
Chi si batte contro la deriva liberticida del ddl sull'omofobia oggi subisce attacchi da parte della dittatura della minoranza. In democrazia tutti devono poter esprimere la propria opinione, ma con questa norma sarà vietato difendere i valori cattolici.Ha affermato già diversi anni fa l'avvocato thailandese Vitit Muntarbhorn, nell'ambito dell'Organizzazione delle Nazioni unite, che sarebbe giusto limitare la libertà di parola e quella di religione, ove la «normalità» dell'omosessualità sia messa in dubbio. Se ciò accadesse, una intera civiltà rinnegherebbe il diritto alla libertà religiosa e di coscienza, l'elementare diritto di un bambino ad avere un padre e una madre; una intera civiltà rinnegherebbe la propria lingua: le parole madre e padre, le due parole in assoluto più ancestrali e più fondamentali, dovrebbero essere abolite e sostituite con quelle anodine di genitore 1 e genitore 2, e soprattutto il cristianesimo, quello vero, non la bizzarra parodia immigrazionista cui è stato ridotto dalle attuali gerarchie cattoliche, sarà vietato. Il cristianesimo sarà permesso solo se addomesticato, al guinzaglio, un bel guinzaglio glitterato, arcobaleno e corto, se sarà flessibile, opinabile, discutibile, vegano, vegetariano, gay friendly e soprattutto anticristico. Un Cristianesimo ai saldi di fine stagione. C'è una normalizzazione della devianza, incluso qualche indecente zuzzerellone che dichiara che non è dimostrato con certezza che la pedofilia provochi danni misurabili nei bambini. C'è una patologizzazione della normalità: il signor Wladimiro Guadagno (Luxuria) ci spiega che l'omofobia è una malattia fortunatamente curabile, un bel Tso non si nega a nessuno.A Lizzano, provincia di Taranto, all'interno di una chiesa, che se non sbaglio dovrebbe essere anche una proprietà privata, un gruppo di persone ha pregato per la famiglia, ha pregato per Cristo, ha pregato per la Madonna, ha pregato per la libertà: libertà donata da Dio che il ddl Zan Scalfarotto ci leverà per sempre. Mentre all'interno della chiesa usavano l'inaudita trasgressione di recitare il rosario, all'esterno simpatici attivisti Lgbt hanno manifestato il loro dissenso in modo molto vivace, diciamo allegramente rumoroso. Il parroco ha chiamato i carabinieri, e il sindaco ha invitato gli stessi carabinieri a schedare chi stava pregando: chi non ama lo stile di vita Lgbt deve essere schedato. Cosa vi aspettavate?Il 10 luglio a Torino ho partecipato anche io a una veglia delle Sentinelle in piedi. Eravamo in una minuscola piazza, tutto quello che il sindaco Appendino aveva concesso, immobili silenziosi e distanziati. Ai nostri antagonisti era stata data piazza Castello, la piazza più importante di Torino, ed erano tutti presenti alla manifestazione incluso il magnifico rettore. Questo per chiarire che noi siamo la trasgressione. Il signor Wladimiro Guadagno, il signor Zan, il signor Scalfarotto sono il potere, rappresentano le élite, io sono una bad girl, bad old girl per la precisione, acronimo Bog.La piazza era circondata dalla polizia, un innumerevole numero di uomini armati e di mezzi per difenderci dai simpatici contestatori che sono venuti a manifestarci il loro dissenso. Guardarli mi ha spezzato il cuore. Il loro vestiario denunciava linee di auto aggressione gravi. La norma del cervello umano è la ricerca del bello e la ricerca del consenso, dell'ammirazione. La ricerca dell'orrido è una forma di auto aggressione. In una società libera ognuno ha diritto di vestirsi come vuole, ognuno è libero di usare gli organi sessuali e il tubo digerente come meglio crede, ognuno è libero di danneggiare il proprio corpo come più gli piace, e tutti devono avere il diritto di esprimere la propria opinione su tale vestiario, su tale comportamento, su tali danni. Una società dove persone indossino abiti che la maggioranza non può che trovare fastidiosi e che faccia leggi che imbavaglino questa maggioranza esprime la situazione descritta dal filosofo francese Pascal Bruckner come dittatura delle minoranze. Nessuno ha il diritto garantito di essere accettato perché questo annulla il diritto elementare di non accettare. Ogni gruppo ha l'assoluto diritto a proprie linee di comportamento. Discorso ancora più terribile per gli slogan. I due principali sono stati: «lotta dura contro natura» e «lotta anale al capitale».Siamo tutti perfettamente d'accordo sulle parole contro natura, vorremmo poterle usare anche noi senza dover finire in prigione. Secondo natura forse è un termine un po' duro, sottolineiamo e preferiamo il termine antifisiologico, assolutamente inoppugnabile. Per quale motivo comportamento antifisiologico deve essere venduto nelle scuole come normale e incoraggiato visto che non è né genetico né irreversibile? Perché deve essere punito chi afferma che è appreso e reversibile?Il secondo slogan, lotta anale al capitale, molto usato anche nei cartelli dei movimenti Lgbt di Roma, dimostra al di là di ogni ragionevole dubbio che qui si tratta di qualcosa di politico, marxisti contro antimarxisti. I diritti civili non c'entrano un fico. Inoltre tutto questo fa saltare il diritto fondamentale di ogni creatura umana: provare nausea per le feci. L'ano è la porzione del tubo digerente da cui fuoriescono le feci. Le persone normali provano avversione per le feci. È un meccanismo ancestrale e fisiologico che serve a proteggerci dalle gastroenterolocoliti da microrganismi oro fecali, che sono la seconda causa di morte da infezione dopo i microrganismi respiratori. Mi permetto di informare che le feci sono molto più pericolose del coronavirus, e tutte le persone che praticano erotismo anale hanno inevitabilmente a che fare con questo materiale. Tutte le volte che associo la cosiddetta omosessualità maschile al rapporto anale, vengo bacchettata. Mi spiegano che non tutti i gay praticano erotismo anale e molte persone non gay lo praticano. Non metto in dubbio ma quello che è altrettanto indubbio è che negli slogan del movimento Lgbt ci sia una continua allusione all'ano e quindi alle feci, il materiale più pericoloso dal punto di vista igienico che esista natura. Dovremo farci sei anni di galera per dire che ci fa schifo? Ogni circolo gay riconosce come sua icona Mario Mieli che in spettacoli pubblici mangiava gli escrementi suoi e del suo cane. Sei anni ce li daranno se diciamo che era un individuo con linee di auto aggressione grave e che il suo odio per la «norma», per citare i suoi termini, era il semplice odio che i sommersi hanno per i salvati. Chiunque lo ammiri dimostra le stesse linee di auto aggressione. Chi inneggia all'ano è evidente che ha ridotto la propria umanità a un unico organo rinunciando a tutto il resto, che permette a questo unico organo di rappresentarlo. Posso esprimere la mia infinita compassione per i nostri contestatori?
Stefano Benni (Ansa)
L’autore di «Bar Sport», poliedrico e ironico come i suoi personaggi, è morto a 78 anni.
Little Tony con la figlia in una foto d'archivio (Getty Images). Nel riquadro, Cristiana Ciacci in una immagine recente
Cristiana Ciacci unica figlia dell’Elvis italiano e la sofferenza per la separazione dei genitori: «Seguire lui ai concerti era il solo modo per stargli vicino. Mamma lo lasciò prima che nascessi. Lei era hostess. E io stavo con le tate».
«Las Muertas» (Netflix)
Disponibile dal 10 settembre, Las Muertas ricostruisce in sei episodi la vicenda delle Las Poquianchis, quattro donne che tra il 1945 e il 1964 gestirono un bordello di coercizione e morte, trasformato dalla serie in una narrazione romanzata.