2021-05-04
Guerra tra «Report» e il senatore semplice sul mistero del video dell’insegnante «spia»
L'ex premier filmato in un autogrill con un uomo del Dis. Luciano Nobili: «Soldi Rai a una fonte tramite il Lussemburgo». Sigfrido Ranucci: «Folle»La Rai è il teatro di una nuova guerra politica. Prima il caso Fedez, che ha innescato la zuffa sul rinnovo dei vertici aziendali. Poi, il servizio di Report, andato in onda su Rai 3 ieri sera, con il video dell'incontro, in un autogrill di Fiano Romano, tra Matteo Renzi e un funzionario dei servizi segreti, Marco Mancini. Un'inchiesta alla quale ha reagito, con un'interrogazione parlamentare, Luciano Nobili, deputato di Italia viva. Partiamo dalle immagini mostrate dalla trasmissione di Sigfrido Ranucci. Esse ritraggono un colloquio avvenuto il 23 dicembre scorso, in un'area defilata del piazzale nell'autogrill sull'autostrada A1, tra Renzi e Mancini, attualmente in forze al Dis, l'agenzia che coordina Aise e Aisi, i servizi che si occupano rispettivamente di esteri e interni. Mancini ha alle spalle una carriera brillante, ma era inciampato nella brutta storia del sequestro di Abu Omar. Vicenda per la quale, ad ogni modo, il funzionario è stato assolto. All'epoca della chiacchierata, il senatore semplice stava picconando il governo giallorosso, attaccando Giuseppe Conte su più fronti: il Recovery plan insoddisfacente, il rifiuto di chiedere i prestiti del Mes (tema sparito dai radar, una volta che a Palazzo Chigi è arrivato Mario Draghi) e, appunto, la cessione della delega agli 007, che l'avvocato del popolo aveva invece tenuto per sé quasi fino all'ultimo. Proprio Mancini sarebbe stato tra gli aspiranti a un ruolo più prestigioso. Nella puntata di Report del 12 aprile, Cecilia Marogna, la «dama» del cardinale Angelo Becciu, aveva sostenuto che lo 007 puntasse a scalare l'Aise e che, entrato in contatto con lei, avrebbe cercato di farsi consegnare il carteggio tra lei e Luciano Carta, direttore dell'Agenzia informazioni e sicurezza esterna, divenuto presidente di Leonardo nel maggio 2020. L'obiettivo, a parere dell'ubiqua retroscenista vaticana, Francesca Chaouqui, era proprio «fottere Carta». Di cosa hanno parlato, dunque, Renzi e Mancini, quel 23 dicembre 2020? Dei «Babbi di cioccolato» che l'agente gli avrebbe consegnato, come ha risposto l'ex premier? Ai microfoni di Report, il leader di Iv ha ribattuto: «Mi fa ridere» che si parli di «incontro riservato», visto che esso si è svolto in un luogo pubblico, non al riparo da occhi indiscreti, tant'è che è stato filmato dall'interno di una vettura. «Dovevo incontrare» Mancini a Roma e «me ne sono dimenticato», ha spiegato il senatore. «È molto strano che ci fosse lì casualmente qualcuno a riprendere». Considerazione non peregrina. A immortalare la scena del presunto «complotto» in autogrill, infatti, sarebbe stata, secondo la versione fornita da Ranucci, una «semplice cittadina». Precisamente, un'insegnante. La quale, come essa stessa ha raccontato a Report (in un'intervista in cui però è rimasta in penombra e con la voce camuffata), quel giorno di quasi cinque mesi fa si sarebbe insospettita alla vista di un «uomo brizzolato», all'apparenza un «personaggio losco», che si aggirava per il parcheggio dell'autogrill di Fiano Romano «come se aspettasse qualcuno», insieme ad alcuni uomini che sembravano «una sorta di scorta». In seguito, avendo seguito la puntata del 12 aprile, durante la quale la trasmissione di Rai 3 aveva mostrato il volto di Mancini (che all'autogrill indossava la mascherina), la donna avrebbe identificato nello 007 il tipo «losco», che s'era ricordata di aver ripreso diverse settimane prima, mentre parlava con il riconoscibilissimo, benché anch'egli «mascherato», Matteo Renzi. Avendo dunque realizzato di essere stata testimone di un evento potenzialmente deflagrante, l'insegnante avrebbe spedito il video a Report. Non c'è che dire: più che una «semplice cittadina», un segugio. Evidentemente, da assidua spettatrice del programma di Rai 3, la signora ha appreso le tecniche del giornalismo investigativo. Meriterebbe un Pulitzer. La ricostruzione non ha convinto la cerchia renziana, la quale si starà chiedendo: chi pedinava chi? C'era qualcuno, più scafato di una «semplice cittadina», che s'era messo sulle tracce dell'ex premier, o magari del funzionario del Dis?Nel frattempo, Nobili ha alzato il livello dello scontro, con la sua interrogazione in cui, in sostanza, accusa la Rai di aver versato 45.000 a una fonte, tramite una società lussemburghese, Tarantula Luxembourg Sarl, per confezionare servizi contro Renzi. L'onorevole di Iv, in particolare, fa riferimento alla puntata di Report del 30 novembre 2020, sulle «vicende societarie di Alitalia e Piaggio Aerospace», nella quale si rappresentava «l'idea che lo stato finanziario in cui versano le due società sia stato determinato dalla mala gestio dei vertici societari e da intrighi geopolitici». L'inchiesta menzionava «i rapporti del governo Renzi con gli Emirati Arabi e una conferenza ad Abu Dhabi svolta successivamente» dal senatore. Ma «il 2 febbraio 2021, i quotidiani Il Foglio, Il Giornale e Il Tempo» avevano accennato «a presunte mail scambiate» fra Rocco Casalino, al tempo dei presunti scambi portavoce di Conte, e la Rai, «aventi ad oggetto servizi che sarebbero stati confezionati al fine di danneggiare» il leader di Iv. Nobili, dunque, ha chiesto al Mef (che controlla il 99,56% dell'emittente di Stato) «se intercorrono rapporti economici nel mese di novembre» 2020 tra la Rai e Tarantula, «se esiste una fattura con oggetto Alitalia/Piaggio pagata dalla Rai a tale società per un totale di 45.000 euro e nel caso chi l'ha autorizzata», «se la redazione di Report ha avuto rapporti con il dottor Francesco Maria Tuccillo, ex collaboratore della Piaggio Aerospace, e se vi sono stati rapporti economici fra la società lussemburghese» e Tuccillo. Il quale, a parere di Iv, potrebbe pertanto essere la fonte foraggiata da Report. Tarantula, come si evince dal sito Web, si occupa comunque di coproduzione cinematografica. Questa ragione sociale potrebbe spiegare rapporti con la Rai.Alle «domande semplici e lecite» di Iv, come le ha definite in un video Nobili, ha risposto direttamente Ranucci: «È una follia, Report non ha mai pagato una fonte, mai». Anche le mail con Casalino «sono false, noi già abbiamo la prova, bisognerebbe capire chi ha messo in piedi questo dossier falso». Insomma, ciascuna delle due parti lancia accuse, più o meno generiche o più o meno circostanziate, di dossieraggi e killeraggi mediatici. Intanto, Renzi ha annunciato per oggi un'enews sul caso dei servizi. Ma su Twitter, già ieri commentava caustico: «Messaggio agli inconsolabili: il governo Conte non è caduto per intrighi, complotti o incontri segreti (all'autogrill)», parentesi corredata dalla faccina che si sbellica dalle risate. «Semplicemente Draghi è meglio di Conte e l'Italia oggi è più credibile. Tutto qui, si chiama politica». Già. Poi, però, c'è la prosecuzione della politica con altri mezzi...