2019-02-14
Hamburgeria di Eataly. Arrestati in cinque per i lingotti in garage
I carabinieri trovano un tesoro nel box del gestore di un locale in franchising col brand di Oscar Farinetti. L'accusa: truffa e false fatture.Dal Lingotto ai lingotti: è curioso come ogni tanto il caso, il destino - o forse tutti e due insieme - riescano a ironizzare. Al Lingotto di Torino c'è il quartier generale di Eataly, la celebre creatura di Oscar Farinetti ormai diventata uno dei più efficaci veicoli di esportazione del made in Italy, mentre i lingotti sono quelli che hanno scatenato una massiccia operazione dei carabinieri di Torino in collaborazione con quelli di Cosenza, Milano e Vercelli.Fra i due, Eataly Lingotto e in lingotti, sia chiaro, non c'è alcun tipo di legame, se non che l'Hamburgheria di Eataly ospitata all'outlet village di Settimo Torinese, costola in franchising della casa madre, risulta fra le società finite nelle maglie di un'inchiesta che ha portato all'arresto di cinque persone su 31 indagati.Tutto inizia a fine gennaio durante un controllo finalizzato al traffico di stupefacenti in un deposito self storage di corso Giulio Cesare, estrema periferia di Torino: è la prima volta che l'attenzione punta verso magazzini in genere affittati a lungo termine e utilizzati per conservare mobili, attrezzature e materiali. In accordo con i responsabili, i militari effettuano dei controlli con i cani antidroga del nucleo cinofili di Volpiano ed è Jackye, un pastore tedesco, a fiutare un odore che segnala un box come sospetto. All'interno, i carabinieri scovano un tesoretto nascosto in numerosi borsoni: 75 lingotti d'oro, per un totale di circa 20 chili, e 675.000 euro in banconote di taglio diverso, opportunamente sigillate in buste termosaldate.Poco dopo finisce agli arresti domiciliari l'intestatario del box, Giuseppe Soldano, 47 anni, imprenditore della ristorazione piuttosto conosciuto a Settimo Torinese ed ex presidente dell'associazione commercianti cittadina: colui che era riuscito a portare il primo marchio «Eataly» nella cittadina dell'hinterland torinese.È l'inizio dell'operazione «Avatar» che in queste ore ha portato al sequestro di 79 conti correnti bancari, 25 fra carte Postepay e prepagate, 6 auto fuoriserie, 8 immobili, 75 lingotti d'oro e 29 società coinvolte, fra cui l'Hambugheria di Eataly di Settimo Torinese, per un giro d'affari valutato in 2,5 milioni di euro nel solo 2017. Un universo parallelo su cui splendeva il sole, creato attraverso una fitta rete di società fantasma specializzate in consulting finanziario e nel settore energetico, ovviamente intestate a nomi falsi, creata per truffare istituti bancari e lo Stato attraverso anticipi di fatture false, finanziamenti e la possibilità di attingere a fondi pubblici.Su 31 indagati, oltre ai domiciliari per Soldano, sono quattro le persone al momento finite in manette: Elio Miegge, 59 anni; Luca Villata, 49; Simone Marietta, 40 e Luca Pifferi, di 50, tutti residenti nella prima cintura di Torino e fermati dai carabinieri poco prima di fuggire, si presume in Svizzera: in alcune intercettazioni si dicono «è tempo di acqua dolce».A loro sono contestati, fra gli altri, i reati di riciclaggio, truffa, trasferimento fraudolento di valori, frodi fiscali e intestazioni fittizie di beni. Le indagini dovranno chiarire la provenienza e la destinazione del denaro e dei lingotti: il sospetto è che si tratti del frutto di furti e rapine.Non è stato possibile contattare telefonicamente l'avvocato Gaetano de Perna del foro di Foggia, difensore delle quattro persone arrestate: è assente fino alla prossima settimana.Poche ore dopo la conclusione dell'operazione, Eataly ha diffuso una nota in cui la società prende fermamente le distanze dal caso: «In merito all'inchiesta giudiziaria che ha coinvolto il signor Giuseppe Soldano, gestore del locale “Hamburgheria di Eataly" di Settimo Torinese, Eataly intende chiarire la sua totale estraneità alla vicenda. L'Hamburgheria di Settimo fa parte di una rete di locali in franchising alla quale Eataly ha concesso in licenza il proprio marchio. Abbiamo provveduto alla richiesta di immediata cessazione dell'utilizzo del marchio e all'interruzione di qualsivoglia legame di affiliazione commerciale tra il locale di Settimo Torinese e la rete di franchising. Naturale amarezza e contrarietà nel vedere l'associazione del marchio Eataly ad una vicenda che benché sia tuttora oggetto di indagini risulta gravemente lesiva dell'immagine aziendale. Eataly si riserva in ogni caso il diritto di intraprendere, nelle opportune sedi, tutte le azioni necessarie a proteggere la reputazione del marchio Eataly e dei soggetti ingiustamente coinvolti».