2019-07-11
Gli sbarchi crollano. Su quelli fantasma si fa solo propaganda
Il governo ha drasticamente ridotto gli ingressi con le Ong. Resta qualche barca isolata, e il «Corriere» s'inventa l'allarme.Ogni volta che si discute di Ong c'è qualcuno che prova a spiegare come il problema non siano le navi delle organizzazioni umanitarie, ma le barche clandestine che attraccano lungo le coste italiane senza che nessuno dica nulla. Così, ad esempio, ieri il Corriere della Sera si è dato da fare per dimostrare che dall'inizio dell'anno i natanti delle Ong hanno trasportato un quarto dei profughi arrivati con le imbarcazioni fantasma: 2.486 quelli non tracciati contro i 600 immigrati giunti a bordo dei mezzi delle associazioni di volontari che operano nel Mediterraneo. Dunque, è la logica conclusione che viene fatta davanti a questi numeri, Salvini si dovrebbe occupare degli scafi fantasma e non di Carola Rackete e compagni. Perché prendere atto che alcune migliaia di immigrati arrivano con barche diverse da quelle delle Ong debba essere considerato un lascia passare per le varie Sea Watch e Mediterranea è però un mistero. Se qualcuno commette un reato, ad esempio ruba, non lo si deve arrestare perché c'è qualcun altro che ruba di più? Oppure ci si deve fermare perché la banda subisce la concorrenza di una miriade di gaglioffi che sfugge ai controlli? O perché essendo sponsorizzate da stampa e sinistra le Ong devono essere considerate meglio delle bande clandestine? A noi la risposta pare scontata: se qualcuno vìola la legge e favorisce l'immigrazione, che sia organizzato o disorganizzato, che sfugga ai radar o sia fermato in flagranza di reato, è ugualmente da perseguire e, come è ovvio, si persegue di solito chi è più facile da arrestare e poi si passa al resto. Dunque, anche se le Ong portano meno migranti degli scafisti che fanno da soli e non sono segnalati, vanno comunque fermate.Ma in realtà, questa faccenda dei numeri, ovvero delle Ong che trasportano «solo» un quarto dei migranti, non sta in piedi anche per altri motivi e per capirlo è sufficiente riguardare i dati del passato. Tornando al 2017, quando ancora Marco Minniti non aveva dato un giro di vite ai traffici delle Ong nel Mediterraneo e prima ancora che Salvini chiudesse i porti, le navi delle organizzazioni non governative in attività (all'epoca c'erano Medici Senza Frontiere, Sea Eye, Open Arms e così via) trasbordavano dalla Libia all'Italia circa il 50% degli immigrati, molti di più di quelli delle missioni militari che operavano sotto l'egida dell'Europa e del governo italiano. Sono i dati della Guardia costiera a testimoniarlo. Nell'agosto 2017, ad esempio, su 3.993 cosiddetti profughi, 1.631 vennero soccorsi in mare da un natante «umanitario», mentre la Guardia costiera ne salvò 853 e le varie Eunavfor-Med e Triton ne strapparono alle onde poco più di 300. Nell'agosto di due anni fa dunque più del 40% degli stranieri arrivava in Italia grazie alle Ong. A settembre andò addirittura peggio, perché le organizzazioni umanitarie trasportarono il 51% dei profughi. Su 4.648 persone arrivate, 2.379 sbarcarono da noi grazie alle navi di Medici Senza Frontiere e di Sea Eye, contro i soli 465 soccorsi dalla Guardia costiera, i 554 di Eunavfor-Med, i 199 di Triton. Fatta eccezione per ottobre, la stessa cosa si è ripetuta nei mesi successivi, con la maggioranza dei clandestini arrivati sulle nostre coste grazie all'operato umanitario.Dunque che cosa vogliamo dire? Che se Minniti prima e Salvini poi, in maniera definitiva con il blocco dei porti, non avessero dato l'altolà alle navi delle Ong, oggi i traghetti umanitari continuerebbero a trasportare in Italia migliaia di extracomunitari. Se nei primi sei mesi dell'anno sono invece arrivate solo 600 persone, pari a un quarto di quelli che una volta sbarcavano in un mese, è dunque perché le Ong sono state ostacolate e alcune, quelle meno spregiudicate e politicizzate, hanno lasciato il campo, preferendo dedicarsi ad altro. I numeri che il Corriere ha diligentemente raccolto per dimostrare che le Ong non dovrebbero essere prese di mira dal ministro dell'Interno, in quanto marginali, in realtà confermano proprio la bontà della linea di Salvini. Se il vicepremier non ne avesse intralciato l'attività, oggi ogni mese arriverebbero decine di migliaia di aspiranti profughi, proprio come accadeva nel 2016 e nel 2017. Rallentandone l'azione «umanitaria», al contrario, gli sbarchi si sono ridotti a poche centinaia di persone e una volta tolte di mezzo le ultime navi delle Ong probabilmente anche queste centinaia diminuiranno e allora sarà possibile concentrarsi sulle barche fantasma che arrivano dalla Tunisia, per stroncare anche quel traffico.Ps. Un emendamento della Lega punta a istituire una multa da 1 milione per le Ong che favoriscono l'immigrazione clandestina. Bene. Ne suggeriamo un altro, ossia un codicillo che tolga il 5 per mille e vieti le donazioni a quelle associazioni che violano la legge. Basterebbe questo per fermare Mediterranea e i suoi emuli.
Edoardo Raspelli (Getty Images)
Nel riquadro: Mauro Micillo, responsabile Divisione IMI Corporate & Investment Banking di Intesa Sanpaolo (Getty Images)
L'ex procuratore di Pavia Mario Venditti (Ansa)