2024-11-07
Harris ko e parte lo scaricabarile: «Biden ha grosse responsabilità»
Perso l’appoggio degli islamici. La Cnn: «Kamala meglio di Joe? Da nessuna parte»La storia si ripete. Proprio come nel 2016, i sondaggi si sono rivelati troppo favorevoli ai democratici. La realtà certifica invece il fallimento di Kamala Harris, Joe Biden e tutto l’establishment dem. Il tentativo grottesco di rilanciare una figura - quella della vicepresidente - mai realmente stimata nemmeno tra le fila del partito non è andato a buon fine. Il salto da inutile vice Biden a donna illuminata pronta a guidare la prima potenza mondiale era troppo grande, a maggior ragione considerando il fatto che davanti ai grandi temi è apparsa spesso disorientata. Nemmeno la grande spinta mediatica - ricordiamo i titoloni che davano Kamala vincente nel primo dibattito con Trump - ha giovato alla causa. «Biden ha una grossa responsabilità nella sconfitta», ha riferito alla Cnn una fonte del comitato della Harris. Uno scaricabarile non elegante, ma che certamente contiene un fondo di verità: è indubbio che l’attuale presidente sia uno dei protagonisti di questo fallimento, come anche della riabilitazione del tycoon dopo la sconfitta del 2020, avendo passato anni a demonizzarlo e a insultare il suo elettorato. D’altra parte, un impatto negativo potrebbe averlo dato anche la scelta della Harris di non dimettersi da vicepresidente - smarcandosi nettamente da Biden - una volta accettata la candidatura. In questo modo, la sua svolta a tratti «trumpiana» è apparsa poco credibile, perché soggetta alla critica di essere al potere e, dunque, avere la possibilità di cambiare subito le cose. Tant’è vero che The Donald ha giocato molto spesso questa carta. Alla fine, però, è probabile che le elezioni siano state perse sui grandi temi: inflazione, immigrazione e - in misura minore - la politica estera. Tutte questioni su cui Trump ha insistito molto. Alla maggioranza degli statunitensi l’amministrazione Biden-Harris non è piaciuta, a partire dall’aumento dei prezzi. Anche l’ambivalenza della vicepresidente su Gaza deve aver avuto un impatto, perché l’elettorato arabo-islamico, storicamente favorevole ai dem, si è spostato in massa sul tycoon. A Dearborn, cittadina del Michigan con oltre il 40% della popolazione di origina araba, il 47% dei votanti ha scelto Trump (+17%), mentre solo il 28% (-41%) ha optato per la Harris. Numeri su cui, oltre alla politica estera, potrebbe aver pesato anche l’esplosione della cultura woke, tema che crea un inedito allineamento tra le posizioni conservatrici e i fedeli islamici. I numeri della sconfitta vanno cercanti anche altrove. Secondo i primi exit polls della Cnn, Harris ha ottenuto l’86% dei voti tra gli afroamericani e il 53% tra i latini, risultati inferiori rispetto a quelli di Biden nel 2020, quando questi ottenne il 92% tra i primi e il 65% tra i secondi. Anche il voto femminile risulta piuttosto stupefacente, soprattutto se si considera che i dem hanno puntato molto sul tema dell’aborto. Trump segna un +2% (per un totale del 44%), mentre la Harris, che poteva essere la prima donna presidente, si è fermata al 54%. La sconfitta, dunque, è piuttosto netta. Come riporta Youtrend, «se le attuali proiezioni venissero confermate, sarebbe la prima volta dal 1976 che nessuno dei 50 stati Usa ha uno swing favorevole ai dem in un’elezione presidenziale». Inoltre, pare che la Harris in nessuna contea abbia raggiunto un risultato migliore di Biden nel 2020. Alcune roccaforti dem, pur non avendo contribuito in alcun modo all’elezione di Trump, hanno conosciuto risultati stupefacenti. Nello Stato di New York - dove, come quasi in ogni Stato, tutti i grandi elettori vanno al candidato vincente - il leader del Gop raggiunge il 44,2% dei voti, mentre nel 2020 ottenne il 37,8% e nel 2016 il 36,5%. Specularmente, i democratici passano da 60,9% a 55,8%. Anche il dato californiano, se confermato (e soggetto agli stessi criteri di quello newyorkese), vede una parziale crescita di Trump e, dall’altra parte, un calo dei dem, che vanno dal 63,5% del 2020 al 57,3% di adesso.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.