I detenuti comandano, i giudici si piegano

I detenuti comandano, i giudici si piegano
Ansa

Contenuta la rivolta all'Ucciardone è scoppiata quella al Pagliarelli. Un gruppo di detenuti è riuscito a impossessarsi di un piano detentivo dopo aver sottratto le chiavi a un agente della polizia penitenziaria. E dopo Palermo la protesta si è spostata a Trapani, dove alcuni prigionieri sono riusciti a salire sul tetto. La situazione è tornata alla normalità solo dopo molte ore. È il terzo giorno di passione per il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria (Dap). Le carceri sono fuori controllo. E non solo in Sicilia. Ufficialmente si protesta contro lo stop ai colloqui per contenere la diffusione del coronavirus. In realtà, come sostengono alcune sigle sindacali della polizia penitenziaria, è in corso un pressing per ottenere indulto e amnistia.

Il pm milanese Alberto Nobili ha condotto la trattativa con i detenuti in rivolta del carcere di San Vittore. Con il magistrato c'era Giovanna Di Rosa, presidente del Tribunale di sorveglianza meneghino. I due si sono impegnati con i reclusi a scrivere una lettera al ministro della Giustizia e al Dap. Nella missiva, spiega Nobili, si solleciteranno modifiche normative utili a ridurre il sovraffollamento dell'istituto di pena. Ieri mattina c'è stato un nuovo incontro tra i magistrati e i detenuti, come previsto e come promesso, visto che la protesta lunedì era terminata in seguito alla parola data dalle toghe su un possibile «aiuto» nel portare all'esterno i problemi evidenziati dai detenuti: «Faremo una segnalazione come Procura di Milano e Tribunale di sorveglianza perché si prendano sulle spalle la responsabilità del sovraffollamento e prevedano modifiche normative in modo da alleviare la permanenza in carcere».

Il Tribunale di sorveglianza di Milano si è inoltre attivato, ha fatto sapere Di Rosa, per «liberare» le carceri «il più possibile» e ha avviato «intese con il Sert per potenziare gli affidamenti terapeutici e le misure alternative, anche con un tavolo che si è costituito con le direzioni delle carceri, il Provveditorato regionale e la Regione Lombardia». Non solo. La toga ha garantito durante l'incontro anche «autorizzazioni in tempi velocissimi, con decisioni immediate, per i colloqui telefonici e risposte rapide ai detenuti che presenteranno o ripresenteranno le istanze individuali».


Leggi l'articolo completo su «La Verità»

«Vacanze romane» tra sacro e profano: monumenti iconici e quartieri autentici
Il Tempio di Esculapio, all’interno del parco di Villa Borghese (IStock)
La capitale in versione insolita: in giro dal ghetto ebraico a Villa Borghese, tra tramonti, osterie e nuovi indirizzi.
Love, peace & Hitler. L’ignota passione delle grandi rockstar per il Terzo Reich
John Lennon e la cover del libro di Daniel Rachel (Getty Images)
Un saggio riscrive la storia della musica: Lennon si ritraeva come il Führer e Clapton amava il superconservatore Powell.

L’ultimo è stato Fedez: dichiarando di preferire Mario Adinolfi ad Alessandro Zan e scaricando il mondo progressista che ne aveva fatto un opinion leader laburista, il rapper milanese ha dimostrato per l’ennesima volta quanto sia avventata la fiducia politica riposta in un artista. Una considerazione che vale anche retrospettivamente. Certo, la narrazione sul rock come palestra delle lotte per i diritti è consolidata. Non di meno, nasconde zone d’ombra interessanti.

Carofiglio, il samurai della giustezza in camicia bianca
Gianrico Carofiglio (Ansa)
Magistrato, politico in quota Pd per un breve periodo e romanziere. Si fa predicatore del «potere della gentilezza» a colpi di karate. Dai banchi del liceo insieme con Michele Emiliano, l’ex pm barese si è intrufolato nella cricca degli intellò scopiazzando Sciascia.
I veicoli elettrici non fanno calare la CO2
(IStock)
Pure la Francia fustiga l’ostinazione green di Bruxelles: il ministro Barbut, al Consiglio europeo sull’ambiente, ha detto che il taglio delle emissioni in Ue «non porta nulla». In Uk sono alle prese con le ambulanze «alla spina»: costate un salasso, sono inefficienti.

Con la Cop 30 in partenza domani in Brasile, pare che alcuni Paesi europei si stiano svegliando dall’illusione green, realizzando che l’ambizioso taglio delle emissioni in Europa non avrà alcun impatto rilevante sullo stato di salute del pianeta visto che il resto del mondo continua a inquinare. Ciò emerge dalle oltre 24 ore di trattative a Bruxelles per accordarsi sui target dell’Ue per il clima, con alcune dichiarazioni che parlano chiaro.

Le Firme

Scopri La Verità

Registrati per leggere gratuitamente per 30 minuti i nostri contenuti.
Leggi gratis per 30 minuti
Nuove storie
Preferenze Privacy