2021-06-24
Green, digitale e a guida autonoma. L’auto di domani è il turbo del mercato
Nonostante il crollo del 2020, il settore fa registrare +28% in Europa. Merito dei colossi che scommettono sull’innovazione come General Motors (35 miliardi di dollari) e Ford (30). E dell’interesse crescente di AppleNonostante il crollo delle vendite nel 2020 e le difficoltà del settore in Borsa, il settore automobilistico gode di un forte interesse per gli investitori, testimoniato dal +28% dell’indice azionario del settore europeo, valore che segue il +6,2% del 2020. Ciò detto, il 2020 dell’auto si era chiuso con volumi in calo del 27,9% in Italia, in un mercato mondiale crollato di circa il 17%. Ad ogni modo, per i risparmiatori il momento è propizio perché l’industria automobilistica dovrà affrontare molti investimenti per stare al passo con i tempi.La settimana scorsa General Motors ha annunciato che entro il 2025 porterà a 35 miliardi di dollari (+75% rispetto all’impegno iniziale di 20 miliardi annunciato a marzo 2020 e già incrementato a 27 lo scorso novembre) gli investimenti per veicoli elettrici e guida autonoma. E tutte le società del settore sono in questo periodo in mezzo al guado e stanno affrontando la transizione green.Ford, dal canto suo, prevede di investire 30 miliardi di dollari in auto elettriche. Bmw, che oggi vende un’auto su tre in Asia, conta di competere sul mercato dei volt anche tagliando i costi di produzione. Del resto, entro il 2030 il 40% delle auto dovrebbe essere elettrico. Senza contare che l’elettrificazione dei motori sta andando di pari passo con la digitalizzazione dell’auto. Almeno di questo ne è convinto il numero uno della Volkswagen, Herbert Diess. «La trasformazione dell’industria automobilistica nei prossimi 10-15 anni sarà incomparabile con lo sviluppo fino a oggi», ha detto.Non a caso società tech e digitali come Apple o Baidu in Asia stanno pensando di sbarcare nel settore automotive per fare concorrenza a Tesla, puntando su elettrificazione ma anche, soprattutto, sulla guida autonoma grazie ai progressi dell’intelligenza artificiale.Il software nei veicoli, insomma, è destinato a diventare la più importante fonte di reddito nei prossimi dieci anni. Non è un caso, insomma, se nel 2020 società come Tesla (che in realtà vende ancora un numero modesto di auto l’anno se paragonato a Toyota o Volkswagen) hanno mostrato performance borsistiche spettacolari. Ora però molti costruttori più «tradizionali» si stanno battendo per recuperare terreno. Nel 2021 si sta assistendo a un ritorno alla realtà e soprattutto i produttori di automobili tedesche sono tornati all’attacco, anche perché sono quelli che stanno investendo di più in ricerca e sviluppo e presentano i multipli più interessanti (a differenza di Tesla e dei cinesi Nio, Byd e simili). «Le valutazioni elevate nel mercato delle auto elettriche (alcune sono arrivate a valere decine di volte il fatturato a fronte di utili risibili o nulli in confronto alle case tradizionali)», sottolinea Salvatore Gaziano, direttore investimenti di SoldiExpert Scf, «sono difficilmente sostenibili ed è purtroppo un déjà vu comune quando si cerca di scommettere sui “titoli del futuro”. In tanti li stanno cercando e stanno facendo salire le valutazioni a livelli irragionevoli, ma pochissime di queste nuove aziende avranno successo», conclude.
Charlie Kirk (Getty Images
Alan Friedman, Cathy Latorre e Stephen King (Ansa)