2023-07-02
L’alfiere della politica green dell’Ue cerca in Cina aiuti sulla transizione
Frans Timmermans (Getty Images)
La due giorni di Frans Timmermans a discutere di clima con chi ci tiene per il collo.Lo scorso 14 maggio il vicepresidente esecutivo della Commissione Ue, Frans Timmermans, era in visita a Taranto, accolto a braccia aperte dal governatore pugliese, Michele Emiliano. C’era pure stata una colazione di lavoro con il sindaco alla quale avevano partecipato gli amministratori delegati di Dri Italia e Edison next. A fine marzo, infatti, lo stesso Emiliano aveva annunciato un accordo firmato dalla controllata da Invitalia (nata per decarbonizzare l’acciaio) con Edison che consentirà a quest’ultima di installare in molte località della Puglia impianti di energia alternativa finalizzati alla produzione di idrogeno. E Timmermans ha praticamente fatto da sponsor all’operazione per poi dialogare con cittadini e imprenditori locali di Ilva e di acciaio verde. Insomma, un tour ricco di appuntamenti e di relazioni in quella Puglia dove, come Pechino sa bene, vige una politica estera diversa da quella di Roma. Sarà sicuramente altrettanto proficua la prossima trasferta del vicepresidente che domani e martedì sarà in Cina per discutere della lotta ai cambiamenti climatici. L’agenda è fitta: Timmermans inizierà la sua visita con un incontro bilaterale con l’inviato speciale cinese per il cambiamento climatico, il ministro Xie Zhenhua. Poi, una colazione di lavoro con il vicepresidente dell’Università Tsinghua, Bin Yang. Nel pomeriggio terrà un discorso sul cambiamento climatico e sulle sfide globali agli studenti e ai professori della Tsinghua. Successivamente, avrà un incontro bilaterale e una cena di lavoro con il ministro dell’Ecologia e dell’ambiente, Huang Runqiu. Sempre martedì, avrà un incontro bilaterale con il presidente della Commissione nazionale per lo sviluppo e le riforme, Zheng Shanjie, incontrerà gruppi di riflessione, membri della società civile e i capi missione degli Stati membri dell’Ue in Cina. E troverà pure il tempo per vedere Fatih Birol, direttore esecutivo dell’Agenzia internazionale dell’energia.L’alfiere della politica green made in Ue, che ha contribuito a distruggere la cosiddetta maggioranza Ursula facendo implodere tutto, va quindi a casa del Dragone che sulla transizione ecologica ci sta tenendo per il collo. Ad esempio, con il bando della produzione dei motori a scoppio dal 2035 facciamo proprio gli interessi della Cina. E lì Timmermans cerca sponde per la sua partita. Nei giorni scorsi infatti tornato a spiegarci che è il clima che ci rende poveri, omettendo tutte le correlazioni tra transizione green spinta ed elevata inflazione o calo dell’occupazione. Ma il racconto di Timmermans è mirato a sostenere anche la battaglia che i socialisti stanno facendo per la legge Natura, un insieme di norme che renderebbero inutilizzabile come minimo il 30% delle aree verdi ed eliminerebbero qualunque intervento umano su almeno 25.000 chilometri di percorsi fluviali. «Attendiamo la votazione in plenaria del prossimo 11 luglio», ha spiegato. Aggiungendo che «la Commissione è sempre pronta a negoziare, come ha fatto con il Consiglio». In realtà, il modello di trattativa di Timmermans è più vicino a quello della minaccia. Lo ha confermato il 14 giugno, in una intervista a La Verità, la relatrice ombra del Ppe, la deputata tedesca Christine Schneider, quando ha raccontato le pressioni che ha ricevuto dall’esecutivo Ue e in particolare dal commissario. Nel frattempo, tre commissioni parlamentari, inclusa quella per l’ambiente, hanno respinto la proposta di ripristinare il 20% degli habitat degradati in questo decennio. Ieri Stéphane Séjourné, leader del gruppo liberale Renew Europe del Parlamento europeo, ha dichiarato a Politico che cercherà di salvare la legge proponendo un testo di compromesso, «una nuova versione più equilibrata che garantisca l’unità del mio gruppo e allo stesso tempo possa trovare una maggioranza». L’appuntamento per la resa dei conti è tra dieci giorni a Strasburgo.
Nel riquadro: Mauro Micillo, responsabile Divisione IMI Corporate & Investment Banking di Intesa Sanpaolo (Getty Images)
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