2024-10-03
Gli investitori accorrono, lo spread è ai minimi. Altro che Italia isolata
I commentatori assicuravano che la Meloni avrebbe portato un cordone sanitario attorno a Roma. È accaduto il contrario. E Francia e Germania stanno peggio di noi.Per i giornaloni l’Italia era isolata e Giorgia Meloni una vigilata speciale che Paesi come la Francia osservavano dall’alto in basso, per essere certi che non vi fossero violazioni dei diritti umani e politici. Di più: il governo era sotto giudizio dei grandi investitori internazionali, i quali guardavano con sospetto i provvedimenti di finanza pubblica e scrutavano con attenzione ogni movimento dello spread sui titoli di Stato. Beh, sono passati due anni (l’esecutivo è in carica dal 22 ottobre) e nulla di quanto era previsto si è verificato. Nessuna legge speciale per incarcerare gli oppositori, nessuna nuova marcia su Roma, ma soprattutto nessuna fuga di banche e fondi d’investimento. Anzi, proprio in questi giorni si registrano segnali importanti, che dimostrano come la finanza internazionale guardi con interesse al nostro Paese che in generale non è affatto isolato.Cominciamo dallo spread, l’arma usata in passato per far fuori il governo Berlusconi. Fu il differenziale tra i rendimenti garantiti dai bond tedeschi e quelli offerti dai titoli italiani a costringere il Cavaliere a gettare la spugna (ovviamente l’allora capo di Stato Giorgio Napolitano aveva non soltanto predisposto il funerale del sessantesimo esecutivo della Repubblica, ma addirittura aveva già pronto gli uomini con cui sostituirlo) e nella testa di giornalisti e opposizione Giorgia Meloni sarebbe stata disarcionata allo stesso modo. Le cose invece non sono andate come sinistra e redazioni avevano previsto, perché lo spread dal 26 settembre del 2022 (giorno successivo alle elezioni politiche) è costantemente sceso e oggi da 242,35 punti sta intorno a quota 133. Tanto per capirci, la Francia è messa peggio, perché tra aumento del debito e rapporto deficit Pil al 5,6 per cento, cioè ben oltre le previsioni, non riesce a tranquillizzare i mercati. Tuttavia oltre allo spread c’è un altro elemento che smentisce la narrazione che per mesi è stata enunciata dai giornaloni. Non si tratta solo dello spread e neppure dell’andamento del Prodotto interno lordo, che risulta crescere in percentuale più di quello di altri Paesi, Germania compresa. Esiste soprattutto un rinnovato interesse degli investitori internazionali nei confronti dell’Italia, che non è più guardata come un Paese a rischio ma come un mercato che può offrire ottime opportunità. Ne sono prova le notizie circolate in questi giorni, che riguardano le mosse di Blackrock, colosso americano da 10.000 miliardi di dollari di patrimonio. Dopo aver comunicato in Borsa di aver comprato il 3 per cento di Leonardo, società a maggioranza pubblica che opera nei settori della difesa, dell’aerospazio e della sicurezza, il fondo d’investimento guidato da Larry Fink (finanziere che ha avuto un recente incontro con Giorgia Meloni a Palazzo Chigi) avrebbe nel mirino altre operazioni, tra cui una serie di acquisizioni di minoranza in aziende che operano nel settore dei trasporti, dell’energia e delle infrastrutture. Si parla di Ferrovie dello stato, di centrali elettriche, di rete e data center, ma anche di porti. E oltre al capo del più grande fondo d’investimento, dagli Usa si sono manifestati gli interessi di Elon Musk, che parrebbe interessato alla digitalizzazione dell’Italia con i satelliti di Starlink, e il numero uno di Microsoft, Brad Smith, per un’operazione da 4,3 miliardi, con obiettivo le infrastrutture di data center e l’intelligenza artificiale. Insomma, improvvisamente, dopo che la grande stampa aveva ipotizzato una fuga in massa di investitori spaventati dal primo governo guidato da una leader dichiaratamente di destra, assistiamo al contrario a un interesse da parte di banche e società d’affari che non si vedeva da tempo. Quello poi che sta succedendo fra Unicredit e Commerzbank certo non dipende dal nuovo corso di Palazzo Chigi, perché la banca milanese è un istituto quotato in borsa e il suo management risponde solo ai propri azionisti. Tuttavia, una banca italiana che scala, senza essere invitata, un istituto di credito estero, per di più tedesco, non è cosa che si veda tutti i giorni. Anzi, semmai succede il contrario e cioè che siano colossi stranieri a pianificare operazioni ostili. Nel caso di Blackrock non è così. Non a caso l’ingresso in Leonardo, gruppo strategico in un mercato che sta crescendo, è stato salutato dal suo amministratore delegato, l’ex ministro Roberto Cingolani, con commenti positivi, perché avere tra i propri azionisti un fondo americano, anzi il Fondo per eccellenza, è il miglior biglietto da visita che si può esibire al Pentagono. Altro che declino. Macché cordone sanitario steso da Europa e Stati Uniti intorno al primo governo europeo della destra. Come ha dimostrato il premio ricevuto da Giorgia Meloni a New York, semmai intorno all’Italia oltre alla curiosità cresce l’interesse. Soprattutto finanziario.