2019-11-08
I Doris pronti alla battaglia su Mediobanca
Dopo il blitz della cessione da parte di Unicredit, Leonardo Del Vecchio sale al 10% di Mediobanca, ma la famiglia Doris fa sapere di essere pronta a salire con le quote. La partita del controllo non così scontata: per Vincent Bollorè l'occasione per fare la pace con Mediaset.Il numero uno di Unicredit, Jean Claude Mustier, ha calato l'asso in poche ore. Ha messo in vendita la propria quota di Mediobanca pari a qualcosa più dell'8,4%. Ieri mattina al risveglio della Borsa si è capito che un terzo di quella fetta di torta è andato a Leonardo Del Vecchio che ora si ritrova primo azionista con il 10. Il resto è al momento in pancia al pool di banche d'affari che hanno gestito l'operazione. Nelle prossime settimane si capirà quante di queste azioni sono state acquisite per conto di altri. E a quel punto sarà anche più chiara la strategia di Del Vecchio. Nel frattempo il capo di Unicredit, forte dei 4,3 miliardi di utili, ha risposto alle accuse politiche rivolte dai 5 stelle che temo la francesizzazione dell'Italia. «Con il patto light la nostra quota è stata definita non strategica e, in linea con il piano di cedere le partecipazioni non strategiche, l'abbiamo venduta», ha detto il manager. «Se non fossimo stati azionisti di Mediobanca avrebbe avuto senso comprare una quota? Assolutamente no. Non è strategica, è un'altra banca, è un concorrente». Per cui, «abbiamo venduto con un profitto irrilevante e ora andiamo avanti».Anche la Lega si sta interessando alla partita. «Il ministro Roberto Gualtieri batta un colpo su Mediobanca e Unicredit. Chiederò chiarimenti in sede parlamentare sia a lui che alle autorità di vigilanza. Se il nostro mercato azionario finisse in mani estere, si depotenzierebbe la nostra economia e contestualmente la capacità di attrarre nuovi investimenti e creare occupazione». Così il deputato Giulio Centemero, capogruppo Lega in Commissione Finanze della Camera, a proposito della vendita da parte di Unicredit della quota detenuta in Mediobanca. «Il piano di Delfin su Generali è sempre più scandito», ha sottolineato Centemero. «Sta diventando centrale il ruolo di Unicredit, la banca guidata dal francese Mustier, che di Mediobanca era il primo azionista. Se Mustier vendesse a Del Vecchio quest'ultimo diventerebbe il dominus di Generali chiudendo magari la partita con Alberto Nagel? In Piazzetta con l'uscita dell'ultima Ex Bin (dopo Comit e Banco diRoma) finirebbe un'era. Partita chiusa?». Dubbi che la politica possa risolvere questioni così complesse. Per questo è bene mettere nel mirino le mosse del socio di minoranza Massimo Doris. «Escludo che acquisti di quote possano essere fatte da Banca Mediolanum», ha spiegato l'ad della banca, «ma potremmo farlo noi come famiglia. Lo avevamo già in programma, poi i prezzi sono schizzati, ma non escludo di tornare a investire in questa banca nel medio termine. È molto positivo», ha sottolineato, «il fatto che questo amministratore abbia preso una banca che dipendeva molto come utile netto da Generali per trasformarla in una banca che è stata capace di crescere in altri business. Basti guardare a CheBanca».Insomma il concetto è chiaro. La partita non è ancora finita e non è detto che il vincitore sia Del vecchio. Vincent Bolloré, secondo socio di Mediobanca, sembra disposto a uscire e potrebbe trovare proprio un accordo con il gruppo Berlusconi e Doris e risolvere in sol colpo anche il contenzioso tra Vivendi e Mediaset. Blindare Mediobanca significa guardare con occhi diversi al futuro della più grande assicurazione italiana, Generali. In ogni caso la discesa in campo dei Doris lascia intendere che prima di qualunque soluzione finale ci sarà una interessante battaglia da seguire. Vedremo chi vincerà.
Ecco #EdicolaVerità, la rassegna stampa podcast del 16 settembre con Carlo Cambi
Il killer di Charlie Kirk, Tyler Robinson (Ansa)