2022-06-22
Gli studenti sbagliano le doppie ma il ministro prepara la Dad-ter
La Stampa pubblica un report che mostra i danni della lotta sballata alla pandemia sull’apprendimento. Patrizio Bianchi vagheggia di buttare miliardi sulla didattica innovativa invece di investire su depuratori per le aule.Gli alunni non sanno scrivere in italiano? Patrizio Bianchi risponde con la «didattica innovativa». Gli studenti escono dal quinto liceo con lo stesso livello di preparazione delle medie? Il ministro interviene con «dispositivi digitali e arredi che permetteranno una maggiore flessibilità». La dottrina del Covid (quasi) zero minaccia di rovinare anche il prossimo anno, tra Dad, mascherine e distanziamenti? A Roma firmano il piano Scuola 4.0. La situazione è grave, ma non seria. Un report a uso interno dell’Invalsi, consultato dalla Stampa, restituisce un’immagine desolante del sistema scolastico. Agli scrutini delle elementari viene fuori che i ragazzini sbagliano le doppie. Le situazioni di «fragilità» riguardano il 18% degli istituti statali, cifra che sale man mano che si va avanti nel percorso di studi: 24,2% alle medie pubbliche, 44% alle superiori. La percentuale dei giovani che superano la maturità senza aver appreso nulla è passata, durante la pandemia, dal 7 al 9,5%. Solo che aumenta drammaticamente al Sud: 14,8% in media, con punte del 25 in Calabria. Il tasso di abbandono scolastico è tra i più alti d’Europa: secondo l’Istat, 13%. Al Meridione sale fino al 19. E i presidi che dicono? «Quella che dobbiamo recuperare non è tanto la capacità cognitiva, ma l’autostima che l’isolamento ha fatto crollare». Chi poteva immaginare che sarebbe finita così, eh? Il nostro è stato uno dei Paesi del continente in cui le scuole hanno chiuso per più tempo, a causa della pandemia. O meglio, a causa dell’ossessione di Roberto Speranza e soci per contagi che, sui giovani, erano pressoché innocui e che, comunque, gli arresti domiciliari non sono stati in grado di arginare. Mario Draghi, insediatosi al governo, aveva promesso che l’istruzione sarebbe diventata la sua priorità. Il massimo che è riuscito a ottenere l’uomo della provvidenza, tuttavia, sono state assurde discriminazioni tra vaccinati e non vaccinati per il ricorso alla Dad, Ffp2 obbligatorie fino alla fine delle lezioni e rigide regole sul distanziamento. E nemmeno gli esami, benché finalmente senza bavagli, sono proprio liberi dal fardello delle limitazioni. Mentre il Regno Unito ha archiviato già da un po’ le quarantene per i positivi, da noi, se un maturando prende il Covid prima degli scritti, finirà rinviato alle «sessioni suppletive» del 6 e 7 luglio.Intanto, sulle teste dei nostri figli, pende la spada di Damocle dell’autunno. L’ideona di Bianchi consiste in un investimento da 1,2 miliardi per 100.000 aule, che dovrebbero diventare, nella sua retorica postmoderna da pedagogo sottaceto, «spazi innovativi di apprendimento» e di sviluppo «delle competenze in ambiti come la robotica, la cybersicurezza, lo studio dei big data». Nella migliore delle ipotesi, gli alunni sapranno cosa sono i cookie, ma non saranno capaci di comprendere un testo nella loro lingua madre. Nella peggiore, il progetto si ridurrà a una costosissima fuffa. Ora, siccome lorsignori non hanno alcuna intenzione di mollare la chimera del contenimento; e siccome la trasmissibilità delle nuove sottovarianti di Omicron lascia presagire una stagione fredda con alta circolazione virale, sarebbe il momento che, al terzo anno di pandemia, qualcuno si attivasse in anticipo per salvare la scuola da apartheid vaccinali, mascherine e serrate. Avete paura che gli alunni contraggano il Covid? Installate finalmente i dispositivi per la ventilazione meccanica, che purificano l’aria fino a eliminare il 99,9% di virus e muffe e che hanno appena concluso felicemente la sperimentazione all’istituto Bertrand Russell di Milano. Una proposta di buon senso, lanciata da Giorgia Meloni e Luca Ricolfi quando l’ex ministro grillino, Lucia Azzolina, si preoccupava di commissionare a Domenico Arcuri l’acquisto degli inutili banchi monoposto. Per questi ultimi, sono andati in fumo circa 300 milioni di euro. Se dovessimo comprarne uno per alunno, spenderemmo 2 miliardi. Con un miliardo e otto, invece, potremmo installare un sanificatore in ogni aula italiana. Un investimento consistente, ma solo di poco superiore a quello che Bianchi immagina per la supercazzola delle classi futuristiche.Penserete: con quale faccia, sprecando l’ennesima estate di scaramucce politiche, potrebbero ripropinare agli scolari le museruole? Fidatevi: sono capaci di tutto. Sulle regole per il prossimo anno, ahinoi, il titolare del dicastero è rimasto piuttosto criptico: siamo già tornati alla normalità, riapriremo in sicurezza, valuteremo tutti gli scenari. Se ci aggiungiamo che considera la Dad una «risorsa», abbiamo motivo di preoccuparci. In fondo, quello di Bianchi è il Miur che, al concorso per la scuola secondaria, ha sfornato quesiti in cui sono spuntate perle come l’inesistente «parallelogramma esagonale». Dev’essere la geometria innovativa… Ecco, da un ministero così, che scuola ci si potrebbe mai aspettare?
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