2018-11-12
I grillini cercano volti (e voti) nuovi. A rischio Toninelli, Grillo e Trenta
I vertici pentastellati temono la crescita dirompente della Lega: dalle elezioni il Movimento è sceso del 6%. Per scuotersi potrebbero tentare un rimpasto di ministri. Nel mirino ci sono Infrastrutture, Salute e Difesa.Il governo del cambiamento vuole cambiare. Per ora non si tratta dell'Italia, ma solo di un certo numero di ministri. A poco più di cinque mesi dal suo insediamento, l'esecutivo guidato da Giuseppe Conte ha infatti qualche problema tecnico ed è già pronto per un pit stop ai box. O meglio: qualche difficoltà si registra dalle parti del Movimento 5 stelle, che dopo una partenza trionfale si trova a fare i conti con alcuni suoi esponenti ritenuti non proprio all'altezza della situazione. Luigi Di Maio e compagni, cioè il nucleo che ha il compito di tracciare la rotta per la realizzazione del contratto di governo, in particolare, sarebbero insoddisfatti di tre ministri. Il primo, ça va sans dire, è il responsabile delle Infrastrutture e dei Lavori pubblici, ovvero Danilo Toninelli. Il parlamentare pentastellato, che ai tempi del referendum costituzionale era accreditato nei talk-show televisivi come un super esperto di diritto, in pochi mesi ha collezionato gaffe indimenticabili. Anche senza il tunnel del Brennero, opera mai esistita se non nella fantasia del ministro, a stroncarne la carriera sono stati alcuni selfie nei giorni del disastro di Genova. Tanto infatti è bastato a seppellire le sue ambizioni politiche, al punto che se potessero, se cioè non significasse aprire una crisi, Di Maio e compagni l'avrebbero già fatto sparire.I 5 stelle sostituirebbero volentieri anche Giulia Grillo, ossia la ministra della Salute. A differenza di Toninelli, la responsabile della Sanità non è (...) una collezionista di gaffe. Tuttavia, a pochi giorni dall'apertura delle scuole ha contribuito a creare un po' di confusione sul tema dei vaccini, lasciando appese all'incertezza migliaia di famiglie. Risultato, alcune non erano certe di poter mandare a scuola i propri figli non in regola con le disposizioni ministeriali, mentre altre non erano sicure di mandarli in quanto temevano che potessero essere contagiati da scolari ritenuti a rischio. Insomma, un gran pasticcio che certo non ha contribuito a sollevare le quotazioni del ministro. Che, a differenza dei colleghi, non è particolarmente visibile. Sarà per la maternità (è divenuta recentemente madre di un bimbo), sarà per la natura schiva, sta di fatto che nel governo la Grillo passa quasi inosservata e forse per questo a qualcuno è venuto in mente di sostituirla, in modo da ottenere più visibilità per il Movimento senza lasciare il compito di tener alta la bandiera a 5 stelle al solo Di Maio. Dopo Toninelli e Grillo, l'altro ministro finito nel mirino del vertici grillini è quello della Difesa. Come la Grillo, Elisabetta Trenta non è donna da palcoscenico. Prima che Di Maio la chiamasse a fare parte del governo, di lei non si sapeva nulla. A differenza degli altri due colleghi in bilico, la Trenta non è una parlamentare e dunque nessuno conosceva la sue idee. Quando fu nominata, i cronisti furono costretti a cercare in fretta di tracciare un curriculum, ma alla fine riuscirono a mettere insieme solo poche righe. Schiva e di poche parole, la ministra della Difesa si fa sentire il meno possibile. Una volta, a seguito di un'intemerata di Matteo Salvini sul ruolo della Marina militare nei salvataggi in mare dei migranti, provò a dire che gli uomini in divisa erano al suo comando e non subordinati al Viminale, ma in pratica nessuno se la filò. Forse, a metterla in ombra, oltre al carattere, contribuisce il fatto che, a differenza di altri ministri, lei non è un politico, ma un tecnico e nel governo siede perché si è spesso occupata di sicurezza in zone difficili come Iraq, Libano e Libia. Tuttavia, il fatto di essere competente non sembra averle finora portato bene. I suoi la giudicano troppo silenziosa: più che un ministro, un ministro ombra. E questo, al momento, non è giudicato un vantaggio.I 5 stelle soffrono la concorrenza di Salvini e cercano spesso di contrastare la visibilità del ministro dell'Interno, ma al momento senza successo. E tutto ciò è ritenuto causa dell'arretramento di consensi da parte del movimento creato da Beppe Grillo. Dalle elezioni a oggi, i grillini hanno perso tra il 5 e il 6% e tutto a vantaggio della Lega. Senza contare che negli ultimi tempi i sondaggi segnalano anche una crescente simpatia dell'elettore pentastellato nei confronti del numero uno del Viminale. Insomma, nell'entourage di Di Maio l'allarme cresce. E più sale la preoccupazione per la marcia trionfale di Salvini, più scendono le quotazioni dei tre ministri. Ancora non è chiaro con chi sostituirli, ma se non ci fosse il pericolo di una crisi di governo, probabilmente Toninelli, Grillo e la Trenta sarebbero già stati messi alla porta. Perché il governo è di cambiamento, ma i vecchi riti, come il rimpasto, non cambiano mai, né nella Prima, né nella Seconda e dunque neppure nella Terza Repubblica.
«The Iris Affair» (Sky Atlantic)
La nuova serie The Iris Affair, in onda su Sky Atlantic, intreccia azione e riflessione sul potere dell’Intelligenza Artificiale. Niamh Algar interpreta Iris Nixon, una programmatrice in fuga dopo aver scoperto i pericoli nascosti del suo stesso lavoro.