2019-08-29
Grasso, Bonino, Orlando, Delrio. Ecco le «nuove facce» del governo
Riconferme tra i ministri grillini, ma i dicasteri di peso vanno ai tecnici o al Pd. In ascesa le quotazioni di Carlo Cottarelli all'Economia e Paola De Micheli allo Sviluppo economico al posto di Luigi Di Maio (che vuole la Difesa).Il problema non è avere al governo troppi fedelissimi di Matteo Renzi. Il problema è averne troppo pochi. L'aria che si respira in casa Pd, ma anche dalle parti del M5s, profuma di sospetti. Stando a quanto trapela dai quartier generali dei due azionisti della (quasi) maggioranza giallorossa, infatti, la pattuglia renziana starebbe cortesemente rifiutando le proposte di poltrone ministeriali. Un atteggiamento che ha due chiavi di lettura. C'è chi pensa che Renzi non voglia restare intrappolato in quella che si annuncia una continua conflittualità tra Pd e M5s nel governo, e che compenserà l'assenza di ministri a lui direttamente riconducibili facendo il pieno di sottosegretari: sarebbe una strategia ottima per mantenere il radicamento sui territori, soddisfacendo gli appetiti politici dei dirigenti locali. La seconda lettura è più inquietante: Renzi, stando a chi nel Pd lo conosce bene, potrebbe decidere di non impegnare i protagonisti politici a lui più vicini nel governo per poter staccare la spina da un momento all'altro, e per poter anche incalzare in continuazione l'esecutivo giallorosso guidato da Giuseppe Conte. Fatta questa premessa, andiamo a scoprire quali sono, al momento, i probabili ministri del Conte 2. Lo schema di un solo vicepremier, se sarà confermato, prevede che la casella sia occupata dal vicesegretario del Pd Andrea Orlando. «Potete pensarlo, ma non è detto che questo avvenga», ha risposto Orlando a chi gli chiedeva conferma della ipotesi. Una dichiarazione che lascia intendere che l'ex ministro della Giustizia sia ingolosito dalla poltrona di viceConte unico, alla quale ambisce anche Dario Franceschini, che però è anche in pole position per la carica, importantissima, di sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Per Orlando, è improbabile un ritorno a via Arenula: il ministro della Giustizia spetterebbe a Leu, i cui voti sono fondamentali soprattutto al Senato. La figura individuata è quella di Pietro Grasso, che fino ad ora ha declinato ogni offerta, per tentare di lasciare spazio a Roberto Speranza. Se però la proposta fosse insistente, Grasso accetterebbe, prendendo il posto di Alfonso Bonafede, e Orlando potrebbe andare agli Esteri.Bonafede è considerato uno dei pochi ministri M5s uscenti certo della riconferma, anche se in una nuova casella, forse la Pubblica amministrazione. Probabilissima la riconferma di Sergio Costa all'Ambiente e quelle di Riccardo Fraccaro ai Rapporti con il Parlamento e di Alberto Bonisoli ai Beni culturali. Sempre sul fronte M5s, Barbara Lezzi resterà ministro per il Sud, mentre il capogruppo al Senato, Stefano Patuanelli, potrebbe prendere il posto di Danilo Toninelli alle Infrastrutture. Promozione in vista, con un incarico da ministro, anche per il capogruppo alla Camera, Francesco D'Uva, che potrebbe andare alla salute al posto di Giulia Grillo. E Luigi Di Maio? Il capo politico del M5s è in cerca di un ministero che gli garantisca popolarità. Stanco di dover affrontare le problematiche spinose del ministero dello Sviluppo economico e soprattutto del Lavoro, con tavoli di crisi perennemente aperti, multinazionali in fuga dall'Italia e altri nodi difficili da sciogliere, Di Maio è convinto che la lotta all'immigrazione selvaggia sia l'argomento che in questo momento sta più a cuore agli italiani. Di Maio ha fatto di tutto per andare al Viminale, sperando di poter replicare i successi di Matteo Salvini, ma dovrà ripiegare con ogni probabilità sulla Difesa. Al suo posto, al ministero dello Sviluppo economico, dovrebbe approdare Paola De Micheli, vicesegretario Pd. L'Economia è una casella assai delicata: il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, avrebbe visto di buon occhio la riconferma di Giovanni Tria, ma le probabilità sono remote. Salgono invece le quotazioni di Carlo Cottarelli. Il ministro dell'Interno difficilmente sarà il capo della Polizia, Franco Gabrielli: salgono a dismisura in queste ore le chance del capogruppo del Pd alla Camera, Graziano Delrio. Per il ministero della Famiglia, sempre alte le quotazioni di Vincenzo Spadafora del M5s. Un capitolo a parte merita Emma Bonino: al Senato ogni voto è prezioso, ed è in atto un pressing per far accettare un ministero alla leader di +Europa, forse le Pari opportunità. Agli Affari regionali dovrebbe andare Stefano Buffagni, pentastellato che ha ricoperto, in questo dicastero, la carica di sottosegretario. Non escluso un ritorno di Maurizio Martina all'Agricoltura, poltrona ambita anche da Giuseppe Brescia, fedelissimo del presidente della camera, Roberto Fico. L'attuale ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi, potrebbe traslocare agli Affari europei. Sempre più probabile la nomina a Commissario europeo di Paolo Gentiloni. Queste le indiscrezioni, ma l'ultima parola spetterà a Sergio Mattarella.
Jose Mourinho (Getty Images)