2020-11-27
Gli insabbiatori del caso McCarrick vogliono una Chiesa che sdogani i gay
Papa Francesco ed Edgar Peña Parra (Ansa)
La grave condotta omosessuale del prelato è stata volutamente ignorata da una lobby che punta a rivoluzionare tutta la dottrina.Il legame intrinseco tra deviazione dottrinale e deviazione morale è emerso nella sua evidenza in occasione dello scontro frontale con gli insabbiatori del caso McCarrick: le persone coinvolte sono quasi sempre le stesse, con gli stessi vizi contro la fede e la morale. Esse si difendono, si coprono e si promuovono a vicenda, perché fanno parte di una vera e propria «lobby», intesa come gruppo di potere in grado di influenzare a proprio vantaggio l'attività del legislatore e le decisioni del governo o di altri organi dell'amministrazione. In campo ecclesiastico, questa lobby agisce per cancellare la condanna morale della sodomia, e lo fa prima di tutto a proprio vantaggio, essendo composta principalmente da sodomiti. Essa si adegua all'agenda politica nel legittimare le istanze dei movimenti Lgbtq, promosse da politici non meno viziosi. Ed è altresì evidente il ruolo che ha avuto in questi decenni la Chiesa cattolica - o meglio: la sua parte deviata moralmente e dottrinalmente - nell'aprire la finestra di Overton sull'omosessualità, in modo che il peccato contro natura che essa ha sempre condannato fosse in qualche modo sconfessato dall'evidenza degli scandali via via emergenti. Se quarant'anni fa destava orrore apprendere delle molestie compiute da un prete su un ragazzino, da qualche anno la cronaca ci informa dell'irruzione della Gendarmeria vaticana nell'appartamento del segretario del cardinale Francesco Coccopalmerio nel palazzo del Sant'Uffizio, dove si teneva un festino di chierici con droga e prostituti. Da qui a legittimare la pedofilia, come vorrebbero alcuni politici, il passo sarà relativamente breve: le premesse poste dalla teorizzazione di presunti «diritti sessuali» dei minori, l'imposizione dell'educazione sessuale nelle scuole primarie su raccomandazione dell'Onu e i tentativi di legiferare nei parlamenti per abbassare l'età del consenso vanno tutti nella medesima direzione. Qualche ingenuo - ammesso che di ingenuità ancora si possa parlare - dirà che mai la Chiesa potrà dirsi favorevole alla corruzione dei bambini, perché ciò contraddirebbe l'ininterrotto magistero cattolico; io mi limito a ricordare ciò che solo qualche anno fa si diceva a proposito dei cosiddetti «matrimoni» omosessuali, o sull'ordinazione delle donne, il celibato ecclesiastico, l'abolizione della pena di morte, e ciò che viceversa si afferma impunemente oggi, col plauso del mondo. Quello che va segnalato nel Rapporto non è tanto ciò che esso contiene, quanto piuttosto ciò che esso tace e nasconde sotto una montagna di documenti e testimonianze, per quanto raccapriccianti esse siano. Molti giornalisti e moltissimi ecclesiastici erano a conoscenza della vita scandalosa dell'«uomo con il cappello rosso», ma cionondimeno lo consideravano machiavellicamente utile agli interessi del Partito Democratico espressione del deep state e del progressismo cattolico espressione della deep church. Scriveva il Washingtonian nel 2004: «Con un cattolico controverso nella corsa presidenziale [John Kerry, ndr], il cardinale è visto da molti come l'uomo del Vaticano a Washington - e potrebbe svolgere un ruolo importante nella selezione del prossimo Papa». Un ruolo da lui orgogliosamente rivendicato nel discorso tenuto l'11 Ottobre 2013 alla Villanova University e che oggi, con il cardinale Farrell assurto a Camerlengo di Santa Romana Chiesa su nomina di Bergoglio, potrebbe riconcretizzarsi. Dati i rapporti di fedeltà che si consolidano tra i membri della «Lavender mafia», è quantomeno ragionevole pensare che McCarrick sia ancora in grado di intervenire nell'elezione del Pontefice non solo grazie alla rete di amici e complici, alcuni dei quali cardinali elettori, ma anche attivamente nelle procedure del Conclave e nella sua stessa preparazione.Potremmo stupirci se, dopo aver forse tentato di condizione i risultati elettorali nell'elezione del Presidente degli Stati Uniti, «qualcuno» cercasse di manipolare anche l'elezione del Sommo Pontefice? Non dimentichiamo che, come già rilevato da più parti, alla quarta votazione del secondo giorno, nell'ultimo Conclave emerse una irregolarità nel computo delle schede, sanata con una nuova votazione in deroga a quanto previsto dalla Costituzione Apostolica Universi Dominici Gregis promulgata da Giovanni Paolo II nel 1996. È comunque significativo che, se da un lato McCarrick ora è estromesso dalle sue funzioni e risiede in una località segreta (dove peraltro egli può continuare indisturbato la propria attività para-diplomatica per conto del deep state e della deep church nelle anonime vesti di laico), dall'altro sono tutt'ora al loro posto, e anzi vengono promossi, quanti proprio grazie a McCarrick hanno fatto carriera nella Chiesa: tutti personaggi che egli ha favorito in ragione di un comune stile di vita e di comuni intenti; tutti ricattabili e ricattatori, per via dei segreti dei quali sono venuti a conoscenza grazie alla loro posizione; tutti pronti a tirar fuori nomi e circostanze e date, se solo qualcuno osasse toccarli. Alcuni potrebbero forse essere costretti a obbedire al signor McCarrick, se questi può tenerli sotto ricatto o corromperli con l'ingente denaro a sua disposizione, anche ora che non è più un Principe della Chiesa. La «filiera» cui questo cardinale ha dato origine è oggi in grado - come vediamo - di interferire e operare nella vita della Chiesa e della società, col vantaggio di aver scaricato su un comodo capro espiatorio le colpe dell'intera «Lavender mafia» e di poter oggi apparire essa stessa come estranea alle accuse di abusi. Ma basta varcare i cancelli di Porta Angelica per imbattersi in personaggi impresentabili, alcuni dei quali sono stati chiamati in Vaticano per sottrarli alle indagini che pendevano su di loro all'estero; altri sono addirittura assidui di Santa Marta o vi svolgono mansioni dirigenziali, consolidando la rete di connivenze e complicità sotto gli occhi indulgenti del Principe. D'altra parte, l'enfasi sul ruolo moralizzatore di Bergoglio si infrange sulla cruda realtà che nulla è mai davvero cambiato dietro le alte Mura Leonine, vista la protezione di cui godono, tra gli altri, Edgar Peña Parra e Gustavo Zanchetta. Giustamente alcuni commentatori hanno evidenziato un dato sconsolante: i delitti per i quali McCarrick è stato chiamato in giudizio riguardano solo gli abusi su minori, mentre i rapporti contro natura compiuti con adulti consenzienti sono tranquillamente accettati e tollerati, quasi siano da deplorare non gli atti immorali e sacrileghi della sodomia di un chierico, ma la sua imprudenza nel non averli saputi tenere nel segreto delle mura domestiche. Anche di questo, a suo tempo, si dovrà chiedere conto ai responsabili. Soprattutto in considerazione della sempre più palese volontà di Bergoglio di applicare un approccio pastorale lassista - secondo il metodo sperimentato di Amoris laetitia -in deroga alla condanna morale della sodomia.La cosa paradossale che emerge dagli scandali del clero è che l'ultima preoccupazione del cerchio magico di Bergoglio è di dare giustizia alle vittime, non solo risarcendole (cosa che peraltro non fanno i colpevoli, ma le diocesi, con i beni donati dai fedeli) ma anche punendo in modo esemplare i responsabili. E si dovrebbero punire non solo i delitti riconosciuti come crimini penali dalle legislazioni degli Stati, ma anche quelli morali, a causa dei quali persone non minorenni sono state indotte in peccato grave da ministri sacri. Chi sanerà le ferite dell'anima, le macchie alla purezza di tanti giovani, tra i quali anche seminaristi e sacerdoti? Pare invece che si sentano vere vittime coloro che sono stati scoperti ed esposti all'esecrazione pubblica: essi si sentono colpiti nei loro interessi, nei loro traffici, nei loro intrighi; mentre vengono considerati colpevoli coloro che hanno denunciato gli scandali, quelli che chiedono giustizia e verità, a iniziare dai sacerdoti trasferiti o privati della cura d'anime perché avevano osato informare il loro Vescovo delle perversioni di un loro confratello.Ma c'è un'altra vittima, completamente innocente, di questi scandali: la Santa Chiesa. L'immagine della Sposa di Cristo è stata infangata, oltraggiata, umiliata e screditata, perché chi ha commesso questi delitti ha agito sfruttando la fiducia verso l'abito che indossa, utilizzando il proprio ruolo di sacerdote o di prelato per irretire e corrompere le anime. Di questo discredito della Chiesa sono responsabili anche quanti in Vaticano, nelle diocesi, nei conventi, nelle scuole cattoliche e nelle organizzazioni religiose - pensiamo ai boy scout - non hanno estirpato sul nascere questa piaga, ma l'hanno anzi nascosta e negata. È ormai evidente che questa invasione di omosessuali e pervertiti è stata programmata e voluta: non si tratta di un evento fortuito che si è verificato solo per l'omissione di controlli, ma di un preciso piano di infiltrazione sistematica della Chiesa per demolirla dall'interno. E di questo risponderanno al Signore coloro ai quali Egli ha affidato il governo della Sua Sposa.In tutto questo, tuttavia, i nostri avversari dimenticano che la Chiesa non è un insieme di persone senza volto che obbediscono ciecamente a mercenari, ma un Corpo vivo con un Capo divino, Nostro Signore Gesù Cristo. Pensare di poter uccidere la Sposa di Cristo senza che lo Sposo intervenga è un delirio che solo Satana può credere possibile. Anzi si accorgerà che proprio nel crocifiggerla, nel coprirla di sputi e di colpi di flagello come duemila anni fa crocifisse il Salvatore, egli sta siglando la propria sconfitta definitiva. O mors, ero mors tua: morsus tuus ero, inferne. (3. fine)
Attività all'aria aperta in Val di Fassa (Gaia Panozzo)
Gabriele D'Annunzio (Getty Images)
Lo spettacolo Gabriele d’Annunzio, una vita inimitabile, con Edoardo Sylos Labini e le musiche di Sergio Colicchio, ha debuttato su RaiPlay il 10 settembre e approda su RaiTre il 12, ripercorrendo le tappe della vita del Vate, tra arte, politica e passioni.
Il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida (Ansa)