2024-01-13
Ultima prodezza di Gualtieri. Roma senza Capannelle rischia un buco di 80 milioni
Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri (Ansa)
Il Comune non ha ancora affidato l’impianto a un gestore, nonostante le ripetute sollecitazioni del ministero dell’Agricoltura. In pericolo i purosangue ospitati.L’Ippodromo di Capannelle a Roma, dopo 140 anni di attività, rischia di chiudere e il sindaco Roberto Gualtieri ne sa qualcosa. Il nodo, infatti, lo deve sciogliere Roma Capitale cui spetta l’incarico di affidare l’impianto ad un operatore che possa gestirlo e assicurare la continuità dell’attività ippica. Eppure ad oggi, senza gestore, non è stato possibile neanche fissare il calendario delle corse e così niente indotto e niente montepremi scommesse.Capannelle non è solo un ippodromo, ma anche un simbolo, e per la sua collocazione nella Capitale, una vetrina irrinunciabile. L’impianto infatti gestisce un montepremi complessivo di circa 14 milioni di euro, suddiviso per le 78 giornate di corse previste, raccogliendo oltre 41 milioni di scommesse per il solo settore del trotto, mentre per il galoppo, nelle 66 giornate di corse del 2023 ha raccolto quasi 25 milioni di euro. Un indotto quindi di primissimo piano, senza contare che l’ippodromo romano ospita circa 600 cavalli stanziali, tra cui molti purosangue, rappresentando l’unico centro di allenamento di riferimento per il centro Italia.A esprimere grande preoccupazione è il ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste che in assenza di un rapporto concessorio, è costretto a interrompere le sovvenzioni all’ippodromo. Il ministro Francesco Lollobrigida ha più volte ha scritto al sindaco di Roma Roberto Gualtieri per esprimere la sua apprensione sul futuro dell’impianto e per il destino dei dipendenti che lavorano all’ippodromo, senza mai ricevere risposta, secondo quando risulta a La Verità. Il Masaf accusa il Campidoglio di essere in ritardo nell’eseguire gli atti di propria competenza e nel frattempo ha congelato il calendario per permettere alla società gestore e al Comune di Roma di trovare una soluzione, ma ad oggi entrambi non hanno dato risposte chiare. Non si può però attendere ancora perché in questo modo è impossibile per il ministero pubblicare un decreto di sovvenzione agli ippodromi, a meno che non venga esclusa Capannelle. Ai fini della organizzazione delle corse ippiche, è infatti necessario che una società di corse detenga il titolo di disponibilità dell’impianto, presupposto essenziale per il riconoscimento della società di corse e per il conseguente inserimento nella programmazione ippica nazionale.Questa situazione quindi impedisce la distribuzione delle risorse disponibili nella legge di bilancio, ma bisogna pensare anche al benessere dei cavalli per i quali è indispensabile mantenere la continuità dell’allenamento. Per quanto riguarda i cavalli stanziali la competenza è in prima battuta del Comune, il problema naturalmente tocca anche profili igienico sanitari e di tutela della salute pubblica. L’affidamento dell’impianto ad una società di corse garantisce infatti una serie di servizi per la sussistenza delle condizioni minime per il mantenimento dei cavalli, come luce, gas, smaltimento del letame, tutte cose che devono in ogni caso essere garantite.Fonti vicine al Campidoglio riferiscono che si sarebbe vicini alla chiusura di un accordo con Hippogroup, la società che da anni gestisce l’impianto e con cui già nelle scorse settimane si sarebbe intavolata una trattativa. Un tavolo non semplice perché i nodi da sciogliere non sono affatto pochi. Fino a tre settimane fa la società non aveva i requisiti necessari per prendere in carico la gestione dell’impianto e per questo non risultava accreditata presso il ministero nell’elenco delle società di corsa riconosciute. Questo problema è stato risolto il 20 dicembre dopo un vertice in Campidoglio. All’incontro hanno preso parte i vertici di HippoGroup, l’assessore allo Sport Alessandro Onorato, il capo di gabinetto Alberto Stancanelli, il capo segreteria del sindaco ed il dipartimento sport. Insieme ai tecnici si è individuata una formula che si spera consenta all’ippodromo di Capannelle, di continuare ad ospitare le corse dei cavalli anche nel 2024. Non c’è nulla di ufficiale per il momento quello che si sa, è che l’accordo non è ancora chiuso.Le fonti riferiscono a La Verità che si potrebbe chiudere già settimana prossima con un accordo tampone di un anno per mandare avanti la stagione e garantire l’apertura dell’ippodromo. Un accordo che in ogni caso non risolverebbe il problema alla base. Hippogroup, su cui pesa una sentenza che impone al Comune di calcolare 2 milioni di canone annuo per la gestione dell’impianto, per il 2024 in via del tutto straordinaria non pagherà canone. Inoltre la società di corse potrà disporre dei finanziamenti pubblici erogati dal Masaf a cui dal 2013 compete la certificazione delle scommesse sui cavalli, e che quindi eroga una sovvenzione annua di 5,7 milioni di euro a favore dell’ippodromo che insieme ai premi, rappresenta la principale componente a sostegno delle attività ippiche nello storico impianto romano. Cifra che però, rivelano le fonti, sembrerebbe non bastare ad Hippogroup.
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