controlli sanitari i 78 sono finiti in una struttura d'accoglienza.In Calabria, però, tra i cittadini c'è preoccupazione sul fronte dell'immigrazione. L'8 luglio oltre cento immigrati irregolari in attesa di rimpatrio, prevalentemente tunisini, sono fuggiti dal centro di Isola di Capo Rizzuto, in provincia di Crotone, facendo perdere le proprie tracce. «Nella struttura», denuncia il segretario generale del sindacato di polizia Coisp, Domenico Pianese, «attualmente ci sono circa 1.200 ospiti a fronte di 35 appartenenti alle forze di polizia. La struttura sta letteralmente scoppiando, le fughe sono ormai all'ordine del giorno e gli agenti non riescono più a gestire la situazione che ormai è totalmente fuori controllo». Secondo Pianese, «c'è urgente bisogno di rinforzi, sia per la vigilanza e sia per la trattazione delle centinaia di pratiche quotidiane alle quali, al momento, sono destinati solo quattro poliziotti». E allora si è rivolto al governo, chiedendo «di intervenire tempestivamente», perché «le politiche di gestione dell'immigrazione clandestina non possono e non devono essere riversate interamente ed esclusivamente sulle spalle della polizia».
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)
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