2023-01-14
Gli effetti avversi dei divieti aumentano. La soluzione resta uguale: altre punture
La nuova emergenza per cui porgere il braccio? L’herpes zoster. Invece, all’estero, persino la Bbc parla dei danni dei sieri a mRna.È la «permacrisi», bellezza. Se il Covid non terrorizza più, se l’ondata natalizia (quale?) si va riassorbendo, se non basta nemmeno spaventare i genitori con la «triplendemia» di coronavirus, influenza e sinciziale, all’uopo spunta un ennesimo, minaccioso agente patogeno: l’herpes zoster. Responsabile di quei dolorosi e tormentosi sintomi noti come fuoco di Sant’Antonio.Ne parlava ieri l’edizione capitolina del Messaggero, che ha interpellato Massimo Andreoni, numero uno della Società italiana di malattie infettive e tropicali. A Roma si sarebbe riscontrato un aumento tra il 10 e il 20% dei casi di complicanza in età adulta della varicella infantile. L’impennata delle infezioni - la malattia non è proprio facile da contrarre: occorre il contatto con le papule cutanee del malato - sarebbe dovuta alla «pandemia», che ha provocato la «riattivazione di virus latenti». A ciò si aggiungerebbero «fattori che portano alla riduzione delle difese immunitarie, a cominciare dalle altre malattie e dallo stress». E se il problema deriva dal Covid, la soluzione è scontata: vaccinarsi. Ormai, è un riflesso pavloviano. Sarebbe già aumentato di 13 volte il numero di chi ha deciso di porgere il braccio per un immunizzante, spiegava Antonietta Spadea, direttrice dell’Unità operativa complessa vaccinazione alla Asl Roma 1, efficace tra il 65 e il 95%. I farmaci disponibili sono di due tipi: uno, che prevede due dosi, con virus vivo attenuato; l’altro, proteico e monodose. Ma è così arduo ammettere un’evidenza? Non è tanto la pandemia ad aver innescato una catena di conseguenze nefaste sulla salute, quanto le misure politiche adottate nell’illusione di controllarla. Se salta questa distinzione essenziale, si viene giocoforza trascinati nella giostra della «permacrisi» e, quindi, del «permavaccino». Malattia, vaccino, popolazione più suscettibile, altra malattia, altro vaccino. Da cosa deriva lo «stress» che avrebbe contribuito a fiaccare l’organismo? Due o tre anni fa non si vivevano vite altrettanto frenetiche? Scontiamo un debito immunitario causato da chiusure e mascherine, che non ci hanno schermati dal Covid e hanno picconato le nostre difese contro patologie che si stanno riprendendo la scena. Tediose, come il fuoco di Sant’Antonio, o peggio mortali, tipo i tumori, la cui incidenza è cresciuta per via di screening e terapie saltati, negli anni dell’«emergenzite» acuta.Viene anche da porsi una domanda più inquietante: in che senso la pandemia avrebbe riacutizzato virus latenti? È sempre un problema della lunga astinenza dalla vita, che ha messo in lockdown pure i nostri anticorpi? È uno strascico delle infezioni da coronavirus? Una manifestazione del long Covid? Un ruolo lo giocano gli effetti collaterali dei vaccini a mRna, con il loro portato infiammatorio? Mai gli scienziati solleveranno certi quesiti, magari abbozzando una risposta. Almeno, non lo faranno in Italia. Altrove, qualche dubbio se lo son fatto venire. Altroché. In questi giorni, ad esempio, le principali testate britanniche sono tornate a parlare dell’unico fenomeno che dovrebbe preoccupare davvero, più di chi è a letto con la febbre o patisce le fitte provocate dallo zoster: l’extra mortalità. Gli ultimi dati dell’istituto di statistiche inglese hanno mostrato che, nel 2022, il Regno Unito ha registrato il 9% di decessi in più rispetto al 2019: «Ciò rappresenta», annotava la Bbc, «uno dei più alti livelli di morti in eccesso, al di fuori della pandemia, degli ultimi 50 anni». E proprio la grande emittente di Stato - Bbc news, per la precisione - ieri mattina ha ospitato il cardiologo Aseem Malhotra. Divenuto critico sui vaccini anti Covid dopo che il padre, settantatreenne, è stato stroncato da un infarto a sei mesi dal booster, in diretta tv ha sostenuto che i farmaci a Rna messaggero vanno annoverati tra i responsabili dei decessi per disturbi cardiovascolari. E ha invocato una moratoria sulle somministrazioni, in attesa che di un’inchiesta indipendente. Immaginate cosa succederebbe se, da noi, una trasmissione Rai lasciasse parlare un esperto che ha delle riserve sulla sicurezza dei vaccini. Senza che una decina di altri ospiti lo aggrediscano, dandogli del no vax. Il fossato è profondo: Oltremanica, ci si interroga su una moria scatenata dai provvedimenti varati per contrastare il Covid, noncuranti dei loro potenziali danni collaterali. E si osano addirittura portare, all’attenzione del pubblico, le prove sui danni al cuore connessi ai farmaci a mRna. Nello Stivale, rimane un tabù discutere di reazioni avverse ai vaccini. Anzi, se ne promuovono di ulteriori per il Covid («È ora della quinta dose», ammonisce Claudio Cricelli, presidente della Società di medicina generale) e se ne prospettano di nuovi per la pletora di malattie riemergenti. Ma a chi volete che interessi. Noi dobbiamo pensare alla varicella.
Leonardo Apache La Russa (Ansa)
Nessuna violenza sessuale, ma un rapporto consenziente». È stata archiviata l’indagine a carico di Leonardo Apache La Russa e l’amico Tommaso Gilardoni, entrambi 24enni, accusati di violenza sessuale da una di ventiduenne (ex compagna di scuola di La Russa jr e che si era risvegliata a casa sua).
Nel riquadro, Howard Thomas Brady (IStock)