2022-08-26
I fondi speculativi internazionali lanciano il grande attacco all’Italia
L’allarme del «Financial Times»: i gestori scommettono contro il nostro debito. L’aumento dell’instabilità rende il Btp più rischioso: rendimenti saliti del 182% da inizio dell’anno.Ogni volta che c’è un momento di crisi, i gestori dei fondi speculativi, i cosiddetti hedge fund, scommettono contro l’Italia. Come? Comprando debito obbligazionario nella speranza che il valore del prestito si deprezzi per via della crisi politica ed economica che stiamo attraversando. Ieri in prima pagina il Financial Times mostrava un titolo che lasciava pochi dubbi, «Dagli hedge fund la più grande scommessa contro il debito italiano dal 2008». Secondo il quotidiano inglese che cita i dati di S&P global market intelligence, solo ad agosto i gestori degli hedge fund hanno comprato 39 miliardi di dollari di obbligazioni, una cifra di certo importante. Certo, va detto che il comportamento di questi fondi (il cui biglietto di ingresso parte da un minimo di 500.000 euro) è sempre totalmente votato al rendimento assoluto, a prescindere spesso dall’andamento del mercato. Per questo motivo, in situazioni di mercato come quella che sta attraversando il nostro Paese, spesso «remano contro» nella speranza di ottenere guadagni significativi. Tra le motivazioni su cui fanno leva i gestori dei fondi speculativi ci sono le elezioni del 25 settembre e l’instabilità politica che ne potrebbe derivare e la crisi inflattiva che stanno attraversando diversi Paesi del mondo. Non mancano, poi, i dubbi sulla nostra dipendenza dalle materie prime come gas e petrolio, che fa di noi un Paese particolarmente esposto a impatti sull’andamento delle fabbriche e sul riscaldamento dei cittadini nel prossimo inverno. Lo stesso Ft ricorda le indicazioni espresse del Fondo monetario internazionale: un embargo russo sul gas condurrebbe a una contrazione economica di oltre il 5% in Italia e in altri tre Paesi europei, a meno che altre nazioni non condividano le proprie forniture. Per questi motivi, scrive il Financial Times, il valore totale delle obbligazioni italiane prese in prestito dagli investitori per scommettere su un calo dei prezzi ha raggiunto il livello più alto da gennaio 2008 ad agosto.«Purtroppo, per i gestori di hedge fund questa è una situazione ghiotta», spiega alla Verità Michele De Michelis, responsabile investimenti di Frame am, società svizzera specializzata in gestioni patrimoniali e intermediazioni di servizi finanziari. «Si tratta di un copione già visto in cui la politica ha scelto di tornare all’instabilità politica», dice, «Questo, nonostante tutti i miliardi di finanziamenti in arrivo dall’Unione europea e la promessa che con Mario Draghi tutto sarebbe andato a posto. Anche se vincerà il centrodestra, il nuovo governo probabilmente dovrà affrontare comunque un’instabilità politica, come quelli passati. A questo si aggiunga che il mercato obbligazionario italiano è tra i più liquidi al mondo e questo fa sì che il rischio sia minimo e la possibilità di grandi ritorni molto alta», dice l’esperto. «Senza dimenticare che noi siamo un Paese fortemente indebitato con spread ad alti livelli, una condizione molto favorevole per chi vuole scommettere contro l’Italia. D’altronde il rendimento del Btp a dieci anni sta salendo ininterrottamente da prima della fine del 2021. L’unico fattore positivo è rappresentato dalla ricchezza privata degli italiani, ma potrebbe non bastare», conclude il responsabile investimenti. Del resto, basta dare uno sguardo ai rendimenti del decennale italiano per capire la strategia dei fondi speculativi. Il Btp a dieci anni da gennaio è salito di oltre il 182%. Persino ieri, in una giornata agostana in cui tutti gli indici dell’Eurozona godevano di una certa tranquillità, il rendimento del Btp decennale scambiava intorno al 3,5%, in ribasso, mentre lo spread con il titolo tedesco si manteneva alto ben oltre i 220 punti, in aumento del 63% dall’inizio dell’anno. Come spiega anche Mark Dowding, responsabile investimenti di Bluebay am citato dal quotidiano inglese, il vero problema è che la Bce non può acquisire l’Italia perché tale mossa mostrerebbe che l’istituto centrale guidato da Christine Lagarde fornirebbe supporto a Paesi come il nostro. Insomma, il Belpaese sembra essere il più vulnerabile tra gli Stati del Vecchio continente e gli speculatori ci si stanno accanendo perché l’occasione fa l’uomo ladro. Anche il premier uscente Mario Draghi ha mostrato la sua preoccupazione per la situazione economica italiana e in particolare per il nostro debito pubblico. Al Meeting di Comunione e liberazione a Rimini il primo ministro ha detto che «la credibilità interna deve andare di pari passo con la credibilità internazionale», ricordando che il nostro Paese ha «un debito pubblico detenuto per oltre il 25% da investitori esteri e che migliaia di aziende straniere si riforniscono dalle nostre imprese, fanno i loro ordini o impiegano i loro capitali in Italia e contribuiscono alla crescita, all’occupazione, al bilancio pubblico».